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Prezzi: 7 anni di rincari 9.000 euro a famiglia

Non è stata “l’inflazione percepita” a determinare l’impoverimento delle famiglie a reddito fisso (lavoratori dipendenti e pensionati), che hanno subito un trasferimento di ricchezza a favore di coloro che hanno determinato prezzi e tariffe in 7 anni, dal 1 gennaio 2002, di 183,5 miliardi di euro, 9.178 euro a famiglia!

Le famiglie italiane in sette anni, dal 2002 al 2009, hanno perso mediamente 9.000 euro per i rincari dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo seguiti all’introduzione dell’euro. E’ quanto denunciano Adusbef e Federconsumatori che hanno condotto uno studio da quando è entrata in vigore la moneta unica.

"Il pretesto euro - affermano Adusbef e Federconsumatori - ha generato in 7 anni (2002- 2009) un’odiosa speculazione di 9.178 euro a famiglia, trasferendo 183 miliardi euro dalle tasche dei lavoratori e dei pensionati". I rincari sono stati superiori in Italia sia "alla media Ue che all’inflazione ufficiale, la prova provata, dicono le due associazioni - della speculazione changeover nei settori protetti" specie negli alimentari e nei cartelli assicurativi e bancari con aumenti maggiori della media Ue. Solo nelle tlc, nei carburanti e lubrificanti, si registrano diminuzioni superiori media Ue.

Lo studio si basa su due rilevazioni: una sul fronte italiano e una su quello europeo. Nella lista dei 99 prodotti monitorati in Italia, fino all’87esimo prodotto, gli aumenti intervenuti dal 2001 al 2009 sono risultati superiori all’inflazione media cumulata (+ 19,36%).

Solo gli ultimi 12 prodotti in elenco hanno subito aumenti inferiori all’inflazione. Due prodotti, cono gelato e penna a sfera, hanno subito aumenti oltre il 200% in otto anni: il primo del 290%, passato da 0,77 a 3 euro, il secondo del 207%, passato da 0,26 a 0,80 euro.

Sei prodotti hanno subito aumenti dal 100 al 200%: tramezzino (+162%), pizza margherita (+155%), sogliola (113%), biscotti Privolat (113%), lavaggio pantaloni (+111%), caffè (+ 104%).

Quattro prodotti hanno subito aumenti oltre dall’80 al 100%: pizza 4 stagioni (+96%), jeans (+95%), lotto giocata minima (+92%), pasta integrale (+88%). Dei 99 prodotti monitorati, solo due non hanno subito aumenti a due cifre: omogeneizzati (+ 8%), burro (+5%). Solo uno ha subito diminuzioni: francobollo posta prioritaria passato da 62 a 60 centesimi(-3%).

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.22) 18 gennaio 2010 16:43

    Ci piace sentirci un paese con un alto tenore di vita. Nel nostro paniere abbondano i prodotti elettronici e gli strumenti di benessere. Peccato che il 10% delle famiglie possiede il 45% della ricchezza nazionale ed al 50% resta solo il 10%. Peccato che la CRISI-Atto secondo macina record di famiglie indebitate e di nuovi disoccupati. Da noi come nel paese del Barbiere e il Lupo non manca l’arte di arrangiarsi. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

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