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 Home page > Attualità > Società > Ogni religione è sbagliata

Ogni religione è sbagliata

 

Ogni religione è sbagliata. E non parlo solamente delle religioni che fanno di un qualche Dio il loro punto di riferimento. Parlo anche delle religioni politiche, ad esempio il fascismo, il comunismo, ma, perchè no, anche il liberalismo e qualsiasi altra scuola politica che la mente umana sia stato in grado di concepire idealmente o realmente.
 
Al contempo, però, ogni religione è legittima e ha diritto di proporre la sua idea di società e i suoi valori. 
 
Un tempo i filosofi erano anche scienziati e viceversa, non c’era distinzione tra le due attività. Chi studiava il mondo ne dava una sua interpretazione e, in base a ciò che vedeva, elaborava una sua filosofia. Col tempo questa prerogativa è stata assunta sempre di più dai fisici.
 
Ancora oggi, nonostante l’evidente impossibilità, per un filosofo, di basare la propria filosofia sui risultati della ricerca scientifica nel campo della fisica (a causa della difficoltà e della moltitudine dei concetti a cui questa scienza è arrivata), in molti ritengono che le scoperte di quella branca scientifica aiutino a comprendere meglio la vita.
 
Anch’io penso che comprendere le basi della fisica moderna aiuti molti a comprendere anche le azioni di noi umani. La realtà della fisica, in fondo, è la realtà che noi viviamo ogni giorni e si espande anche nell’ambito dei comportamenti umani. Questa intuizione mi ha portato a capire che, in fondo, tutte le religioni (o idee, o convinzioni) sono sbagliate, ma, d’altro canto, sono legittime.
 
Nel ’900 sono state fatte tre scoperte scientifiche fondamentali, per quanto riguarda questo discorso: la teoria della relatività di Einstein, il principio di indeterminazione di Heisenberg e il principio di incompletezza di Godel. Queste tre scoperte hanno fatto comprendere all’uomo come non vi siano assoluti, come non esista una realtà oggettiva, come qualsiasi sistema, per quanto sia complesso o ampio, non sia mai completo. Per questo motivo credo che nessuna religione sia valida.
 
Del resto, la caratteristica delle varie religioni è quella di avere dei principi e dei valori validi in assoluto, di poter descrivere una società in maniera del tutto reale e veritiera e di avere le soluzioni per costruire la società migliore possibile.
 
Ma secondo la fisica nessuna di queste tre caratteristiche è reale o realizzabile. Non esistono valori validi in assoluto, non esistono descrizioni del tutto oggettivo, non esistono modelli perfetti.
 
Per questo i fanatici del cristianesimo, dell’islam, del socialismo o del liberismo non saranno mai in grado di costruire una società perfetta. Innanzitutto perchè una società perfetta non potrà mai esistere, al di là anche dei limiti umani, e poi perchè la loro estrema coerenza ideologico - intellettuale li allontana sempre di più dall’obiettivo cui vorrebbero raggiungere.
 
Sento spesso i liberisti attaccare con veemenza le idee dei socialisti e i socialisti fare altrettanto coi liberisti. E ogni volta che li ascolto noto che, in effetti, ognuno di loro ha ragione. Ognuno di loro descrive un tipo di società e, tramite degli esempi e degli esperimenti mentali, dimostra come col suo modello tutto funzionerebbe a meraviglia. Poi però notiamo che non è così. Persino nell’efficientissima Danimarca del welfare state (modello che io, personalmente, ammiro), c’è qualcuno che è scontento. Persino negli USA del liberismo più sfrenato che sia stato sperimentato c’è qualcuno di scontento. 
 
Ognuno di coloro che ha la soluzione in tasca, si sbaglia. Una soluzione può andar bene in un certo luogo, in un certo periodo (e per un certo periodo) e per una parte della popolazione. Ma non sarà mai un modello perfetto, assoluto. Questo gli antichi lo avevano compreso, inventando la democrazia, un sistema ricco di difetti (come qualsiasi sistema), ma che aveva il pregio di poter cambiar rotta in ogni istante. Di questi tempi però, soprattutto in Italia, si sta facendo avanti una disaffezione sempre più preoccupante per la democrazia. Nell’italiano sopratutto c’è ancora quella voglia di uomo forte, di messia, di "uomo della provvidenza". 
 
L’ultimo, di questi uomini della provvidenza, sta ormai calcando il viale del tramonto, ma dopo di lui vi sarà un’altro di coloro che avranno "la soluzione" a tutti i nostri problemi. Tu, che leggi questo misero articolo, ricorda però che la soluzione del prossimo uomo della provvidenza non sarà affatto definitiva, assoluta. Non sarà affatto una soluzione. Sarà una delle possibili imperfette soluzioni, che risolverà dei problemi e ne farà nascere altri. 
 
Forse, se anche i contemporanei si rendessero conto di tutto ciò, vi sarebbero meno conflitti ideologici, al netto degli interessi che il potere toglie dalla scena, chiaramente.
 
Dunque, non prendetevela con chi si dimostra poco coerente con le idee che aveva originariamente. Forse non è lui che sbaglia. O forse si, però l’incoerenza di un uomo può anche essere sintomo della sua eterna ricerca, e dunque dei suoi innumerevoli sbagli. Ma sono, forse, sbagli più nobili di chi, per dogma ideologico, resta coerente alle sue idee anche se queste vengono smentite dai fatti. 

Commenti all'articolo

  • Di Nicola Fusco (---.---.---.103) 10 dicembre 2009 13:41

    Ottimo articolo, però:

    1) Se i sistemi ideologici sono tutti "sbagliati", allora sono anche tutti "giusti", e quindi tutti "necessari".
    2) La "democrazia" non fa eccezione. Il suo vulnus principale è quello di essere il sistema più fragile in assoluto: ci mette pochissimo a trasformarsi in demagogia, ed ancor meno a divenire una oligarco-plutocrazia.
    3) I "valori assoluti", ancorchè inattingibili, sono una necessità di ogni essere senziente, in quanto costituiscono un "indirizzo fondativo" del suo agire.
  • Di rickylg (---.---.---.79) 10 dicembre 2009 17:25
    rickylg

    I sistemi ideologici sono imperfetti, più che sbagliati. Ciò non significa però che siano tutti allo stesso livello. Così come ogni osservazione scientifica ha un valore differente in base alla precisione con la quale viene effettuata così un sistema, un modello di società ha valore in base a ciò che prende in considerazione prima di essere descritto. In pratica, se si costruisce un modello di società fatto per correggere gli errori degli ultimi 15 anni in Italia esso potrebbe essere meno efficiente di uno fatto per correggere gli errori degli ultimi 30 anni o 150 anni. 

    Ed è relativo anche al società alla quale viene applicato. La democrazia, come hai giustamente detto tu, è debole e si può trasformare in demagogia e oligarchia se viene applicata a chi non è pronto ad usufruirne. Vedi gli esempi dell’Afghanistan o dell’Iraq.
    Sui valori assoluti sono assolutamente critico. Non esistono, secondo me, valori assoluti, ma solo valori relativi alla situazione e ai problemi. La stessa democrazia è un valore per me, ma per altri no, e a ragione. In altri contesti potrebbe davvero funzionare meglio un’oligarchia. 
    Il grande vantaggio della democrazia è che realmente dà il potere al popolo e non lo lascia all’Imperator. Poi certo, a volte il popolo è inadatto a questo sistema, e riconsegna il potere nelle mani dell’Imperator, affinchè lo utilizzi a sua personalissima discrezione. Ma è comunque una scelta del popolo.
  • Di Nicola Fusco (---.---.---.103) 10 dicembre 2009 18:40

    Concordo.

    Comunque, per quanto "relativi", di "valori assoluti", di "ideali", l’uomo ha bisogno, secondo me.
    Anche se non potrà mai concretizzarli, anche se li tradirà, o li scambierà con altri, magari opposti.
  • Di rickylg (---.---.---.140) 11 dicembre 2009 09:16
    rickylg

    Si Nicola, non c’è dubbio. I valori, anche se imperfetti, sono necessari. L’importante a mio avviso è appunto non crederli perfetti e universali, ma accettarli per quel che sono. E tentare di migliorarli o di cambiarli a seconda delle condizioni in cui ci si trova.

  • Di antimoderno (---.---.---.240) 11 dicembre 2009 09:55
    antimoderno

    Ottimo articolo. Uno dei migliori mai apparsi su Agoravox.
    Cosa possiamo ricavare dunque da queste affermazioni? Che qualsiasi sistema sociale comunque non ci può dare quello che cerchiamo. Occorre uno sforzo di introversione. Occorre guardare a noi stessi, invece che sempre là "fuori". E a volte dichiarare "mea culpa".

  • Di rickylg (---.---.---.253) 11 dicembre 2009 17:45
    rickylg

    Antimoderno ha centrato in pieno la conseguenza del mio discorso. 

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