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 Home page > Attualità > Politica > La "Profezia" di Fini e il "Sangue" del Cavaliere

La "Profezia" di Fini e il "Sangue" del Cavaliere

Ieri, a Milano, il Presidente del Consiglio è stato colpito al volto con una statuetta del Duomo da Massimo Tartaglia, ingegnere milanese di 42 anni con evidenti problemi psichici. L’aggressione è avvenuta al termine del comizio politico del Pdl per il tesseramento del partito, nel quale è intervenuto lo stesso Cavaliere. Ed eravamo tutti interessati alle sue parole.

Di certo i motivi del nostro interessamento alle frasi che il Presidente del Consiglio avrebbe pronunciato esulavano dal dover prendere in esame i motivi che hanno spinto un uomo, un uomo comune, a compiere un gesto tanto eclatante.
 
Dico "uomo comune" perché, lasciando stare le chiacchiere dei media ufficiali per cui sembrerebbe che il Tartaglia sia un uomo per il quale fosse necessario un trattamento psichiatrico obbligatorio, se la psichiatria analizzasse ogni singolo individuo dell’attuale comunità nazionale italiana avremmo tutti bisogno dello stesso trattamento.
 
Personalmente abbiamo atteso questa giornata. Ma non per vedere il labbro del Cavaliere sanguinante, bensì per sentire cosa avrebbe detto alla gente, alla sua gente, quella milanese, dopo i suoi pesanti attacchi all’impianto istituzionale del paese.
 
Eravamo curiosi di sapere come avrebbe risposto al silenzio di Gianfranco Fini in merito all’iniziativa politica di Casini per creare un "fronte comune", che gli impedisca di porre in essere il piano eversivo diretto a sovvertire in principi costituzionali.
 
Ci aspettavamo altri attacchi alla magistratura, soprattutto in seguito alla deposizione dei fratelli Graviano nel processo d’appello nei confronti di Marcello Dell’Utri, che smentiscono il pentito Spatuzza.
 
Ci aspettavamo, insomma, un altro discorso dal "predellino" che avrebbe segnato un punto di svolta, un chiarimento interno allo stesso Pdl in seguito al recidivo tentativo del Presidente della Camera di svincolarsi dall’egemonia e dalla "schizofrenia politica" del Cavaliere.
 
Indubbiamente Berlusconi ha pronunciato le solite frasi di opposizione al sistema politico italiano, in via di principio, deludendo le attese di una stampa superficiale che non ha colto in pieno il senso di quel comizio. I fatti politicamente rilevanti possono essere scontati, ascoltando Berlusconi, ma scontati non sono.
 
Innanzitutto l’alleanza elettorale per le regionali del prossimo anno con La Destra (estrema) di Francesco Storace e Daniela Santanché, e la conferma di Formigoni come candidato del Pdl in Lombardia. Per il resto la solita retorica, fino a quando non c’è stata quella "statuettata".
 
Il mondo politico e istituzionale ha condannato fermamente quel gesto ritenendolo espressione di "odio" nei confronti del Presidente del Consiglio, odio che si lascia crescere alimentato da "certa stampa", dai media, e da una parte del sistema politico (Di Pietro).
 
Odio! Ma quale odio? Anche un bambino, guardando e ascoltando Berlusconi, capisce che l’odio viene fatto maturare dalle sue stesse parole, dai suoi insulti, dalla sua ipocrisia, dalla sua falsa retorica.
 
E’ lo stesso Presidente del Consiglio ad usare la volgarità nei confronti di quanti non stanno dalla sua parte. Ci ha dato del "frocio", del "coglione", del "farabutto". Sono questi i termini usati dal Cavaliere nei confronti dell’opposta parte politica.
Per risposta questa parte politica si è mobilitata civilmente il 5 dicembre. Questa parte politica, libera e non ideologizzata, è una parte politica fatta di uomini e donne perbene, fantasiosa, che ha protestato contro gli attacchi del Cavaliere agli altri pezzi dello Stato.
 
"Ma io gliel’ho detto. Confonde la leadership con la monarchia assoluta. Poi in privato gli ho detto: ricordati che gli hanno tirato la testa a ... (all’imperatore romano, ndr) ... quindi statte quieto". Queste le parole di Gianfranco Fini nel famoso fuorionda di alcuni giorni fa.
 
Ma forse era proprio quello che ci mancava. Berlusconi non solo è, ma si sente anche Cavaliere. E quale Cavaliere migliore di un cavaliere templare, pronto al martirio per la sua "giusta causa".
 
Il sangue del dittatore si riverserà sui suoi oppositori, anche interni. 

Commenti all'articolo

  • Di carlo aragonese (---.---.---.13) 14 dicembre 2009 15:53
    carlo aragonese
     
    "...Odio! Ma quale odio? Anche un bambino, guardando e ascoltando Berlusconi, capisce che l’odio viene fatto maturare dalle sue stesse parole, dai suoi insulti, dalla sua ipocrisia, dalla sua falsa retorica..."

    A me vengono le lacrime agli occhi, leggendo. Quindi secondo te, autore di questo capolavoro di artcolo, le parole di Berlusconi alimenterebbero odio. Mentre il tuo articolo è cosparso di incenso e mirra. 
    Poi leggo, a margine, che non t’importa del giudizio della gente. Allora penso: ci sei arrivato da solo ad odiare Berlusconi?
  • Di (---.---.---.111) 14 dicembre 2009 16:04
    Un "souvenir" di odio e di rancore!














    Chi pensava che il Premier avesse i giorni contati, che tra immaginifici venti di mafia, vecchie veline, escort da rottamate, toghe rosse, insulti di ogni genere e che da ultimo, dopo il famoso "lancio del cavalletto del fotografo”, anche il "lancio del souvenir” della sua Milano, fosse ormai fini...to ed il suo corso compiuto, si sbagliava di grosso! Eccolo, di fatto, rinascere più forte di prima dalle infamie “scagliategli contro” da chi lo odia dal profondo del suo cuore e da diverse parti politiche, compresa la sua! Grazie ad un gesto inconsulto di un tale che qualcuno vuol far passare per un pazzo! Ma costui pazzo non è! E non tanto perchè è acclarato che conduceva una vita normale e lavorava tranquillamente. Il Video mostra con chiarezza l’eccezionale abilità ed il perfetto coordinamento psico-motorio con il quale, eludendo la sorveglianza, scaglia il corpo contundente. Ma sono soprattutto le sue dichiarazioni dopo l’arresto a dirci che non è un demente, poichè con grande scaltrezza cerca da subito di alleviare la sua futura posizione processuale dicendo di non aver premeditato il suo gesto. Ma come, un Milanese che si procura una statuetta del "Duomo"? Queste parole potrebbero, ancora ancora, avere un senso se si trattasse di un turista giapponese, ma non ne possono avere alcuno se dette da uno che sotto il Duomo, quello vero, ci è cresciuto! E come se un romano, nato e pasciuto all’ombra del "Colosseo" acquistasse un modellino in ferro dell’antco anfiteatro, e lo usasse per colpire un Politico di passaggio a Roma! Che potrebbe dire a sua discolpa? Che si voleva portare a casa la miniatura, come un turista Giapponese? Ma c’è anche chi pensa che sia stata tutta una… “messa in scena”! Povera questa Italia e ancor più poveri gli italiani di questa sinistra! Presidente Berlusconi... Forza Italia e auguri per una pronta guarigione!
  • Di pv21 (---.---.---.190) 14 dicembre 2009 19:43

    Tutti dimenticano (?) il lancio del cavalletto di 5 anni fa (esatti). Tutti strumentalizzano il gesto isolato di un soggetto "sofferente" preso dal clima della piazza. Tutti fanno finta di non sapere che accendere le passioni è la cifra del Tribuno. Se la FEBBRE del TRIBUNO si infiamma nel mostrare i muscoli allora crescono i tifosi, ma anche gli altri. Napolitano ripete da tempo che bisogna abbassare i toni, ma soprattutto parlare e agire nel rispetto dei limiti della Costituzione. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

  • Di (---.---.---.193) 15 dicembre 2009 10:51

    Come d’incanto, la pigra congrega del web abbandona la sedia e il monitor per aderire al corteo di Roma contro il Presidente del Consiglio, dopo un disperato appello dell’ex magistrato Di Pietro. L’uomo che fece pubblicare un’inserzione su un quotidiano inglese per diffamare e screditare l’Italia agli occhi del mondo. Il popolo dei byte, avvezzo col computer a distruggere nemici e mostri virtuali, questa volta si è scomodato con l’intento di mandare a casa Berlusconi. Quei giovani che hanno aderito a disonorare l’Italia con bandiere rosse fregiate ancora da simboli ormai lontani dalla realtà, avrebbero fatto bene se fossero rimasti a casa. Di Pietro, con la smania di esistere e farsi sentire le escogita tutte pur di disonorare la nostra Nazione. Di Pietro sa bene che è in balia delle onde, è ormai condannato alla deriva. Il leader dell’Idv (Italia dei Veleni) dopo aver scomodato quei poveracci del web non ha risolto nulla, anzi, Berlusconi ne esce sempre più forte. Silvio è il condottiero che guiderà l’Italia verso fulgidi orizzonti. La stella di Di Pietro muore lentamente, si estingue come una cero funerario esposto al vento della democrazia. Silvio Berlusconi, che negli ultimi mesi aveva perso quattro punti percentuali, li ha recuperati in cinque minuti a Piazza Duomo a Milano. Grondante sangue, ha rialzato il capo e riaffermato, con quel gesto, il perchè di una leadership così forte. A 73 anni e con molti acciacchi sia fisici che morali è sempre lì alla barra di comando, è sempre lui il capo, forte come un leone! Fini deve riconsiderare le sue prese di posizioni e almeno per un po’ abbozzare o fare fagotto e cercarsi casa! Pier Ferdy (alias Casini, tradotto: "il genero di Caltagirone") vede svanire il suo tentativo di creare un "fronte unico contro la monarchia". Bersani, da par suo, è rimasto ai suoi "senza se e senza ma"!
    >>>VIENI ANCHE TU A DIRE LA TUA SU: HTTP://LIBERALVOX.BLOGSPOT.COM

  • Di pv21 (---.---.---.131) 20 dicembre 2009 12:54

    Ora abbiamo la "conversione" sulla via di Arcore. Non avremo più l’odio della SAGA dei CLANDESTINI voluta e normata da chi pretende di negare loro anche il diritto di esistere. Non avremo più l’invidia delle famiglie indebitate, imprese a rischio chiusura e disoccupati frutto della CRISI-Atto secondo che macina sempre nuovi record negativi. Basta fare un atto di FEDE (senza miracoli) per credere che ... gli evasori non aspetteranno più FINO all’ultimo scudo fiscale. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

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