Una nuova colata di cemento sull’Italia
Il problema del sano rapporto di equilibrio tra ambiente e sviluppo è vecchio come il cucco, e non sarà certo questo il momento per aprire un nuovo dibattito sul tema.
La decisione del governo di costruire (e/o riqualificare) 100 mila abitazioni per destinarle ai ceti meno abbienti è di sicuro un percorso importante e lodevole.
Si parla di appartamenti dai 40 a 60 metri quadrati da affittare ad una media di 250-350 euro al mese.
Saranno interessati soprattutto le giovani coppie, gli anziani, i studenti fuori sede, gli immigrati regolari.
Lo Stato finanzierà in parte l’operazione con la vendita delle case ex Iacp, mentre non è ancora chiaro il ruolo dei privati che dovranno destinare almeno il 60% degli alloggi a canoni popolari (il resto sono i soliti appartamenti a peso d’oro come a Roma o Milano?)
Si tratta certamente di una buona misura per contrastare l’impoverimento di sempre maggiori strati della popolazione (già colpiti duramente da un’inflazione reale al 3,8%, programmata invece solo all’1,7%) ma che lascia intatta una domanda di fondo:
Sarà l’ennesimo regalo alla cricca di imprenditori/costruttori che hanno già divorato in lungo ed in largo la penisola?
Di sicuro è in arrivo tra pochi mesi una nuova devastante colata di cemento, e non è ancora chiaro nelle cifre quali e quanti saranno realmente gli appartamenti a basso prezzo.
Speriamo che l’informazione assolva al suo ruolo primario e avverta i cittadini se si tratterà di una svolta vera o l’ennesima bufala da riempirci due tre puntate di Report.
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