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 Home page > Attualità > Economia > Nuovo crollo a Piazza Affari. Una settimana da dimenticare

Nuovo crollo a Piazza Affari. Una settimana da dimenticare

Questa settimana per le borse europee e Wall Street è stata da dimenticare...
Soprattutto per piazza affari che segna per ben 2 volte un meno 5% e venerdi un bel meno 3,8%.

A questo si uniscono altre notizie negative fra le quali la probabile bancarotta della GM che dopo aver succhiato ben 13miliardi di dollari dal governo statunitense non riesce comunque a riprendersi. Il fallimento di GM metterebbe a rischi 400mila posti di lavoro solo in Europa, visto che al colosso dell’auto sono collegati anche Opel ed altre importanti marche automobilistiche.

Il presidente degli Stati Uniti dichiara che i dati sulla disoccupazione di febbraio sono terribili, ben 650mila posti di lavoro persi solo in quel mese. Ce ne sarebbero altre di notizie negative in campo economico ma non avremmo spazio sufficiente per elencarle tutte.

Fortunatamente (ma non per noi) qualche buona notizia c’è.

Giovedì 5 marzo si è riunito il parlamento cinese che deve ratificare le decisioni dell’esecutivo in tema di crisi economica.



Il governo si dimostra molto preoccupato per il rallentamento dell’economia cinese, quest’anno gli analisti prevedono una crescità del PIL di "solo" l’8% con un aumento di "soli" 9 milioni di posti di lavoro.

Oltre al danno anche la beffa (cinese).
Qua in Europa contiamo a milioni i disoccupati ed in Cina si cresce...

Ringraziamo gli industriali per aver delocalizzato le fabbriche e di aver regalato posti di lavoro che in origine erano nostri ad altri stati come Cina, India, Brasile, ecc. Indubbiamente, mentre noi faremo la fame, gli industriali troveranno nuove ghiotte occasioni di arricchirsi in questi paesi, visto che ormai la loro economia si stà sviluppando a ritmi paurosi.

Se le importazioni dalla Cina stanno diminuendo e loro comunque crescono vuole dire che tra poco noi conteremo meno che niente nel panorama economico mondiale...

In pratica, se le cose non migliorano, il termine terzo mondo potrebbe indicare l’Europa, fra qualche anno.

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