Prego signora si accomodi, all’Hotel Italia
L’articolo che segue è stato scritto da Vincenza Perilli sul suo blog Marginalia: Storia di una donna migrante, dalla Costa D’avorio al Cie di via Mattei.
Non aggiungo nulla, invito solo a leggere il testo , è breve, ti strozza la gola: non a chi respinge, come uno sputo, un esubero umano dalla Famiglia. Invio anche un video, da vedere o rivedere Living Darfur, questo segnalatomi da Maddalena Celano: musica dall’Africa , donne che giocano a palla, attese degli aiuti umanitari…Tra sacro e profano, il panorama di un deserto.
Era il 2007, continuano a palleggiare, con l’esistenza di chi rimane su questa Terra.
Storia di una donna migrante, dalla Costa D’avorio al Cie di via Mattei
. – si dice che Salmata è una donna “semplice, umile e troppo vulnerabile per affrontare la crudele realtà di questo Paese”. Ma chi può affrontarla tutta sola? Ci auguriamo che Salmata abbia trovato all’interno la solidarietà e l’appoggio delle sue compagne di prigionia. E che fuori trovi presto la nostra.
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