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Traiettorie Sociologiche: “Fatti guardare” L’immagine, il corpo, la vista nella società contemporanea

di Lucio Castracani

L’immagine nella società contemporanea ha assunto un ruolo di primo piano. Se riflettiamo sui principali avvenimenti degli ultimi sessant’anni, siamo in grado di associargli una foto, icona dell’avvenimento, dal fungo atomico di Hiroshima fino – più di recente – alle “torri gemelle” in fiamme. Sicuramente alla base del processo c’è l’accelerazione delprogresso tecnologico. Le più grandi innovazioni dell’ultimo secolo e mezzo, dalla fotografia al cinema, si basano principalmente sul senso della vista. Internet stesso, per quanto sia ancora considerato un medium a carattere verbale, incominciò a raccogliere una più vasta platea di utenti soltanto dopo l’introduzione di browser grafici (Bolter, Grusin 2007).
 
Nell’epoca della surmodernità, l’immagine, grazie alla sua capacità di sintesi, è funzionale alla comunicazione dei continui avvenimenti. Marc Augè ha ben colto le potenzialità dell’immagine: essa “esercita un’influenza, possiede una forza che eccede di molto l’informazione obiettiva di cui è portatrice” (Augé 1992, pag. 34).
Ciò avviene perché la capacità descrittiva dell’immagine si è trasformata in capacità creatrice e distruttrice, essa è prova della notizia, la legittima: la notizia vive se oggettivata dall’immagine.
 
Se in relazione alla notizia l’immagine è una forza creatrice (o distruttrice), le immagini in relazione allo spettatore hanno un potere ipnotico:
 
Là dove il mondo reale si cambia in semplici immagini, le semplici immagini divengono degli esseri reali, e le motivazioni efficienti di un comportamento ipnotico. (Debord 1979, pag.17).
 
Nella società dello spettacolare integrato, il rischio è di vivere la condizione di Linda, moglie del protagonista di Fahrenheit451 (Bradbury 1953). Nel romanzo di Ray Bradbury si vive una realtà distopica dove il medium testuale è attaccato duramente, attraverso un corpo di vigili del fuoco dedito a bruciare i libri. Linda, in tale contesto, è un personaggio emblematico. Nella trasposizione cinematografica realizzata da François Truffaut (1966), la donna nelle relazioni sociali è completamente apatica, mentre nell’interazione con i personaggi di un gioco televisivo trae gli unici stimoli della sua vita. Le false emozioni provocate dalla televisione spingeranno Linda a tradire il marito, denunciandolo ai vigili del fuoco. Così la donna, da soggetto passivo, diventa funzionale ad un sistema che la soggioga.
 
A tal proposito, tornano utili le riflessioni di Michel Foucault sul potere. Secondo l’autore francese infatti, il potere non agisce più sotto la forma del controllo-repressione ma sotto la forma del controllo-stimolo:
 
Se il potere non avesse altra funzione che quella di reprimere, se non lavorasse che come censura, esclusione, sbarramento, rimozione, come una specie di grosso Superio, se non si esercitasse che in modo negativo, sarebbe molto fragile. Se è forte è perché produce effetti positivi a livello del desiderio. (Foucault 1977, Pag.141).
 
In tale ottica, è centrale il ruolo del corpo in quanto produttore di stimoli e strumento del desiderio. Come sostiene ancora Foucault, la rivolta del corpo sessuale ha determinato un controeffetto pericoloso: lo sfruttamento economico e ideologico dell’erotizzazione (Ibidem). Oggi viviamo una realtà quotidiana pornografica, nella misura in cui tutti i media attirano lo spettatore attraverso immagini che soddisfano pienamente lo sguardo voyeuristico maschile caratterizzante la pornografia:
 
I mass media della postmodernità transnazionale dispiegano infatti un imperialismo sessuale quasi altrettanto irresistibile di quello culturale, economico, politico. (Farquhar 1996, pag.75).
 
I media sono irresistibili non perché mescolano pubblico e privato, ma piuttosto perché richiamano i desideri istintivi dell’uomo, spettacolarizzando l’inconscio.
Nell’epoca attuale il potere sembra andare oltre il panopticon di Jeremy Bentham: l’individuo non viene controllato spiandolo, come in 1984 di George Orwell(1949) ma facendolo spiare come nei più recenti reality televisivi o surfando tra le foto degli utenti di facebook.
 
Allora sarà utile indagare il ruolo delle immagini nelle forme di intrattenimento. L’intrattenimento infatti, piuttosto che un momento di creazione (Turner 1986), può realizzare il significato insito nella sua radice etimologica, tenere intra, indi tenere a bada, controllare.
 
Letture
Augé M., Non luoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Elèuthera, Milano, 1993.
 
Bolter J.D., Grusin R., Remediation. Competizione e integrazione tra media vecchi e nuovi, Guerini studio, Milano, 2002.
 
Bradbury J., Farenheit451, Mondatori, Milano, 2001.
 
Debord G., La società dello spettacolo, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2004.
 
Farquhar J., Ibridità testuale e culture del desiderio nella Cina post-socialista in Pandolfi M. (a cura di), Perché il corpo. Utopia sofferenza, desiderio, Meltemi, Roma, 1996.
 
Foucault M., Microfisica del potere. Interventi politici, Einaudi, Torino, 1977.
 
Orwell G., 1984, Mondatori, Milano, 2002.
 
Turner V., Dal rito al teatro, il Mulino, Bologna, 1986.
 
Visioni
Truffaut F., Fahrenheit 451, Gran Bretagna, 1966.

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