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 Home page > Attualità > Politica > SuperBrunetta spaventa di nuovo parassiti e malati immaginari

SuperBrunetta spaventa di nuovo parassiti e malati immaginari

Brunetta lotta disperatamente per mettere a segno un colpo contro fannulloni ed assenteisti. Ce la farà a modificare le abitudin della casta ?

Mentre molti rivoluzionari un tanto al chilo si appassionano per manifestazioni dal web alla piazza di Roma, io preferisco parlare di problemi della gente in carne ed ossa.

E si perché non pare che Santoro, Travaglio e Floris, per esempio, siano fatti di carne ed ossa.

Brunetta è ormai certamente uno dei migliori ministri di questo governo, solo che dopo questa estate si è un attimo distratto per occuparsi – giustamente – di stigmatizzare quella la sinistra cattiva e distruttiva mandandola a quel paese e così facendo ha lasciato la briglia sciolta ai parassiti ed i falsi malati che sono subito riapparsi sulla scena.

Se li tratti bene e gli dai fiducia loro ti tradiscono, quindi meglio ammorbidirli con la faccia brutta ed il pugno duro, questi mangiapane a tradimento.

Ecco in sintesi la storia vera delle fasce di reperibilità.

Tornano ad allargarsi le fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici in caso di malattia. Con un effetto a fisarmonica nel giro di un anno sono passate da quattro a undici ore, poi sono scese di nuovo a quattro (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19) e ora saliranno a sette (9-13, 15-18). Lo ha annunciato in una conferenza stampa a Palazzo Vidoni il ministro della Pa Renato Brunetta che collega la misura a un nuovo incremento delle assenze, registrato nei mesi di agosto (+16,7 per cento) e settembre (+24,2), rispetto allo stesso periodo del 2008 e dopo oltre un anno di forti riduzioni. L’assenteismo torna alla ribalta e il titolare della Funzione pubblica – benché dichiari di essere “francamente stufo di fare il cerbero” – corre ai ripari.

Brunetta ha combattuto alacremente i comportamenti opportunistici di questi parassiti ed aveva introdotto una trattenuta della componente accessoria del salario, legata alla presenza e alla produttività, come nel settore privato; inoltre aveva allungato la durata della reperibilità per i controlli fiscali, estendendola praticamente a tutta la giornata, con un’ora di “pausa” dalle 13 alle 14.

Poi alla luce dei dati soddisfacenti dei monitoraggi che avevano mostrato una riduzione del 38% delle assenze (14 milioni di giornate lavorate in più) aveva modificato di nuovo l’orario di reperibilità uniformandolo al privato (forti le grida di successo dei sindacati dei fannulloni, grandi fannulloni anch’essi, anzi i primi fannulloni: usano i distacchi sindacali per non far nulla…) dando un segnale di fiducia e disponibilità.

Il_malato_immaginario

Poi l’inversione di tendenza che lo ha fatto ricredere.
Da quest’estate, difatti, le assenze sono tornate a crescere, con un +16,7 ad agosto, e un +24,2 per cento a settembre (una tendenza che troverebbe conferme anche a ottobre secondo i primi dati acquisiti).
 
Poiché non c’è evidenza che ci sia stato in questi mesi un aumento del rischio malattia causato da eventi epidemiologici – spiegano dal ministero – ci sono due possibili spiegazioni” per l’andamento registrato. La prima: “è la conseguenza dell’aggiustamento dei comportamenti individuali che segue una fase iniziale di iper reazione determinata dall’effetto annuncio, che potrebbe aver spinto le assenze sotto il livello fisiologico”. La seconda: “è il segnale della ripresa di comportamenti opportunistici”, dovuto alla modifica delle fasce di reperibilità: “Tanto più sono estese – ha spiegato Brunetta – tanto meno c’è propensione all’assenteismo. Questa è stata una grande delusione, ma anche una lezione.
A breve provvederò a emanare il decreto per rimodificare la reperibilità portandola a sette ore, prevedendo comunque alcune eccezioni in considerazione di particolari patologie. Per colpa di qualcuno – ha chiosato – non si fa credito a nessuno”.

Questi statali parassiti e paraculetti del quartierino rosso-bianco sono come bambini viziati e maleducati, occorre sempre tenerli sotto scudiscio e prenderne un paio e metterli dietro la lavagna.
 
Vergogna, mentre la gente per bene lavora loro passano giornate intere a casa a grattarsi la pancia e quando “lavorano” escono di straforo tutte le mattine per fare la spesa e per la colazione-aperitovo-brunch o per giocare a lotto.

Licenziamoli tutti.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.80) 2 novembre 2009 11:44

    A novembre è previsto il picco dell’influenza A. I sindacati hanno scritto a Brunetta che, non avendo visto i vaccini, i lavoratori coscienziosi si presenteranno comunque al lavoro e .. si allargherà il contagio. Brunetta ha promesso 14 milioni di ore lavorate in più. Per fare cosa? I problemi della PA non si risolvono con Crociate Ministeriali che non affrontano i temi di fondo: organizzazione, efficienza e qualità del servizio.
    (c’è di più => http://forum.wineuropa.it )

  • Di poetto (---.---.---.150) 2 novembre 2009 12:34

     Che i fannulloni esistano è pacifico, ma prendere tutti i dipendenti pubblici per fannulloni mi pare decisamente troppo.

