• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Salute > Ogm in Italia: "Georgofili" punta di diamante

Ogm in Italia: "Georgofili" punta di diamante

"La biotecnologia è l'applicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi per produrre o modificare prodotti o processi per un fine specifico" 

Da qualche tempo si assiste al tentativo di indirizzare anche le istituzioni culturali che si occupano di agricoltura nei vicoli ciechi del Pensiero Unico. Appare eclatante il caso dell’Accademia dei Georgofili.
 
L'Accademia dei Georgofili, con sede in Firenze, fondata il 4 giugno 1753, si propone di contribuire al progresso delle scienze e delle loro applicazioni all'agricoltura in senso lato, alla tutela dell'ambiente, del territorio agricolo e allo sviluppo del mondo rurale. E’ un’istituzione molto amata dagli agricoltori toscani, e ne comprende moltissimi eccellenti all’interno dei suoi organismi.
 
 
L’Accademia è governata da un professore molto conosciuto nell’ambiente agricolo nazionale, Giovanni Scaramuzzi. Sembra che il prof. Scaramuzzi sia diventato una delle punte di diamante della penetrazione degli organismi geneticamente modificati nel nostro sistema agroalimentare, che nei fatti invece è sempre più orientato verso il biologico, cioé il suo contrario.
 
Egli inoltre utilizza il concetto di Scienza come una lancia dalla punta biotecnologica, mentre sappiamo tutti che è tanto ma tanto di più, e le ricerche relative alla sua passione ideologica non sono più importanti di altre. 
 
Anche perché gli allarmismi sulle prospettive alimentari mondiali sono falsi e strumentali ed è facile capirlo scorrendo i dati degli sprechi delle politiche finanziarie e commerciali globaliste, uniche responsabili della fame nel mondo.
Gli americani infatti sprecano il 40% del cibo: in termini economici si tratta di 165 miliardi di dollari che anziché nella bocca dei cittadini finiscono nelle discariche, trasformandosi così in un costo per la collettività, quello dello smaltimento…oltre il 40% dello spreco si ha nella grande distribuzione.
è quanto emerge dai dati elaborati da Last Minute Market e dal suo osservatorio Waste Watcher in è partnership con Swg e a Ecomondo. Tutti questi benefici con i quali si dipingono gli ogm sono tentativi d’influenzare l’opinione pubblica; si tratta solo di pubblicità menzognera per ottenere fondi pubblici.
 
Non starò qui ad elencare tutti i documenti (migliaia, basta andare su google per accertarsene) che testimoniano della mala fede di chi spinge verso una diffusione delle sementi ogm, sui reali risultati degli impatti dei geni modificati nel sistema naturale, uomo compreso, e le bugie peggiori sono quelle dell’innocuità sulla salute umana, al pari delle centinaia di prodotti chimici, farmaceutici, alimentari brevettati, garantiti sicuri e scoperti portatori di tumori vari qualche anno dopo, in barba ai sedicenti “scienziati” al soldo delle company che ne avevano giurato l’innocuità.
 
"La biotecnologia è l'applicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi per produrre o modificare prodotti o processi per un fine specifico"; può essere definita come quel ramo della biologia riguardante l'utilizzo di esseri viventi al fine di ottenere beni o servizi. E già qui si tradisce il significato di Scienza, nata per speculare sulla natura dei fenomeni a beneficio dell’umanità e non di determinate lobby commerciali.
 
Per fare un esempio concreto, l'incentivazione della produzione di metaboliti secondari (antociani, polifenoli o qualsiasi altra caratteristica genetica utile a confermare la definizione stessa della disciplina) rappresenta l’intervento su di una progressione genetica durata migliaia di anni nel tempo e che ha portato quell’elemento del sistema (agroalimentare) ad un livello di evoluzione compatibile con l’evoluzione stessa di chi se ne nutre.
 
La superficialità della proposta biotecnologia nell’agroalimentare (gli OGM) si dimostra nel totale disprezzo delle interazioni interspecifiche che si svolgono all’interno degli ambienti di realizzazione, prima di tutte dell’etologia delle specie animali e vegetali interessate dall’eventuale presenza di colture transgeniche. La “conoscenza” istintuale che ogni essere vivente possiede nella sua interazione con l’ambiente, guidata da sensi animali o vegetali solo in minima parte a noi conosciuti, si perde in presenza di organismi con geni alterati; è come quando una sostanza chimica volatile viene emessa da una preda per scoraggiare i predatori.
 
Quello che ne deriva è il caos biologico, e uno degli obbiettivi dichiarati degli OGM è proprio la desertificazione (dei parassiti…sic!)
 
Fatti salvi i benefici per il raccoglitore (tutti da verificare), un campo seminato a ogm corrisponde ad una ulteriore scalata verso l’artificializzazione del substrato del suolo mediante sterilizzazione, che si aggiunge a quella chimica operata dall’industria. Esattamente il contrario di quello che millenni di processi agricoli hanno insegnato.
 
Pertanto, se proprio la ricerca scientifica vuole continuare a perseguire il profitto di privati cittadini associati in società anonime multinazionali invece che il bene comune, come dovrebbe essere, allora svolga i suoi esperimenti (le cui conseguenze, rapportate al tempo di mutazione genetica naturalmente occorrente per cambiare quei caratteri rispetto all’evoluzione indotta, cioè il salto di chissà quanti passaggi evolutivi naturali) al riparo di strutture utili a non contaminare il pianeta. E i risultati costituiranno non il loro profitto ma una banca dati per la colonizzazione biologica di altri pianeti.
 
Foto: Newtown grafitti/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità