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La ’ndrangheta (ottava parte, capitolo 2)

Come di solito accade quando apro dei delicati capitoli sulla ’ndrangheta, non basta solo un articolo e questa ottava parte ne è l’ennesima dimostrazione. E ritroviamo un denominatore comune con la settima parte: San Marino.

Grazie al blog del giornalista Galullo ho appreso che il pentito Fonti ha fatto altre dichiarazioni di rilevante importanza. Nel memoriale racconta che i soldi della ’ndrangheta li riciclava in numerosi Stati off-shore come Singapore, Liechtenstein, Gibilterra, Principato Di Monaco e, ovviamente, San Marino.

Come poteva mancare questa antica terra di libertà?

Fonti racconta in particolare della sua confidenza con un direttore generale di una banca di San Marino, attraverso il quale entrò in contatto con i Ministri del Governo e oltre che clienti dei suoi locali, forse nightclub (mica solo Berlusconi fa i festini a luci rosse) a Rimini e Riccione, diventarono amici.

Di sicuro non è difficile appurare chi sia questo direttore e i politici di allora.

Un anonimo che si firma De Sade ha commentato così al post di Galullo:

"Credo che Lei quando ha sentito la voce "Direttore Generale", abbia subito pensato ai "domiciliari"!
Sarebbe interessante però scoprire chi abbia usato come intermediario il santista per entrare in confidenza con il santone generale che a sua volta lo ha messo poi in contatto con i politici.
I politici sono noti e ancora in voga ed è noto anche il direttore (non più in voga). Speriamo sia in voga anche il tramite altrimenti manca un riscontro."

Leggendo questa commento si può dedurre che, identica situazione in Italia, è il "passato" ad essere ancora in voga. Ma forse San Marino e Italia hanno un legame particolare, e pochi sanno che l’esercito italiano nel 1955 occupò militarmente San Marino perchè vinse democraticamente un governo di sinistra.

Con il senno di poi si capisce anche il perché...

Ricordate il mio approfondimento sulla mafiosizzazione dell’Umbria? E di come la ’ndrangheta ricicla il denaro tramite appalti pubblici pilotati e cementificazione selvaggia?

Bene, a San Marino sono anni che sono in azione numerose imprese edili, esistono settemila appartamenti vuoti e si continua ancora adesso a costruire condomini. Tanto è vero che lo scorso governo ha facilitato la possibilità di acquisire la cittadinanza Sammarinese proprio per giustificare le continue costruzioni.

D’altronde non è un mistero che l’infiltrazione della ’ndrangheta sia arrivata ai massimi livelli, lo dice anche il documento stilato dalla commissione antimafia 2008 redatto dal bravo Francesco Forgione.

Ormai avete capito che la ’ndrangheta, attraverso la Santa, fonda direttamente logge massoniche per entrare in contatto con i colletti bianchi. E diventano un tutto uno.

Allora mi chiedo perchè nessun Magistrato (parlo di quello sammarinese, perchè quello Italiano deve chiedere l’estradizione) non ha ascoltato il Gran Maestro Italo Casali della Serenissima Gran Loggia? Lui dice di avere saputo che qualcuno deve essersi presentato da un notaio dicendo di voler aprire un’associazione massonica, senza avere alcun collegamento con il mondo della vera massoneria. Questo notaio avrebbe certificato l’associazione con il nome di Loggia di San Marino. E si sono sentiti accenti napoletani e calabresi in quello studio.

Il nome Loggia di San Marino per intenderci sarebbe stata la stessa che De Magistris voleva indagare tramite l’inchiesta Why Not.

E allora care teste di capra, questa loggia massonica che "parla" calabrese e napoletano avrà anche qualche collegamento con la cosiddetta banda degli ex pentiti? Ricordiamo che era una banda in contatto con la ’ndrangheta e camorra.

Parlo al passato perchè apparentemente era stata smantellata, però una fonte forse attendibile mi ha riferito che la banda è stata stroncata ma è rimasta attiva più che mai quella dei colletti bianchi.

Fatto sta che il capo Salvatore Menzo (il cognome mi ricorda per assonanza lo psicopatico e satanista omicida Manson) è ancora agli arresti domiciliari. Proprio lui che era il tramite con i colletti bianchi.

Ma ora tenetevi forte, ancora una volta l’Abruzzo si fa sentire in negativo. Anche in questa regione (sempre più verso la mafiosizzazione e questo accade quando la politica è debole) esiste un collegamento ’ndrangheta- San Marino. Vi riporto il pezzo che potrete leggere per intero nel sito del parlamentare Lumia:
"A proposito di ‘ndrangheta, esiste un ‘corridoio adriatico’ che collega la mafia calabrese a una loggia di San Marino e un avamposto di questo spezzone massonico agisce proprio nell’area di Chieti-Pescara. Mi risulta che proprio in questo territorio ci sia un consesso di cosiddetti ‘colletti bianchi’ dei miei stivali (come ama dire una persona con la quale ci vogliamo molto bene) che si riunisce in una villetta sull’Adriatico per tramare contro persone perbene che sono ai vertici di alcune Istituzioni. Più che ‘colletti bianchi’ preferisco chiamarli ‘colletti sporchi’. Non ho ancora capito se questi soggetti sono più scemi che delinquenti, o più delinquenti che scemi, ma so bene che sono collegati con San Marino, ‘patria’ del riciclaggio del denaro ‘ndranghetista. Vale la pena di ricordare che sulla connection tra ‘ndrangheta e loggia sammarinese stava indagando Luigi De Magistris e proprio per questo, poco prima che andasse a dama, è stato fermato, anche con accuse ridicole dalle quali è stato prosciolto pochi giorni fa. Questa è la prima buona notizia. La seconda è che su San Marino e su altri paradisi fiscali si va stringendo il cerchio livello europeo, nonché a livello del G-20, che tornerà a occuparsene in una prossima riunione."
 
Se questo è uno Stato...

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