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Primarie Pd Sicilia: online vince Lumia

Con il 50% delle preferenze il popolo di internet sceglie Giuseppe Lumia quale candidato ideale alla segreteria regionale del Pd siciliano. È questo l’esito del sondaggio, proposto agli inizi di ottobre , dal portale palermitano di Repubblica. Sul sito si potevano votare i 4 candidati in corsa per la poltrona di segretario del partito democratico siciliano. Al termine della votazione il senatore antimafia si è piazzato al primo posto con 1153 voti su un totale di 2297, dato molto simile al sondaggio che precedentemente avevamo lanciato anche noi.

Senatore Lumia come commenta il risultato ottenuto?

Il mio progetto affonda le radici nel rapporto con la società civile, le associazioni, i lavoratori, gli imprenditori, i professionisti, i tanti giovani che credono in un Partito democratico credibile, capace di cambiare la politica e la società siciliana. Per fare questo abbiamo bisogno di tornare nei territori, organizzare la partecipazione sociale e civile per affrontare e risolvere i problemi quotidiani delle persone.

Fino ad oggi il progetto del Partito democratico non è decollato sia a livello nazionale che locale. Cosa non ha funzionato in Sicilia?

Non ha funzionato la riproposizione di un’idea vecchia, fondata sull’autoconservazione dell’apparato e sulla strutturazione in correnti: la negazione del partito e della democrazia. Secondo questa concezione stantia e negativa conta di più la fedeltà al capocorrente di turno che il coinvolgimento dei cittadini alla vita politica dei territori.

Chi ha guidato il Pd in Sicilia ha pensato all’autoconservazione e al rafforzamento della propria posizione all’interno dell’apparato. Lo dimostrano, alle ultime politiche, le candidature calate dall’alto di persone non siciliane, subite senza battere ciglio. Deputati e senatori eletti nella nostra Regione, ma che vengono in Sicilia forse solo per le vacanze. Ecco perché il Pd in Sicilia non è decollato.

Quindi qual è la sua ricetta. Cosa propone rispetto agli altri due candidati?

Voglio un partito con la schiena dritta, che parli con Roma sullo stesso piano per concordare strategie e politiche adeguate alle sfide del nostro tempo. Non un autonomismo rivendicazionista, ma un partito federato che metta al primo posto il bene della Sicilia e dei siciliani.

Con la mia segreteria nessuno potrà imporre candidature dall’alto. Combatterò le correnti per dare spazio alla partecipazione. Gli iscritti, dal militante al segretario regionale, dovranno ritornare a studiare per conoscere la politica, l’economia, la società. Gestione pubblica dell’acqua, riciclo dei rifiuti, sviluppo della green economy, costruzione di infrastrutture per il trasporto di merci e passeggeri, tempo pieno nelle scuole, servizi sanitari di qualità, efficienza della pubblica amministrazione… saranno le priorità politiche della mia segreteria.

Nelle primarie dei circoli, riservate ai soli iscritti al Pd, lei ha ottenuto il 26%. Pensa di poter raggiungere la maggioranza dei consensi?

Stavolta le primarie del 25 ottobre, aperte a tutti i siciliani, non potranno essere condizionate né dagli apparati, né dai signori delle tessere come è avvenuto in alcune province. La sfida dell’innovazione che porto avanti, contro le logiche di apparato e il centralismo correntizio, incontra la volontà di cambiamento dei militanti e dei cittadini.

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