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La Marcegaglia sferza le banche "Niente più alibi"

Prima la sferzata al Governo, con la richiesta di “soldi veri”: “Li stiamo aspettando” disse la Presidentessa di Confindustria Emma Marcegaglia e ora il bastone è per le banche.
 
Durante la conferenza stampa del secondo giorno del liquidity day la donna forte dell’industria italiana ha chiesto i soldi alle banche, o meglio, ha messo le banche di fronte al fatto compiuto. Dopo l’erogazione dei Tremonti bond e il fondo di garanzia per le Pmi, la Marcegaglia ha detto alle banche che non hanno più alibi: “In poche settimane potremo combattere per la restituzione del credito in modo forte” e le banche non hanno più scuse per fare “restrizione del credito”.
 
“Ad oggi con questi strumenti che diventeranno operativi in poche settimane – dice la presidentessa di Confindustria - possiamo combattere la restrizione del credito in modo serio”.
 
Tutto questo dopo aver avuto garanzie dal Ministro dell’Economia Tremonti riguardo al fondo di garanzia per le piccole medie imprese che avrà un rifinanziamento «molto robusto» passando da 400 milioni iniziali ad 1.615 miliardi. “Un’assicurazione importante” dice la Marcegaglia soprattutto se tutto lo stanziamento sarà utilizzabile nel 2009 per garantire l’accesso al credito al sistema delle imprese. In risposta Tremonti assicura che “dal 10 aprile il fondo sarà operativo sia in termini di campo di applicazione che di volume operativo: possiamo assumere l’impegno in questi termini”.
 
Merito di ciò anche la modifica della Cassa depositi e Prestiti che potrà intervenire a sostegno delle Pmi concedendo finanziamenti o rilasciando garanzie, per aiutarle così a contrastare la crisi economica come prevede un emendamento dei relatori al dl incentivi, approvato nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera (dl che diventerà legge entrò il 10 aprile). Detto fatto e la CDP metterà a disposizione per le piccole e medie imprese 5 miliardi di euro a partire da fine aprile. I finanziamenti saranno indiretti e passeranno per il sistema bancario come sottolinea l’ad della Cassa, Massimo Varazzani e dovrà essere restituito in 5 anni, in modo che le banche siano tranquille...

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.59) 25 marzo 2009 23:51

    Errore dare la sorveglianza al credito ai prefetti.
    Oppure errore voluto?
    Leggete quanto male ha fatto la legge voluta da Clinton e che ha spianato la strada alle cause d’un avvocato in carriera.
    Si deve aumentare al 18% la riserva frazionaria per obbligare le banche a comportamenti più responsabili.
    E infine per chi non è capace di fare impresa fallisca.
    Invece il mondo politico è tenuto per le "palle" da chi concede loro denaro a prestito che poi, come fece Geronzi, con un tratto di penna si tramuta un credito in sofferenze inesigibili.

    Di seguito quanto pubblicatomi come lettera sulla stampa locale del Friuli.


    MUTUI E POLITICA USA

    Tra prime e subprime

    Chi ha fatto carriera politica promuovendo cause contro le banche che non concedevano i mutui prima casa agli ispanici e agli afroamericani?

    Purtroppo chi diede l’appiglio per tali cause fu Bill Clinton che agli inizi degli anni ’90 fece una legge per promuovere l’acquisto della prima casa: per diminuire la pressione razziale che stava montando nella società statunitense, della parte più emarginata.

    Dapprima le banche non concedevano i mutui perché la maggior parte dei richiedenti non apparteneva alla categoria "prime" ma "subprime" perché già protestati. Un "avvocato" si fece paladino delle aspirazioni degli ispanici e degli afroamericani promuovendo cause contro le banche in virtù della legge voluta da Clinton aggiungendoci pure l’accusa di discriminazione razziale. I giudici dei tribunali sistematicamente condannarono le banche che dovettero pagare anche dei risarcimenti, oltre alla concessione del mutuo.

    La continuazione ora la conoscete: Stati Uniti in bancarotta e l’avvocato

    Obama Barak presidente.

    Renzo Riva

    Buja - Udine

     

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