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Ombre cinesi all’italiana

Le ombre cinesi si muovono, fanno parte del disegno eversivo per cambiare la Costituzione.

Il teatro delle ombre cinesi è una forma d’arte in cui figure in movimento vogliono rappresentare la vita reale ed i sogni immaginari degli uomini. Negli spettacoli, le figure non si vedono direttamente ma, come dice il nome stesso, appaiono solo le loro ombre. Lo spettatore si pone davanti a uno schermo bianco semi-trasparente dietro il quale degli attori manovrano le figure e recitano le varie parti.
 
Questo sembra, appunto, verosimilmente, il teatro in cui si rappresenta la politica in Italia. Ombre. Sinistre ombre che si muovono manovrati dalle deliranti dichiarazioni del Premier italiano, nel corso del suo intervento al Congresso del Ppe in corso a Bonn. Dalla tribuna del congresso del Partito Popolare Europeo, il primo ministro italiano si è presentato ai suoi colleghi conservatori come vittima di una campagna della magistratura italiana, portata avanti dai media italiani. Berlusconi ha detto di resistere con il suo temperamento di uomo forte e duro, con "le palle". Secondo i media italiani, in lingua tedesca, l’ultima parte della sua dichiarazione in presenza del Cancelliere Angela Merkel sarebbe stata troncata.
 
Ha ribadito le accuse nei confronti della Corte Costituzionale italiana che aveva respinto una legge che gli concedeva l’immunità dai procedimenti giudiziari. La Corte, trasformata in un organo politico, e la caccia all’uomo da parte dei giudici. Per illustrare questo punto, Berlusconi ha sciorinato un lungo elenco: 103 procedure avviate contro di lui, 913 giudici che si sono interessati a lui, 587 visite delle forze di polizia ricevute e 2520 udienze. Ha affermato, alla fine, che la sua intenzione è quella di cambiare questa situazione attraverso la riforma della Costituzione. Le ombre si muovono, fanno parte del disegno eversivo per cambiare la Costituzione.
 
Le accuse di Spatuzza sugli attentati degli anni ’90 e il processo Dell’Utri, in cui Filippo Graviano nega le parole di Spatuzza (d’altronde non si è mai dissociato dalla mafia e le vale l’obbligo del silenzio), dicono che la mafia non esiste. Viste le sue dichiarazioni, da oggi l’Italia ha un nuovo eroe: Filippo Graviano. Quando accusano Silvio&Co, sono dei luridi assassini, feccia a cui non credere, mentre quando lo scagionano diventano eroi.
 
La storiella del governo "arresta mafiosi" non convince. Il nostro premier e gli uomini del suo governo devono avere davvero poca dimestichezza con la separazione dei ruoli e delle responsabilità dei diversi poteri ed organi dello Stato. Perché non è il governo che ha il compito di fare le indagini e gli arresti. Il governo deve mettere a disposizione di polizia e magistratura inquirente uomini, mezzi e soldi per farli lavorare al meglio. Le indagini, l’accertamento dei fatti e i riscontri, l’arresto dei responsabili, spettano a poliziotti e magistrati. Ed è a loro che va il merito di quegli arresti: ai poliziotti ed ai magistrati di Milano e di Palermo.
 
C’è qualche cosa che non torna, ed è palese. Tutto questo conduce ad un unico disegno. Delegittimare i giudici, la Consulta, il sistema Paese, i suoi organi Costituzionali. Il teatro delle ombre cinesi si è messo in moto, dall’altra parte dello schermo bianco i “manovratori” fanno recitare le ombre, gli eroi ed i martiri immaginari, ad uso e consumo degli spettatori che siedono davanti. La notte della Repubblica di Berlusconi è iniziata. 

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