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In Campania continuano le occupazioni delle scuole da parte dei lavoratori

Dopo lo scorso 11 dicembre i lavoratori socialmente utili tornano a occupare le scuole: ancora una volta genitori, alunni e insegnanti hanno trovato i cancelli chiusi.

Ad essere coinvolti sono oltre 60 edifici scolastici dislocati sul territorio campano.

"Tra dieci giorni scadranno i nostri contratti. Il governo non mette i soldi necessari per il rinnovo a condizioni decenti e noi - dichiara una lavoratrice - saremo alla fame. Abbiamo ricevuto comunicazioni di interessamento da parte degli enti locali ma noi chiediamo che sia il governo a intervenire"...

I motivi della protesta risiedono nelle lettere di licenziamento recapitate agl LSU per la conclusione del rapporto di lavoro il prossimo 28 febbraio da parte della ditta appaltatrice. Chi invece avrà la "fortuna" di conservare il proprio posto di lavoro subirà una riduzione dello stipendio da 900 a 400 euro a causa del taglio al numero di ore lavorative.

"Non porremo fine all'occupazione delle scuole fin quando dal governo non arriverà una convocazione. Domani porteremo anche le nostre famiglie".

Si estende intanto la solidarietà verso i lavoratori: in molte scuole di Napoli gli studenti hanno affisso striscioni in appoggio alla battaglia degli ex Lsu.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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