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Opel. "Ricatto" GM: chiede altri 300 milioni

Mossa a sorpresa da parte del gigante di Detroit che chiede al governo federale tedesco altri 300 milioni di euro di liquidità per la cessione della controllata europea.

Al termine delle trattative con le contendenti all’acquisizione della casa di Russelsheim, il governo federale tedesco si era impegnato a stanziare un finanziamento di 1,5 milardi, ma adesso la controllante GM ne chiede altri 300.

Cifra che la cancelleria non sarebbe disposta a concedere senza ulteriori garanzie da parte della compagnia che eventualmente dovesse aggiudicarsi la complessa partita.

Dura presa di posizione da parte dei sindacati della IG Metal che per bocca del presidente del consiglio di fabbrica della Opel, Klaus Franz, ha accusato la casa madre americana di aver di fatto, con tale richiesta, bloccato ancora una volta le trattative per la cessione.

Franz accusa Gm: <<La casa di Detroit di comporta come un giocatore d’azzardo, come se si trattasse di una partita a poker".

Ed a una partita di poker si può anche bluffare, aggiungiamo noi.

Con il suo comportamento GM mette a serio rischio il mantenimento dei livelli occupazionali, a partire proprio dallo stabilimento di Russelsheim, il più grande in Germania con circa 15 mila addetti.



Roland Koch (CDU), governatore dell’Assia (la regione nella quale si trova il maggiore stabilimento Opel), è stato altrettanto duro nei confronti degli statunitensi: << Penso di poter dire chiaramente che i maggiori problemi siano derivati da una combinazione di fattori: i nuovi numeri della Gm e una posizione negoziale sicuramente non di aiuto da parte degli americani, compreso il Dipartimento del Tesoro>>.

Lo stesso ministro delle finanze tedesco, Steinbruck, accusa GM ma anche e soprattutto il Tesoro Usa colpevole di non dare adeguate garanzie per la restituzione del prestito ponte di cui si farebbe carico l’esecutivo: "Non si può trattare questa vicenda come se fossimo in un casinò".

A questo punto entro domani alle 14 le due rivali, Fiat e Magna, dovranno presentare i ritocchi necessari ai piani presentati, alla luce dei nuovi sviluppi.

Magna, la compagnia di componentistica austro-canadese, per bocca del suo presidente, Frank Stronach, ha fatto sapere di aver aumentato la cifra che è disposta ad offrire a GM per la casa tedesca. Si è detto anche pronto ad anticipare la somma di 300 milioni chiesti da Detroit pur di raggiungere il risultato.

Infine ci si mette pure l’Antrust europeo che, secondo il Financial Times, potrebbe vincolare la concessione dei prestiti ponte alla vendita e/o alla chiusura di alcuni stabilimenti Opel per controbilanciare la distorsione della concorrenza che si verrebbe a creare.

Per il governo tedesco, ma anche agli occhi degli analisti finanziari, la mossa degli americani ha la "puzza" di un ricatto.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.113) 29 maggio 2009 11:33
    Damiano Mazzotti

    La GM è alla canna del gas... Meglio lasciarli perdere... se falliranno ci sarà maggiore spazio disponibile per le case automobilistiche più capaci: quelle che investono in ricerca e sviluppo...
    Ma ci pensano alla fiat che dovranno pagare le pensioni a un migliaia e migliaia di exdipendenti GM?
    Mica le paga lo stato in America le pensioni... Sono una zavorra impressionante... Ciò dimostra lo stato di disperazione e disgregazione economica che ha raggiunto il capitalismo...

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