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Semi-dittatura all’italiana? Continuano gli attacchi del Premier contro la Consulta

Berlusconi non avendo affatto gradito la bocciatura del lodo Alfano che, lo ricordo per l’ennesima volta, era inequivocabilmente anticostituzionale e molto più prossimo ad un diritto feudale che non ad una norma di uno stato democratico, scaglia la sua ira contro la Corte Costituzionale.

Il premier in nome della maggioranza dei voti ottenuti alle elezioni ritiene di potere esautorare ogni altro potere dello Stato ed addirittura di delegittimare il valore super partes della Corte Costituzionale.

Le cose però non funzionano così: in Italia il potere legislativo appartiene al Parlamento, che dovrebbe essere emanazione della volontà popolare, il potere esecutivo appartiene al Governo ed il potere giudiziario appartiene alla Magistratura. Sembra surreale dover ricordare queste cose ma la maggioranza le ha evidentemente dimenticate.

In questa fase dell’era Berlusconi il parlamento legifera a comando, esautorato da ogni suo potere, ed in maniera impropria si ricorre sempre più spesso alla fiducia. Il voto di fiducia, che dovrebbe essere uno strumento straordinario da utilizzare solo in momenti di estrema emergenza, è divenuto la norma. Come per il lodo Alfano anche per il ricorso smodato al voto di fiducia la comunità scientifica dei costituzionalisti ha dato unanime parere negativo.

Verso la magistratura, Berlusconi quotidianamente affila le sue armi e non perde occasione per affondarle in questo organo essenziale ed autonomo dello Stato. Ciò che sconcerta è che oltre al presidente della Repubblica Napolitano, solo Fini si renda conto della pericolosità della politica di Berlusconi.

L’Italia sta perdendo la sua natura, ancora formalmente in essere, di Repubblica Democratica e tede pericolosamente verso una semi-dittatura all’Italiana. Si ricordi che gli elementi cardine di una dittatura sono il controllo dei media, la gestione della propaganda, l’esautorazione degli organi parlamentari e giudiziari e la delegittimazione degli intellettuali.

Ognuno tragga le proprie conclusioni. 

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