    Io penso che gli strumenti per “scoprire” i fannulloni esistevano anche prima dell’arrivo del ministro Brunetta, il problema è che non sono stati applicati.

    Quali sono i motivi che portano, i pochi, dipendenti statali ad essere fannulloni?

    Come funziona la pubblica amministrazione?

    Chi sono i responsabili del fatto che un ufficio pubblico funzioni male?

    Il fatto è che anziché prendersi delle colpe, trovare delle responsabilità, capire i problemi si dà tutta la colpa ai dipendenti pubblici del mal funzionamento di alcuni settori.

    Cadorna, durante la prima guerra mondiale, diede la colpa della disfatta di Caporetto ai soldati che combattevano in quel settore, gli alleati rimasero stupiti da quella affermazione e dopo poco convinsero il governo italiano a sostituire quel generale con Diaz; questa crociata ministeriale mi ricorda molto l’atteggiamento di Cadorna.

  • Di http://liberalvox.blogspot.com (---.---.---.238) 2 novembre 2009 13:25
    Fannulloni e Assenteisti: brunetta non sa più dove mettere le mani!
     
















    Il ministro della Pubblica Amministrazione, brunetta, dopo la cilecca in materia di assenteismo, ha deciso di estendere a sette ore la reperibilità dei dipendenti statali in malattia. Le nuove fasce orarie aperte alle visite fiscali vanno dalle 9,00 alle 13,00 del mattino, e dalle 15,00 alle 18,00 della sera. Un aumento di tre ore rispetto alle quattro attuali (10,00-12,00 e 17,00-19,00). Un lungo tira e molla che aveva riportato a luglio la reperibilità a quattro ore, quando a maggio l’aveva ampliato a undici (8,00-13,00 e 14,00-20,00). La nuova misura rientra nel decreto legislativo di attuazione della legge 15 del 2009, che verrà pubblicata sabato 31 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore a metà novembre. Il provvedimento, infatti, dà al titolare della Pubblica amministrazione il potere di decidere sulle fasce orarie di reperibilità. A riaccendere l’allarme «fannulloni» sono stati i risultati del monitoraggio sulle assenze nel settore pubblico, che ha rilevato un aumento del 16,7% ad agosto e del 24,2% a settembre, dopo 14 mesi di riduzione progressiva. L’altra novità inserita nel decreto riguarda l’obbligo d’invio dei certificati medici per via telematica, spedito direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica al datore di lavoro. Il sistema partirà subito, ha fatto sapere il ministro, anche se è prevista una fase di transizione durante la quale si manterrà "il cartaceo". In Italia il ”pezzo di carta” conta e conterà sempre! Vi raccontiamo a tal proposito una storiella: “Dottore ho provveduto ad “informatizzare” l’archivio. Adesso che tutte le pratiche sono memorizzate al computer, posso finalmente gettare via il “cartaceo”? Molto bene ragioniere, faccia pure come meglio crede. Ma prima di mettere allo scarto gli atti, facciamone una bella fotocopia di ciascuno!” di http://liberalvox.blogspot.com
  • Di ATE (---.---.---.67) 3 novembre 2009 14:59

    Signor Ministro,
    ciò che Lei oggi applica o tenta di far applicare, è una legge sempre esistita!!!!!! 
    Se si aumentano le ore della possibilità di essere colti in fallo avendo abbandonato il posto di lavoro per malattia, va bene, ma dove sono i medici fiscali che controllano?
    Non in tutte le Regioni la Medicina Fiscale funziona, perchè spesso non è possibile retribuire il Medico, allora ci prendiamo in giro?
    Oltre tutto forse bisognerebbe sguinzagliare un pò di personale addetto al controllo: DELLE TRIMBRATURE del cartellino perchè è lì che l’asino casca di più, che sulle malattie che pure si eccede ma spesso e volentieri sono meno gravi rispetto alle timbrature FALSE che permettono a tanti dipendenti di arrivare più tardi sul posto di lavoro, a tornare a casa nelle pause pranzo di 30’ che ovviamente si traducono in ore, che percepiscono lo straordinario svolgendolo presso le proprie abitazioni perchè timbrato chissà da chi......E non facciamo finta di non saperlo perchè è una realtà consolidata negli anni......... e dunque SIGNOR MINISTRO come si chiama questo tipo di comportamento? ASSENTEISMO per caso? FRODE? o COSA????
    Alloooora cercate, (più che spaventare ogni tanto il dipendente con i bau bau micio micio della malattia), di estirpare il BUBBONE alla radice con gravi conseguenze per chi viene colto in fallo....... e poi ne riparliamo.
    Ps SIAMO stufi di essere offesi e appellati " Fannulloni" NON siamo tutti uguali!!!! e mi domando ma i fannulloni popolano solo la P.A.????? Ma fatemi il piacere........................................................

