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Quando il diritto di religione finisce ai voti

«Dobbiamo accettare il risultato delle urne e prendercela con noi stessi che non abbiamo ben lavorato per togliere la paura alla gente»

SAN MARCELLINO - «In Svizzera non esiste e non è mai esistito il razzismo – commenta così Nasser Hidouri, imam della comunità islamica di San Marcellino, la più grande della Campania, il risultato del referendum anti-minareti nel Paese dei Cantoni – anche se devo ammettere che mi ha molto colpito istituire un referendum su questa cosa.
 
La decisione è stata scioccante perché tocca un diritto: il diritto alla religione. Se si va in altri paesi come la Tunisia, l’Algeria, l’Iraq, il Marocco, l’Egitto lì troviamo diverse chiese anche di altre confessioni e di certo non si è pensato di vietarlo.
 
 
Sono molto amareggiato di quanto si è deciso e ne ho parlato coi fedeli nel momento della preghiera facendo mie le parole del rappresentante della Lega Araba svizzera e cioè che penso anche io che dobbiamo accettare il risultato delle urne e prendercela con noi stessi che non abbiamo ben lavorato per togliere la paura alla gente facendo ancora una volta il gioco di chi è contro l’integrazione e dà, all’esterno, un immagine distorta dell’Islam».

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