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Mercato immobiliare ancora in seria difficoltà

Le consuete rilevazioni dell’Agenzia del Territorio confermano anche per il periodo luglio-settembre la difficile fase in cui si è chiuso il mercato immobiliare nel corso del 2009.
 
Rimangono a due cifre i cali medi nelle compravendite residenziali con un valore di -11%, dato che si attesta ad un -19% per gli uffici, -17,7 per i locali commerciali e -17,1 per i locali industriali.
 
La difficile situazione economica, che vede seri problemi nella ripresa delle normali attività industriali per mancanza di commesse, un calo generalizzato delle compravendite e la naturale preoccupazione per il futuro incidono pesantemente su un mercato immobiliare che nonostante stia cercando di adattarsi alla congiuntura sfavorevole abbassando costantemente i prezzi (siamo ad un valore medio effettivo di -30% rispetto ai massimi della bolla edilizia) non riesce però a superare la grave impasse.
 
Fattore che pesa sul trend negativo dell’immobiliare è sicuramente la stretta del credito bancario. Gli istituti di credito hanno rivisto i parametri di assegnazione in maniera restrittiva e questo pesa soprattutto sulle piccole e medie imprese che sprovviste di granitiche garanzie si vedono sempre più spesso impotenti dinanzi alla mancanza di liquidità.
 
Le famiglie, d’altro canto, non dispongono ancora della sufficiente tranquillità economica necessaria ad affrontare l’importante passo dell’acquisto di una nuova casa o di una seconda casa. Per le giovani coppie, spesso vincolate da situazioni lavorative atipiche, la casa di proprietà diviene sempre più un miraggio nonostante i tassi d’interesse al momento siano accettabili, i valori medi dei mutui a tasso fisso si attestano su un T.A.E.G. del 5,50% mentre per i variabili sono di poco superiori ad 2%.
 
Dunque la situazione è difficile e non dovrebbe subire variazioni per tutto il 2009. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.97) 24 novembre 2009 19:03

    per tutti coloro che vogliono documentarsi sulla più grande bolla immobiliare degli ultimi 80 anni cliccare qui: http://datamaxy.altervista.org/index.php

  • Di (---.---.---.204) 24 novembre 2009 21:52

    ma è più che naturale che sia così! I nostri genitori e nonni pagarono le case dalle 30 alle 50 mensilità retributive e ora siamo arrivati alle 150-250 mensilità.
    In nostri genitori e nonni hanno fruito della scala mobile e dell’inflazione degli anni 70 che ha divorato il costo del mutuo e invece ora il mutuo a tasso variabile divora le giovani coppie.
    Era naturale che nel momento in cui la moneta fosse diventata una cosa seria come pare essere l’euro, l’immobiliare in stile italiano andasse in crisi.
    E poi lo Stato è esoso, aprire un mutuo cosa tanto anche di notaio! troppo! Paghiamo le tasse ma il Comune vuole soldi per gli allacciamenti e l’IVA è tanta! troppe gabelle!

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