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Il giallo del velo del Ministro Bonino in Iran

Media iraniani hanno raccontato che il ministro Emma Bonino si sarebbe inizialmente rifiutata di indossare il tradizionale copricapo durante la visita di Stato a Teheran.

Secondo quanto scritto dal quotidiano iraniano (conservatore) Jahan News, il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino si sarebbe rifiutata di indossare il tradizionale copricapo durante la visita di Stato in Iran (avvenuta il 21 dicembre scorso, dopo l'accordo sul nucleare).

La storia è stata ripresa e raccontata anche dall'israeliano Haaretz; dallo staff del Ministro è invece arrivata la smentita con spiegazione: si tratterebbe di una ricostruzione "fantasiosa" dei media di Teheran, che sarebbero stati indispettiti dal fatto che erano state diffuse delle foto del Ministro che scendeva dal velivolo con il capo scoperto. Infatti durante tutte le fasi successive della visita Bonino avrebbe indossato «serenamente» il copricapo, hanno fatto notare i collaboratori del capo della diplomazia italiana a Vanity Fair.

Da quanto raccontano gli iraniani (e gli israeliani, che di solito non sono troppo d'accordo), sarebbe andata un po' diversamente: pare infatti che all'arrivo in aeroporto, un funzionario governativo iraniano avrebbe raggiunto la delegazione italiana dentro l'aereo con in mano tre diversi foulard da far scegliere al nostro Ministro - nessuna diplomatica in visita, può mettere piede sul suolo persiano a capo scoperto, dice la tradizione.

Bonino però si sarebbe rifiutata di indossare il tradizionale copricapo: il funzionario sceso dall'aereo avrebbe contattato i superiori e la questione sarebbe giunta fino all'omologo locale Zarif, che a quanto pare dai racconti sarebbe stato abbastanza irritato dalla notizia, al punto di ordinare che alla delegazione fosse impedito di scendere se il capo del Capo non fosse stato coperto.

A quel punto il ministro italiano avrebbe preso uno dei foulard cedendo al compromesso - ed evitando di far saltare per una formalità una visita storica: quella di Emma Bonino, infatti, è stata la prima volta in cui un ministro degli Esteri occidentale ha messo piede nel Paese.

 

 

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