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 Home page > Tribuna Libera > Le agende rosse siano apartitiche. Rompere l’abbraccio con Idv

Le agende rosse siano apartitiche. Rompere l’abbraccio con Idv

Il popolo delle agende rosse è un grande movimento nato dal basso al fine di chiedere verità e giustizia riguardo alla strage di via D’Amelio. Una strage di stampo politico-mafioso sulla quale si fonda la seconda Repubblica. Un movimento nato dal coraggio e dalla sete di giustizia di Salvatore Borsellino. Un movimento di persone oneste che pretendono la verità.

L’altro giorno ho ascoltato una dichiarazione di Antonio Di Pietro che mi ha fatto riflettere.

Intervistatore: "Riuscirà a fare pulizia interna all’interno dell’Idv come chiede Salvatore Borsellino?". Risposta di A. Di Pietro: "Chieda a Salvatore Borsellino e vedrà che le dirà che non solo noi non abbiamo granché da pulire ma quel poco che avevamo l’abbiamo già fatto abbondantemente".
 
Salvatore Borsellino non può diventare il garante di una presunta pulizia interna dell’IDV. Salvatore non ha le informazioni per garantire che in Idv tutto sia eticamente sostenibile.
 
Le agende rosse devono diventare apartitiche se vogliono continuare a svolgere il proprio ruolo con efficacia. Nessuna bandiera politica deve offuscare la potenza del messaggio lanciato dal movimento. Salvatore Borsellino è e deve rimanere il vero punto di riferimento della nostra lotta. Il suo urlo non deve essere strumentalizzato da nessuno.
 
Bisogna rompere l’abbraccio con l’IDV.
 
Antonio Di Pietro non risponde alle questioni sollevate dall’articolo di Micromega. I militanti storici sono in rivolta a causa dello scarsissimo livello di democrazia interna e dall’autoritarismo con il quale viene gestito il partito. I politici transfughi di altri partiti vengono subito premiati con importanti incarichi e candidature. Indipendentemente dal partito di provenienza. E poi la gestione economica del partito: è moralmente accettabile che i soldi dei rimborsi elettorali (somme ingenti) vengano gestiti da una associazione parallela ma separata dal movimento politico Italia dei Valori? E che questa associazione sia formata soltanto da tre persone? E che queste tre persone siano Di Pietro, Mura e Mazzoleni?
 
Io penso di no.
 
Le agende rosse camminino da sole. Non diventino il bacino elettorale di nessuno. L’urlo sarà più forte e travolgerà il silenzio.

Commenti all'articolo

  • Di Federico Pignalberi (---.---.---.1) 23 dicembre 2009 16:38

    Sono pienamente d’accordo. Salvatore Borsellino è un uomo onesto e coraggioso. Un esempio da imitare. Ma non può essere il garante della pulizia di un partito.

    Forse è normale un suo rapporto privilegiato con l’IdV, che è stato finora l’unico partito a sposare la sua causa. Sarebbe auspicabile anche l’avvicinamento di qualsiasi esponente politico o partito, purché presentabile e credibile, che possa sostenere con coerenza il movimento delle agende rosse. Ma l’IdV non se lo può permettere. Ho conosciuto di persona, per caso, alcuni politicanti locali dell’IdV e posso garantirlo personalemente. L’IdV non se lo potrà permettere almeno fino a quando non inizierà a fare pulizia al suo interno e a selezionare con attenzione i suoi dirigenti e i suoi candidati.

    Quando Micromega pubblicò quel saggio sul marciume che infesta il partito, Di Pietro si precipitò a pretendere di pubblicare una lettera "di almeno 20 pagine" nel numero successivo della rivista. Oggi quel numero è in edicola, e della lettera di Di Pietro non c’è traccia.

    E’ anche vero, però, che senza IdV il movimento delle agende rosse sarebbe molto meno conosciuto e seguito. Anche se in borghese e senza bandiere, la maggioranza dei partecipanti alla marcia delle agende rosse a Roma di questo settembre erano militanti IdV. Salvatore Borsellino non può permettersi di perderli. Dovrebbero, loro, iniziare a pretendere un partito pulito: neanche Di Pietro può permettersi di perderli.

  • Di (---.---.---.25) 23 dicembre 2009 17:42

    Su Tonino del Ponte ho avuto modo di formarmi una ben precisa opinione indagando sulla società che gestisce lui e Grillo, la Casaleggio & Associati, cofondata da Sasson (moglie Lapisarda-Rothschild) . Ora ci metto il voto favorevole al nucleare al parlamento europeo di Brusselles e la notizia che vuol fare un referendum contrario al nucleare in Italia; la lettura del libro "Di Pietro la vera storia" di Filippo Facci e chiudo il cerchio.
    Sulla rivoluzione viola....il colore l’hanno indovinato perchè da un anno le fiere della moda lo avevano prescelto per l’autunno-inverno 2009....mentre sulla genesi... il signor "dal basso" e la signora "dalla base" abitano c/o l’Albert Einstein Institute, che prepara le "rivoluzioni colorate in giro per il mondo.
    sen. Fernando Rossi.

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