Suicidio o cause naturali
Quando quest’estate alcuni poliziotti sono stati condannati per omicidio per le morti assurde di Riccardo Rasman, Federico Aldrovandi e Gabriele Sandri sembrava possibile che stesse finendo l’impunità che finora in questo paese ha sempre permesso alle forze dell’ordine di non rispondere di nulla, anche quando commettono crimini terribili.
Ci sono altri casi aperti, come Stefano Cucchi, Marcello Lonzi e il "suicidio" inspiegabile di Niki Aprile Gatti, solo una delle tante morti sospette del carcere di Sollicciano. Il caso di Manuel oggi è un trafiletto minuscolo in pochi giornali, come è accaduto ad Aldo e a Niki, mentre moltissimi altri, in prigione o nei campi di concentramento per immigrati, a malapena appaiono su qualche sito.
IL MIO INDIRIZZO
Un fiammifero per penna
Sangue versato in terra per inchiostro
L’involto di una garza dimenticata per foglio
Ma cosa scrivo?
Forse ho solo il tempo per il mio indirizzo
Strano, l’inchiostro s’è coagulato
Vi scrivo da un carcere
In Grecia
Alexandros Panagulis, scritto nel Carcere militare di Boiati, 5 giugno 1971 – dopo un pestaggio in Grecia, durante la dittatura dei colonnelli.
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