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Cosa sta succedendo in Venezuela?

Il 12 febbraio in Venezuela si celebra la Giornata della Gioventù per ricordare l’eroismo dei giovani del seminario e dell’università di Caracas grazie ai quali è stata vinta la battaglia di La Victoria, che ha segnato una tappa importante nella guerra di indipendenza del Paese dalla corona spagnola.

Quest’anno, in cui ricorre il bicentenario di quella data storica, è stata organizzata una manifestazione di protesta contro il governo a cui hanno preso parte molti studenti. Obiettivo della manifestazione era quello di recarsi presso la sede della Procura Generale (Fiscalía General) per chiedere il rilascio di alcuni manifestanti arrestati nel corso delle proteste dei giorni precedenti.

Durante la manifestazione vi sono stati scontri tra partecipanti al corteo e gruppi filogovernativi. La polizia ha fatto ricorso all’uso delle armi da fuoco. Nel corso della manifestazione hanno perso la vita Alejandro Bassil da Costa, studente ventitreenne, e Juan Montova, del gruppo filogovernativo. Un altro studente, Roberto José Redman Orozco, è stato assassinato la sera dello stesso giorno nel municipio di Chacao. Successivamente il difensore dei diritti umani Inti Rodriguez ha denunciato di essere stato trattenuto per due ore e di essere stato colpito e minacciato di morte da parte dei membri del Servizio Bolivariano de Inteligencia Nacional (SEBIN).

Cinque giorni dopo la manifestazione, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella sede del partito di opposizione, Voluntad Popular. Secondo la denuncia delle vittime del raid, uomini della Dirección de Inteligencia Militar y de la Guardia Nacional il 17 febbraio sono entrati nei loro uffici senza mostrare alcun documento, provocando danni e asportando le telecamere di sorveglianza e altre apparecchiature informatiche. Successivamente il leader di Voluntad Popular Leopoldo Lopez, nei confronti del quale era stato spiccato un mandato di cattura in relazione agli avvenimenti del 12 febbraio, si è consegnato alle forze dell’ordine.

Amnesty International è molto preoccupata per l’escalation di violenza che sta attraversando il Paese. “Le autorità venezuelane devono garantire il diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione, compreso quello di poter manifestare senza la paura di essere attaccati o addirittura uccisi”, ha dichiarato Guadalupe Marengo, responsabile America di Amnesty International. Sempre Marengo ha dichiarato che il leader di Voluntad Popular Leopoldo Lopez deve essere incriminato sulla base di solide prove, altrimenti deve essere rimesso in libertà.

Amnesty International ha emesso due azioni urgenti sugli episodi di violenza che stanno sconvolgendo il Venezuela ma che sembrano non avere eco sulla stampa italiana.

L’appello Venezuela: irruzione nella sede del partito d’opposizione

Franco Mazzarella per "Segnali di Fumo - il magazine dei diritti umani"

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.123) 4 marzo 2014 10:11

    Grazie per l’articolo. Purtroppo da parte dei media non c’è molta attenzione rispetto a questo argomento.

    Mi piacerebbe conoscere anche il punto di vista filo governativo. Da quello che so la figura di Chavez di cui Maduro rappresenta la continuazione è molto controversa in Venezuela. C’è chi lo ama e chi lo odia.
    Inoltre, dato che l’america latina è sempre stato il cortile di casa degli americani vorrei sapere se è al corrente di qualche azione di supporto da parte del governo americano ai manifestanti.

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