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Wall Street in totale delirio: la crisi non ha veramente insegnato nulla

 

I grandi della finanza ed i banchieri di Wall Street, seguiti a ruota da quelli europei, stanno dimostrando di non aver imparato nulla dalla crisi che li ha sconquassati appena un anno addietro. Stanno dimostrando inoltre di non aver nessun rispetto verso i contribuenti che con le proprie tasse hanno permesso allo Stato di salvarli dal tracollo.

Le gratificazioni (bonus ed affini) verso i manager sono tornate allo stesso livello pre crisi e la sconsiderata corsa ai derivati è addirittura aumentata. Aumenta costantemente il ricorso alla finanza strutturata e persiste la tendenza a tenere i profitti ben saldi distribuendo le perdite tra i risparmiatori.

Il peso degli strumenti altamente speculativi è allarmante, addirittura peggiore che nel 2007, oggi su ogni $ di attività gravano mediamente 26 $ in derivati, prendendo come riferimento le prime 25 banche USA. 

La preoccupazione estremamente seria è che questi strumenti speculativi incontrollati portino il sistema ad una nuova crisi finanziaria ma molto più grave di quella passata. Questo perché nel 2009 le Banche Centrali, con immane sforzo, hanno tamponato la falla iniettando liquidità con tassi estremamente vantaggiosi ed i Governi hanno elargito aiuti in massa alle Banche d’Affari e Commerciali per evitare il tracollo (questo soprattutto in USA). Quindi nella malaugurata ipotesi di una nuova crisi finanziaria non ci sarebbero più risorse da impiegare per evitare il default.

La preoccupazione non è allarmistica ma reale ed analizzata dalle principali testate giornalistiche specializzate in finanza già dal giugno 2009. 

Non sono state introdotte nuove regole significative ed addirittura i piccoli passi fatti in funzione di una maggiore stabilità sono stati attaccati duramente ed arrogantemente dall’alta finanza.  C’è però da chiedersi chi salverà questi signori la prossima volta?

 

Approfondimenti in Italiano:

da Il Sole 24 Ore: link

da Sbilanciamoci.info:  link

da AgoraVox: link

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 10 novembre 2009 11:00

     la questione è drammatica ma per certi aspetti inevitabile per i manager. Solo i governi potrebbero, e dico potrebbero con molto scetticismo, invertire questa tragedia ma ho molti dubbi che questo avvenga perchè qualsiasi decisione in questo senso comporterebbe nell’immediato un violentissimo aggravarsi della crisi e questo, politicamente parlando, non se lo può permettere nessuno.
     Per i manager è inevitabile perchè il rendimento delle attività è molto ma molto inferiore alla droga dei derivati e, dunque, qualora facessero questa scelta dovrebbero fare i conti con gli scarsi risultati per gli azionisti mentre i tossici brinderebbero alla loro faccia. I politici, poi, si trovano di fronte alla stessa situazione in cui si trova chi deve curare un tossicodipendente allo stadio terminale. Se chiude con la droga allora deve affrontare la violenta crisi di rigetto con paralisi immediata del malato, se scala allora deve fare i conti con la depressione controllata che, uscendo fuor di metafora, vuol dire scarsa crescita per tanti troppi anni.
     Chi lo farà mai in democrazia? Come si può spiegare alla gente che deve cambiar vita e che il livello precedente sarà un bel sogno per molti anni?
     Ecco perchè si dice, si analizza, si riflette ma nel frattempo tutto continua come prima o peggio di prima.
     Così facendo si danza sul Titanic, non c’è dubbio.
     Un bel casino....

    • Di Francesco Rossolini (---.---.---.47) 10 novembre 2009 11:17
      Francesco Rossolini

       Siamo vissuti, noi Occidentali, per anni in un bel sogno ed ora ci stiamo anestetizzando per non svegliarci. Il problema però è che Cina ed India guardano sempre con maggiore diffidenza agli USA ed alla UE e si stanno sbarazzando delle riserve in $. Al risveglio dal lungo sogno c’è appunto il rischio di colare a picco trascinati dagli USA. Poi la politica di Brown dettata dalla volontà di far rimanere alto il valore della City, a tutti i costi, non aiuta per niente la UE. 


  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.26) 10 novembre 2009 12:26
    Damiano Mazzotti

    Preparatevi mentalmente ed economicamente al caos finanziario del 2010...

    Mettete da parte contanti e un pezzetto di terra per l’orto e piantate le patate se potete...

    La crisi farà fallire anche le aziende agricole e si arriverà ad una carestia simile a quelle provocate dai regimi comunisti... Con meno valvole di sfogo perchè ora la gente vive quasi tutta in città...

    Altro che influenza... ci aspetta il black-out economico..

    Ttutti i regimi portano alle carestie o alle guerre... Non solo le dittature comuniste...

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