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Il sovrano dei gonzi

“Dobbiamo fare come Correa (il presidente dell’Ecuador, ndr) che ha detto ‘il debito che abbiamo contratto non lo paghiamo perché è immorale’”. Così scolpì il comico in servizio permanente effettivo Beppe Grillo alla Stampa Estera a Roma sul Fiscal Compact.

“Il Brasile gli ha detto non ti lascio solo, lo stesso hanno fatto Venezuela, Argentina, Bolivia. Si sono aiutati! E ora Correa scrive un articolo nel quale spiega che l’Ue è nella situazione in cui erano i Paesi sudamericani”. Come spesso gli capita, Grillo parla di argomenti che non padroneggia.

Da un lato, infatti, Grillo vuole il “referendum sull’euro”, che è infattibile non tanto a livello giuridico (lo è, ma le rivoluzioni di solito non tengono in grande considerazione la lettera delle norme), quanto pratico, perché il solo accenno ad un referendum causerebbe imponenti e subitanei deflussi dal sistema bancario nazionale e alla fine servirebbero i carri armati nelle strade ed ai confini di stato. Ma sono dettagli.

Il riferimento all’Ecuador è invece ad un paese che dall’anno 2000 è dollarizzato (con buona pace dell’antiamericanismo viscerale di Correa), cioè non ha una moneta propria, in reazione al collasso del sistema economico finanziario nazionale e ad una iperinflazione che aveva toccato il 100% annuale. Che come esempio dell’agognata “sovranità monetaria” è perfetto, diciamo.

Quanto ai restanti “dettagli”, vi basti sapere che l’Ecuador ricava la maggior parte (circa il 75%) delle proprie entrate da rendita petrolifera (mezzo milione di barili al giorno, il più piccolo produttore Opec), e dalle rimesse dei propri emigranti. Il paese è praticamente privo di investimento diretto estero: fatelo sapere a Grillo, riguardo la “solidarietà fraterna” dei paesi vicini.

Beneficiato dalla rendita petrolifera, l’Ecuador ha cominciato allegramente e prevedibilmente a sbracare sui conti pubblici e sul deficit delle partite correnti, ed ora corre il non trascurabile rischio di finire a gambe all’aria in ipotesi di calo dei prezzi del greggio, che innescherebbe una stretta devastante di liquidità in un paese che non ha una propria valuta.

L’Ecuador, inoltre, dopo l’ultimo default è pressoché un paria sui mercati internazionali dei capitali, al punto che per il proprio funding si affida in misura quasi esclusiva alla Cina, a cui vende il proprio greggio.

Per fronteggiare un calo delle entrate in dollari, in presenza di deficit gemelli (pubblico e delle partite correnti), il governo di Correa ha già alzato la quota di attivi che le banche locali devono obbligatoriamente avere investiti nel paese (ora al 60%), ed ha fatto ricorso al fondo prestatore regionale per colmare i buchi di bilancia dei pagamenti.

Tuttavia, poiché il conto della realtà arriva sempre, ora il governo sta “suggerendo” (bontà sua) che potrebbe emettere un’obbligazione, sfruttando la grande fame dei mercati per il rendimento. Sarebbe ovviamente un bond in dollari (sennò come si farebbe a finanziare il deficit di bilancia dei pagamenti, volendo evitare di strangolare il paese?), magari anche per evitare di consegnarsi mani e piedi ai cinesi, come di fatto sta già avvenendo. Auguri vivissimi.

Che dire? Sfiorito il mito grillesco dell’Argentina, morto in culla quello dell’Islanda, ecco pronto il sostituto. Un modello di sovranità monetaria, somiglianza con la struttura economica del nostro paese, indipendenza da creditori internazionali. Giusto? L’Internazionale Gonza avanza a grandi passi.

Vi è più chiaro ora perché votare per il M5S, al netto di qualche salutare caciara sui costi della politica, equivale a buttare il proprio voto nello sciacquone?

 

Foto Grillo: Niccolò Caranti/Flickr

Foto Correa: Cancilleria Ecuador/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.59) 24 gennaio 2014 18:56

    Se a tutto questo ci aggiungi che con le follie di Grillo sull’euro e sul ritorno alla lira salariati e pensionati sarebbero ridotti alla fame il quadro è completo.

    Ma poiché penso che Grillo e Casaleggio non siano così idioti da non capire queste cose allora mi spiego perché sono a favore del proporzionale. Non hanno alcuna intenzione di governare il paese perché sanno che con le loro proposte dopo un anno di governo finirebbero appesi in qualche piazza.

  • Di (---.---.---.172) 25 gennaio 2014 00:29

    insomma la paura di morire (Lira) ti fa suicidare (Euro)

  • Di (---.---.---.120) 25 gennaio 2014 12:31

    (Gottardo)

    Articolo penoso che pretende di analizzare l’intero movimento dei 5 stelle con un unico argomento. Peccato: un’analisi anche credibile viene buttata nel cesso (tanto per rimanere coerente con le parole dell’articolo).

    Il commento di 59 fa lo stesso errore, ma in più crede che il proporzionale sia sinonimo di ingovernabilità; inoltre dovrebbe spiegare perché le proposte dei grillini dovrebbero farli finire appesi in qualche piazza (scommetto che non lo sa).

    Non che io non capisca le ragioni di simili pensieri, ma il parlarne in questo modo è davvero da gonzi (tanto per tirare in ballo il titolo dell’articolo).

    Mi piace il commento di 172: concisamente riassume il punto debole dei due personaggi precedenti. Aggiungerei solo che non si può essere così sicuri che la lira sia meglio dell’euro o viceversa, e che in ogni caso una decisione così importante andrebbe presa dal popolo e non da elementi della forza di berlusca letta alfano renzi e simili. Andrebbe presa dal popolo, dopo un’informazione adeguata e non tendenziosa. Quello che il movimento 5 stelle sta facendo o cercando di fare a proposito della legge elettorale.

    Cordiali saluti,

    Gottardo

  • Di (---.---.---.167) 25 gennaio 2014 19:28

    Dal Blog dell’autore dell’articolo: "Il sito non esprime un orientamento partitico, ma certamente ne esprime uno politico: liberalismo, libero mercato, conservatorismo fiscale. Di tutto ciò, in un paese come l’Italia, vi è assoluta penuria." Quindi tutto ciò che continua a divaricare la forbice sociale nel MONDO. Una visione retrograda del nostro futuro in cui i soldi si fanno coi soldi e ci troviamo al supermarcato merce che arriva da Cina (diritti dei lavoratori calpestati) o Germania(il caro trasporto su gomma). Tutto ciò che osteggiano i 5s.

    La conclusione è da incorniciare:
    "Vi è più chiaro ora perché votare per il M5S, al netto di qualche salutare caciara sui costi della politica, equivale a buttare il proprio voto nello sciacquone?" Perché Grillo (secondo te) non conosce bene la situazione economica dell’Argentina, che usa come esempio, si dovrebbe tornare a votare PD/PDL/SEL/LEGA? Complimenti.

  • Di (---.---.---.26) 27 gennaio 2014 16:05

    Ci sono diversi modi per rinegoziare il debito morale o immorale, e prima o poi ne dovremo prendere atto. Altrimenti, sì che ci troveremo con i carri armati nelle strade.

    Uno di questi modi è il ritorno alla lira, che ci permetterebbe di pagare gli interessi sul debito in una moneta più debole, guadagnare competitività, e rilanciare la domanda di consumi interna.
    Ci sarebbe iperinflazione come in america latina? I fatti dimostrano il contrario, e anche l’esperienza storica racconta che nel 1992, dopo l’uscita dallo SME l’inflazione non aumentò.
    Sarebbe immorale? Non direi, anche perché la Germania, attualmente, sta facendo esattamente la stessa cosa (sta svalutando) e nessuno si scandalizza. Infatti, una moneta unica non significa uguale inflazione. L’euro è un cambio fisso, quindi impedisce di rivalutare, ma il cambio reale continua a muoversi a nostro svantaggio.
    In alternativa alla rinegoziazione del debito, e al conseguente rilancio dell’economia, possiamo accettare la prospettiva di stagnazione decennale prevista dalla Commissione Europea:


    Vi è più chiaro ora perché votare PDL o PD-L, al netto di qualche divertente caciara renziana, equivale a buttare il proprio voto nello sciacquone?

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