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 Home page > Tribuna Libera > Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
 
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
 
Illustrissimo Presidente,
 
augurandomi che la salute torni rapidamente in sesto le chiedo, a nome di molti cittadini di tornare a farsi vedere in televisione.
 
L’aggressione che Lei ha subito Domenica 13 Dicembre in Piazza Duomo, sta scatenando emozioni diverse sull’Opinione Pubblica.
 
Ci sono persone che si sentono orfane della Sua presenza. Altre che stanno mettendo in dubbio la stessa aggressione che Lei ha subito. Altre ancora a cui il dubbio sta germogliando nella mente…
 
Le decine e decine di filmati subito apparsi in Rete, sono utilizzati per analizzare gli accadimenti degli attimi pre e post aggressione.
 
C’è chi dice che non c’è traccia del mezzo litro di sangue dichiarato a caldo dal Suo medico di fiducia. C’è chi dice che subito dopo il colpo in faccia, il Suo volto appariva immacolato. C’è chi dice che la Sua scorta non abbia compiuto in maniera corretta l’iter di protezione.
 
C’è chi dice. C’è chi dubita. C’è chi riflette.
 
Tartaglia: folle o arrabbiato? Psicolabile eccitato dalla folla o cellula isolata di rabbia civile che Le ha scagliato con forza in faccia una riproduzione del Duomo?
 
E se Tartaglia come si dice, soffre di patologie psichiatriche, perché tenerlo in carcere?
 
Si mostri alla Nazione, illustrissimo Presidente.
 
Taciti il dubbio. Mostri le ferite. I punti di sutura.
 
Con la stessa energia con cui, subito dopo l’aggressione, invece di fuggire si è mostrato alla folla – che tanto ha gradito quel gesto – si mostri ora al Paese, per tacitare ogni dubbio.
 
Lo faccia per se stesso: che non ha necessità di altri dubbi.
 
Lo faccia per la Nazione: che necessita di rassicurazioni.
 
Lo faccia per tutta la Stampa Nazionale: che non utilizzi questo triste accadimento per illuminare ancor più la ribalta scellerata delle lotte di potere.
 
Si mostri al Paese, Presidente. Ed ai Paesi, che affollano le prime pagine di tante considerazioni sull’Italia. Forse troppe.
 
Esca allo scoperto ora: salvi una volta per tutte l’immagine di una nazione che sta colando a picco anche per troppa informazione.
 
Ci salvi Presidente, esca allo scoperto e mostri le ferite.
 
Con osservanza
 
Emilia Urso Anfuso
Giornalista
 
 

Commenti all'articolo

  • Di LIBERALVOX SocialNetwork (---.---.---.111) 22 dicembre 2009 12:01
    LIBERALVOX SocialNetwork

    Stretta del governo contro i social network, rei del lancio del "duomo" al premier.

    Istituzione del reato di istigazione ed apologia dei delitti contro la vita e l’incolumità della persona, anche tramite internet e social network. "Chiunque, comunicando con più persone in qualsiasi forma, istiga a commettere uno o più tra i delitti contro la vita e l’incolumità della persona, è punito, per il solo fatto dell’istigazione, con la reclusione da 3 a 12 anni. La stessa pena si applica a chiunque pubblicamente fa l’apologia di uno o più fra i delitti indicati. Se il fatto è commesso avvalendosi di comunicazione telefonica o telematica, la pena è aumentata". E’ la proposta del sen. Raffaele Lauro (PdL), per l’introduzione, nel nostro ordinamento, del reato di istigazione e apologia dei delitti contro la vita e l’incolumità della persona, con l’aggravante per coloro che utilizzano strumenti informatici e telematici, come internet e in social network. Il sen. Lauro ha dichiarato: "L’aggressione al Presidente Berlusconi ha evidenziato la necessità di intervenire sul diffuso fenomeno, caratterizzato da forme di esortazione alla violenza e all’aggressione, mediante discorsi, scritti ed interventi, che, in virtù delle moderne tecnologie informatiche, riescono oggi ad acquisire una rilevanza mediatica particolarmente significativa. Si è drammaticamente diffusa, anche tra i minorenni, l’abitudine ad utilizzare gli strumenti informatici per ledere la dignità delle persone, nelle forme più gravi, dai ricatti, alle ingiurie, a sfondo sessuale o razzista, alla diffamazione". La proposta di Lauro, già sottoscritta da più di 50 senatori, di maggioranza e di opposizione, ci sembra legittima, ferma restando la libertà di espressione, di pensiero, di parola e di scrittura. Da queste pagine abbiamo sempre aborrito ogni forma di violenza verbale, ma forse sarebbe bene che il legislatore rivolgesse la sua attenzione anche al linguaggio di certa politica quando siede in parlamento mostrando "i cappi", oppure và in televisione, sui giornali e, perchè no, anche su internet ad auto-insultarsi e ad offendere il buon gusto e le indigenze dei cittadini che campano di stipendio, pensioni e cassa integrazione.
    LIBERAL VOX

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