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Autolesionismo e espulsioni

 

 


La rete ha deciso: i senatori dissidenti sono fuori. Internet vult! È incredibile la capacità del movimento di farsi del male da solo: in una botta sola il M5S è riuscito a guadagnarsi nuovamente le prime pagine dei giornali e nascondere tutto il resto.

La minaccia di espulsione per la minoranza PD se non avesse votato la fiducia al governo Renzi. La svolta autoritaria dentro la CGIL, per mettere fuori linea Landini e la Fiom. Per non parlare di quello che succede dall'altra parte: dalle scope di Maroni, al partito di forza Dudù dove il proprietario nomina i delfini. Per non parlare di tutto il resto: la legge elettorale che entro febbraio andava approvata. Febbraio è finito e al momento è tutto fermo.

Piaccia o non piaccia, oggi il M5S ha 10 senatori di meno che confluiranno nel gruppo misto: Renzi ha ora tre maggioranze. Quella ufficiale, quella per le riforme con Berlusconi e quella aumma aumma con Sel e i dissidenti. 

A cosa è servita l'espulsione? A rendere più solido il partito? Vedremo nei prossimi mesi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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