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Il Papa marxista

Di Papa Bergoglio è stato detto che è un vero rivoluzionario e sappiamo tutti che è solo aria fritta.

Come sa chiunque abbia cercato di verificare la portata delle sue proposte reali.

Non c’è nessuna “rivoluzione” nella Chiesa bergogliana, se non un reiterato e insistito richiamo alla “misericordia” verso divorziati e omosessuali o per le donne che hanno abortito.

Inutile ricordare che, vocabolario alla mano, la “misericordia” (eleos in greco, da cui deriva eléemon, compassionevole) consiste in un sentimento di compassione verso chiunque viva in una situazione di miseria materiale o morale (ma perché non ricordare anche che la "misericordia" nel Medioevo era un pugnale a lama lunga e sottile, con cui si dava il colpo di grazia all'avversario già sconfitto, che - appunto - si finiva per "compassione"?). Dalla definizione si deduce che un divorziato, una donna o un gay sono gente definibile come “miserabile”; non materialmente (non è detto), ma moralmente.

Dal momento che sono divorziato posso assicurare che essere considerato “moralmente miserabile” è piuttosto irritante; al punto che se qualcuno viene a dirmi in faccia che sono un "miserabile" lo prendo a calci nel sedere e lo accompagno così fino alla porta. Garantito. Anche perché questa definizione di "moralmente miserabile" viene da un'Istituzione che ha molti scheletri nell'armadio (non a caso gli ultimi papi hanno spesso "chiesto scusa" per gli orrori commessi nel passato).

Ma, tutto ciò premesso, un aspetto paradossalmente rivoluzionario effettivamente lo si è visto proprio questa settimana, quando il Papa ha manifestato - in ambito economico - inaspettate e insospettabili simpatie marxiste.

"Inaspettate" perché Bergoglio ha sempre detto di non aver mai creduto alla validità del marxismo e lo ha espresso con estrema chiarezza anche recentemente in un’intervista concessa al vaticanista de La Stampa “l'ideologia marxista è sbagliata”. Anche se poi ha subito aggiunto (misericordiosamente) che “nella mia vita ho conosciuto tanti marxisti buoni come persone”.

Sappiamo che la logica del conflitto di classe non è mai piaciuta alla Chiesa che rispose, già nella seconda metà dell’Ottocento - e proprio per contrastare le nascenti ideologie socialiste e marxiste - la sua Dottrina Sociale dove i capitalisti erano sì autorizzati ideologicamente ad accumulare capitale con lo sfruttamento dei lavoratori, ma poi dovevano essere “buoni cristiani” e alleviare le difficoltà degli "ultimi" (a cui peraltro viene concesso, si sa, il regno dei cieli).

Una redistribuzione della ricchezza piuttosto sui generis, affidata alla indimostrabile “bontà” degli arricchiti e finalizzata in realtà ad affermare che i poveri hanno sì diritto all’elemosina (ricordate? misericordioso=eléemon) ma non a pretendere diritti socialmente riconosciuti sulla base di un riconoscimento della comune identità umana e quindi di uguali diritti. Al più un invito a lavorare insieme - Chiesa, Stato, proletari e capitalisti (allora si chiamavano così) - per trovare un accordo sociale non conflittuale.

È la faccia socio-economica della misericordina.

Sappiamo com’è andata a finire nella realtà: il marxismo è collassato sotto il peso delle sue manchevolezze, di una teoria che faceva acqua, delle sue contraddizioni. Una sconfitta storica, anche, ma soprattutto uno storico fallimento. La teoria era sbagliata.

Ma, d’altra parte, oggi siamo al punto che meno di un centinaio di persone, le più ricche del pianeta, detengono tanta ricchezza quanto i 3 miliardi e mezzo dei più indigenti, che sono la metà della popolazione mondiale. E nei paesi avanzati (Italia compresa) la metà dell’intera ricchezza nazionale è di proprietà del 10% più benestante della popolazione.

Quindi anche la Dottrina sociale della Chiesa ha toppato. Era una teoria sbagliata anche quella. L'elemosina pelosa dei grandi capitalisti non funziona granché e negare il conflitto di classe (cioè che esistano interessi contrapposti e conflittuali tra le classi sociali) ha portato solo all'arricchimento spropositato degli uni e all'impoverimento (materiale, perbacco, non spirituale!) degli altri. Alla faccia di chi dice che i concetti di Destra e Sinistra sono roba vecchia e superata.

Sarà per questo che il Papa ha cambiato idea?

La cosa è diventata manifesta quando ha nominato Marx al suo Consiglio per l’Economia.

Si tratta del Cardinale Marx, che di nome fa Reinhard, non Karl (cosa credevate ?), ma è un segno della nuova rotta della Chiesa. Un segno Manifesto (e qui la maiuscola è d'obbligo).

La Rivoluzione di Bergoglio è finalmente cominciata. Adesso, finalmente, lo possiamo dire davvero.

 

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