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Nigeria, Mend: ”Dal 15 Settembre ripartiranno gli attacchi”

Il gruppo di Boyloaff accetta l’amnistia e gli incentivi economici per riconsegnare le armi. “Rispetteremo il nostro impegno di emancipare il popolo del Delta del Niger, l’amnistia non affronta i problemi della regione” dice il Mend. Henry Okah in Sudafrica per curare i reni, prima di partire Okah ha rifiutato di incontrare Yar’Adua: “Non ho accettato di essere rilasciato solo per diventare un amico intimo di un governo illegittimo”.

Sabato scorso, Ebikabowei “Boyloaf” Ben Victor, il comandante dei militanti dello Stato di Bayelsa, ha, insieme ad una parte del suo gruppo, consegnato le armi e accettato l’amnistia offerta dal Governo. La cerimonia della consegna delle armi, molto teatrale e con tanto di tappeto rosso, è avvenuta alla presenza del Governatore dello stato di Bayelsa che alla fine ha abbracciato l’ex capo ribelle. Il Mend aveva detto che Boyloaff è stato lasciato libero di arrendersi, ma che il gruppo non accetterà l’amnistia del Governo perché non affronta i problemi della regione.

Con un comunicato inviato a TheTimesofNigeria.com il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) ha detto che riprenderà gli attacchi contro l’industria petrolifera il 15 settembre, quando scadranno i due mesi di cessate il fuoco dichiarati unilateralmente.

“Il programma di amnistia da parte del governo della Nigeria sembra aver raggiunto l’obiettivo di separare coloro che lottavano per la libertà da chi ha partecipato alla lotta per un tornaconto personale”
.

“Oggi, Sabato 22 agosto 2009 che teatro dell’amnistia ha ripreso vigore a Yenagoa, stato di Bayelsa, dove le armi in gran parte acquistate dal governo sono state mostrate separate dai ragazzi come in un circo”
- scrive il portavoce del movimento riferendosi alla teatrale “resa” di Boyloaff -. “Lo spettacolo a cui abbiamo assistito nel Bayelsa non è un segno del successo, ma quello del fallimento”.

“In mezzo a tante bugie, il Mend sarà costretto a riprendere con i duri attacchi all’industria del petrolio, alla fine del nostro cessate il fuoco il 15 settembre 2009 per dimostrare che le armi mostrate sono per lo più di proprietà del governo e quelli che si sono arresi non sono stati parte delle campagne precedenti, come gli uragani Barbarossa, Piper Alpha e Mosè che hanno messo il governo in ginocchio davanti a loro”.


Abbiamo anche sospeso i colloqui con il consigliere speciale del Presidente per l’amnistia, il signor Timi Alaibe che, come il governo, si attende di arrivare al disarmo senza che i problemi reali vengano affrontati”.

“Il Mend non accetterà colloqui con i governatori della regione che hanno inquinato il programma di amnistia con la politica degli incentivi monetari”.


“Molti dei ragazzi che hanno ricevuto oggi il denaro
- dice ancora il Mend riferendosi al gruppo di Boyloaff- nel migliore dei casi lo sperpereranno sulle cose materiali, e che cosa succederà dopo può essere facilmente lasciato all’immaginazione”.

“Il nostro impegno solenne per il popolo del Delta del Niger resta quello di emancipare la regione dalle forze che l’hanno schiacciata per più di 50 anni con la politica del dividi e impera, con incentivi monetari e con il tradimento “.

Sabato notte Henry Okah, non senza difficoltà, è partito dall’aeroporto di Lagos per andare a curarsi in Sudafrica. Okah è stato accompagnato all’aeroporto dal fratello minore, Charles Okah e da uno dei suoi avvocati, Wilson Ajunwa. Prima di tornare in Sud Africa, Okah ha rifiutato di incontrare il presidente Yar’Adua, insistendo sul fatto che lui non ha accettato di essere rilasciato solo per diventare un amico intimo di un governo illegittimo.

Il rifiuto di Okah di tenere colloqui diretti con Yar’Adua ha indotto un governo piuttosto confuso a girare al governatore dello Stato di Bayelsa, Timi Sylva, l’organizzione dell’incontro molto pubblicizzato con l’altro leader militante, il “pentito” Ebikabowei Ben Victor, conosciuto anche come “Generale Boyloaf”. Il Mend ha già sostituito Boyloaf con uno dei suoi comandanti, e ha detto che il leader militante è rimasto ad Abuja, a spese del governo federale. 


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