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Oggi la giornata contro le esecuzioni capitali in Iran indetta dal Comitato Internazionale Contro le esecuzioni

In Iran chiedono la solidarietà dei cittadini del mondo contro la legge della Sharia e contro gli omicidi di Stato!

Dal blog di Myriam Namazie portavoce per la solidarietà al Popolo Iraniano per una legge internazionale contro la Sharia.

In Iran si è costituito un Comitato di lotta contro il governo che si batte soprattutto contro le esecuzioni capitali. Questo di seguito è un comunicato diramato il 21 ottobre 2009.

Secondo fonti attendibili, Soheila Ghadiri, una donna di 30 anni, e quattro uomini sono stati giustiziati nella prigione di Evin a Teheran, questa mattina all’alba. Soheila Ghadiri è stata condannata per aver ucciso sua figlia appena nata tre anni fa. Davanti al giudice aveva detto: “Sono scappata da casa per sposare il ragazzo che amavo all’età di 16 anni. Lui è morto in un incidente ed è stato allora che ho iniziato con la prostituzione e la tossicodipendenza. Ho l’HIV e l’epatite. Quando la mia bambina è nata l’ho uccisa perché non volevo che lei subisse il mio stesso destino".

L’esecuzione del condannato Angooti Safar, minorenne è stata rinviata di un mese, probabilmente per aspettare che diventi maggiorenne!

Il Comitato Internazionale Contro le Esecuzioni ha indetto per il 30 ottobre una giornata internazionale contro le esecuzioni in Iran.

Nella dichiarazione del Comitato si legge ancora:
La Repubblica islamica dell’Iran è in procinto di uccidere alcuni manifestanti e attivisti politici incarcerati durante le recenti proteste. Dobbiamo resistere con forza contro gli omicidi di attivisti politici e manifestanti.

Recentemente è stato giustiziato Behnood Shojaee, condannato per omicidio all’età di 17 anni. Alcuni altri giovani, di età inferiore ai 18 anni, saranno uccisi nel prossimi giorni. Mohammad Reza Alizamani, Hamed Roohinezhad, Arash Rahmanipoor, Naser Endolhosaini e Davood Farbache Mir Ardebili che sono stati condannati a morte per aver partecipato alle proteste, per essere membri dell’opposizione e per apostasia. Il 6 e l’8 ottobre, 6 persone sono state impiccate in Ahvaz. Questo è solo un piccolo esempio di ciò che ha fatto questo regime barbaro e criminale nei giorni scorsi.



Dobbiamo prendere posizione contro questa macchina della criminalità.
Molti dei condannate a morte secondo quanto dichiarano i loro avvocati ed alcune organizzazioni per i diritti umani, sono state arrestate prima delle manifestazioni e sono “colpevoli” di segnalazione di notizie ai mezzi di comunicazione, di opposizione, e del tentativo di lasciare l’Iran per rifugiarsi ad altri paesi.

Secondo quanto affermato ancora nel comunicato del Comitato Internazionale Contro le Esecuzioni sembra che siano previste impiccagioni “multiple”: insieme agli attivisti politici potrebbero essere impiccati i manifestanti che tentino di ostacolare le esecuzioni.

Il Comitato Internazionale Contro le Esecuzioni non accetta di arrendersi alle intimidazioni del Governo e sta preparando una protesta internazionale contro l’esecuzione in Iran e in particolare contro l’esecuzione dei minori, degli attivisti politici e dei manifestanti invitando tutti a partecipare alla giornata contro le esecuzioni il 30 ottobre.

Questo è il loro appello: Gridiamo il nostro no alle esecuzioni.

Ovunque voi siate, in qualsiasi città di fronte alle ambasciate della Repubblica Islamica, ai palazzi del parlamento ecc, organizzate proteste per la giornata contro le esecuzioni capitali.

Insieme al popolo iraniano, per informare il mondo ed ottenere solidarietà alla nostra causa contro la Repubblica Islamica.

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