  • Di Marina (---.---.---.38) 5 novembre 2009 11:04

    I fannulloni sono sempre esistiti e sempre esisteranno, ovunque, nella P.A. come nel settore privato. Quella del fannullone è una impostazione mentale, una logica di vita adottata in qualsiasi situazione, lavorativa e non. Il fanullone è colui che cerca di ottenere il massimo vantaggio dal minimo impegno, quando non nullo, sul lavoro, così come nell’adempimento di impegni privati e/o affettivi, dando sempre per scontato che debba essere sempre qualcun altro a farsene carico. Una tipologia umana abbastanza diffusa.

    Poichè un attacco di stampo terroristico è rivolto ai dipendenti della P.A., sorvolando su polemiche e contestazioni anche troppo ovvie, chi appartiene alla categoria sa molto bene che i primi furbetti fannulloni che si ritengono in pieno diritto di aggirare orari, timbrature di cartellini e quant’altro rientri nel codice di comportamento, sono i dirigenti, i primi a considerare dei gran rompiscatole i dipendenti rigorosi e seri che a volte, non per delazione, ma per dovere d’ufficio, si trovano costretti a segnalare inadempienze e scorrettezze ai propri superiori. L’eventuale can can che talora ne può conseguire è solo formale, da vetrina. Difficile venga applicata qualche sanzione anche nel caso vengano richiesti provvedimenti disciplinari. Le connivenze evidentemente devono esserci, altrimenti lo strano fenomeno non è spiegabile. 

    E’ anche vero che dirigenti che hanno sempre fatto scuola in campo di assenteismo, orari truccati e quant’altro non possono certo godere di autorevolezza e credibilità e si rendono anche facilmente ricattabili.

    Chi è protetto a dovere può permettersi tutto, proprio tutto: di fare carriera senza merito, magari rubacchiando qua e là pezzi sostenziosi di quello altrui, scomparire per settimane bianche risultando presente, e meglio fermarsi qui per non vomitarsi addosso.

    Chi protetto non è è esposto al rischio di quotidiana crocifissione: se chiede di andare in vacanza è un lavativo, se si ammala è sicuramente un alibi per non lavorare, se va a fare pipì è sparito per mezza giornata, etc. ...meglio ancora fermarsi qui sempre per non rischiare ancora di vomitarsi addosso.

    E’ molto, troppo squallido e triste tutto questo.

    C’’è gente che, sempre opportunamente protetta dai superiori che li devono autorizzare, scrocca straordinari senza fare assolutamente nulla: gli spettano per diritto di categoria; e, se a te non spettano, ma resti in servizio senza retribuzione solo per portare a termine uno o più lavori, nessuno ti apprezzerà mai come persona scrupolosa e responsabile, ma nella migliore delle ipotesi ti diranno pietosamente che, povera, evidentemente non hai niente di meglio da fare nella vita. Da incazzarsi come una bestia, no!?

    Certo, bisogna pur considerare che, con i magri stipendi di base, come si fa a negare qualche ora di straordinario per arrotondare, che è una goccia nel mare rispetto alle indennità e ai premi di produzione (di che non si capisce mai) delle dirigenze, che pure spesso esercitano in privato una professione milionaria, additando il dipendente che fa l’imbianchino al nero (ma può sempre tornar comodo anche in orario d’ufficio per le esigenze di casa).

    L’orario va rispettato, è vero, ma andrebbe valutata anche la portata del lavoro svolto. C’è molta gente che trascorre intere giornate nell’ombra di uffici ministeriali senza fare assolutamente nulla, perchè nulla le danno da fare, costrette a scroccare ore lavorative ordinarie e autorizzate a scroccarne di straordinarie, paradossalmente non potendo uscire per via del badge se non per una mezz’ora. Praticamente gente consapevolmente pagata solo per stare agli arresti non domiciliari, ma in ufficio. Alcune se la godono beatamente, altre diventano paranoiche e depresse. Sono realtà ben note e veramente inconcepibili, allucinanti.

    L’organizzazione e la motivazione del lavoro vanno di pari passo e non si stimolano con una politica del terrore e della criminalizzaizone, nè con quella del bastone e della carota. Si stimolano con la volontà di volerle attuare, fondata sull’onestà, l’impegno, la responsabilità, il rispetto e il riconoscimento di chi opera all’insegna di questi valori che ormai sembrano bazzecole per poveri dementi. Quanti business sulla pelle dei poveri dipendenti pubblici: vogliamo anche ricordare gli umilianti affiancamenti di incapaci e inefficienti consulenti fantasma amici dei quartierini vari, con contratti milionari?

    E basta con queste ipocrisie che sono davvero un insulto all’intelligenza di noi tutti.
    La Buona Scuola deve partire dall’alto!!! Scusate, un attacco di obnubilante utopia....

    Se in Cielo c’è tempesta, sulla Terra è lecito correre ai ripari con qualsiasi mezzo di fortuna.

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