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Si spengono le luci, tacciono le voci e dal buio si sente sussurrar : é finita!

L’atmosfera intorno al governo ed a Berlusconi è satura di scintille e si notano i movimenti scomposti e frenetici delle fasi che precedo in genere i cambiamenti.

Sotto il profilo economico continua l’inazione di Tremonti che scontenta sia i fautori di una politica di forte intervento nell’economia quanto i seguaci del liberismo. Semplicemente sotto il vestito di condoni e di scudi fiscali, niente.

Tutto ciò che aveva a che fare con le necessità ed i bisogni degli italiani è fuori dalla finanziaria licenziata dal senato.

Niente Cedolare secca del 20% sugli affitti, niente credito di imposta, niente fondi per la ricerca, niente taglio dell’IRAP, niente quoziente familiare per le tasse, niente investimenti sul lavoro e nemmeno gli 80 milioni promessi dalla Gelmini per i precari, niente Banca del mezzogiorno, niente investimenti sulla banda larga, con queste ultime due questioni secondo alcuni solo prorogate per il passaggio alla camera.

Dopo aver tagliato in due anni 1,5 miliardi nel comparto sicurezza, ora ce ne rimettono 100 milioni, ma con un trucchetto per il quale vengono prelevati da un fondo dove erano già destinanti a tale scopo. Se anche fossero soldi veri sarebbero un insulto dopo quel genere di tagli.

I servi berlusconici dai loro tg delle 5 reti di raiset spacciano per taglio alle tasse la proroga del versamento del 20% dell’acconto IRPEF di novembre alla prossima primavera: due lire in più per le piccole partite iva sotto natale, due lire in meno a Pasqua quando gli stessi “fortunati” dovranno restituire.

Non è passato al Senato l’emendamento che prevedeva lo stanziamento di 100 milioni di euro per far fronte alle esigenze delle popolazioni di Messina e di Scaletta Zanclea, colpite dalla recente alluvione.

Il governo è dilaniato da uno scontro interno del genere : liti furibonde prima della fine.

Dopo un anno e mezzo dall’inizio della legislatura, la maggioranza più forte che sia mai uscita dalle urne in Italia appare davvero divisa su tutto. La strategia di Fini ormai è chiara: da una parte, il presidente della Camera fa sì sì con la testa a Berlusconi, poi continua ad aprire continui fronti di sottecchi.

Continua più acerrimo che mai lo scontro tra Tremonti ed il gruppo intorno a Baldassarre: in senato si è risolto a vantaggio del primo ma solo per un soffio. Astensioni incrociate, liti furibonde del ministro economico con Brunetta (”ti prendo a calci in culo se solo ti avvicini”) e con la Presigicamo ("Cara Stefania, questo modo siciliano che hai di ragionare..." ed in risposta volano carte ed improperi "A me certe battute non le fai").

Sempre più gente del P.D.L. si smarca da Berlusconi facendo delle precisazioni e dei distinguo che un tempo sarebbero stati impossibili – dall’avv. Bongiorno a Pecorella, da Taormina per finire a Baldassarre , da Granata a Bocchino, da Ronchi a Poli Bortone a diversi altri deputati di A.N. mentre l’affaire Cosentino rischia di esplodere in mano al berlusca se continua a maneggiarlo come fa in questi giorni.

Anzi non credo di esagerare se penso che la pentola della Campania esploderà molto presto e travolgerà sia il pezzo di sinistra dalemiano, ancora a guardia del bidone Bassolino, che l’ampio fronte del centrodestra ed il motivo scatenante saranno proprio l’intreccio camorra–rifiuti-termovalorizzatore.

Berlusconi in crisi personale e di isolamento interno.

Berlusconi sempre più ossessionato dal chiodo fisso di sfuggire ai giudici è ormai assente completamente dalla vita politica dimostrandosi disinteressato ad ogni altro aspetto : vaga depresso e pensieroso ed alla fine lo stress senza via d’uscita l‘addormenta, nelle riunioni è spesso sonnacchioso.

Ha cominciato l’altro giorno a Berlino a dormire mentre parlavano i suoi colleghi europei e pare che anche giorni fa al CdM continuasse ancora.

Dal giorno del redde rationem con Fini è caduto in un baratro sconsolato, aggravato dalla definitiva iniziativa giudiziaria della moglie che ne richiede la separazione per colpa. Inoltre è ormai consapevole che a colpi di invenzioni di mavalà Ghedini finisce per prenderle sui muso senza anestesia come col Lodo Alfano.

Ancora sulla giustizia sfatiamo la legenda dei 5 telegiornali di RAISET : i successi quotidiani degli inquirenti nella lotte alla mafia sono avvenuti non grazie al governo, ma nonostante il governo.

I buoni risultati sul fronte della cattura dei mafiosi latitanti e della confisca dei beni sono dovuti all’impegno costante e spesso eroico degli inquirenti, cioè di quei poliziotti panzoni lasciati senza macchina, soldi e benzina da questo governo che gli ha tolto 1,5 miliardi in un anno e mezzo e di quei giudici assassini e toghe rosse che Berlusconi combatte da anni e contro i quali si ascalgia con leggi e con dichiarazioni mediatche roboanti un giorno sì ed un giorno pure.

Nel frattempo si apprestano a varare la “riforma della giustizia” che dalle anticipazioni ufficiali del ministro Alfano, consisterebbe nel far finire i processi dopo due anni dal decreto di rinvio a giudizio, “riforma” valida per i processi in corso e solo per gli incensurati.

Anche un laureato in giurisprudenza dell’università di paperopoli capirebbe che tutto ciò è anticostituzionale ed infatti fra i tanti anche un giurista socio da sempre del premier, Baldassarri , ha riconosciuto essere una vera schifezza anticostituzionale.

Schifezza perchè in tal modo si travolgerebbero decine forse centinaia di migliaia di processi di grande allarme sociale, per salvare il premier da un paio di processi che lo riguardano.

Chicca finale i beni confiscati alla mafia non avranno più quell’utilizzo sociale che hanno avuto finora, ma saranno venduti ai privati, con buone ottime chance per la mafia, quindi, di ricomprarseli tutti.

Penso alla associazione LIBERA ed al bel lavoro fatto per i terreni dei corleonesi di Riina ed immagino il figlio del boss già pronto a riprendersi la roba del padre.

Anche a questo progetto manca solo il nome ed il cognome dello sventurato destrico che sarà costretto ad intestarselo, per aggiungersi agli altri cognomi famosi ( ex Cirielli, Cerami, Pecorella ecc. ) alle leggi vergogna del passato.

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