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La corruzione nel mondo. L’Italia perde altre 8 posizioni

E’ stato stilato l’annuale Indice di corruzione percepita (Corruption Perceptions Index - CPI).Una classifica in cui viene redatto il grado di corruzione nella società per ogni Paese, attraverso un voto da uno a dieci. Dieci rappresenta la totale trasparenza.

Nella tabella viene mostrato il numero di indagini a cui è stato sottoposto ogni Paese, e il grado di affidabilità della votazione. In media, si attesta attorno al 90%.
Il CPI si basa su 13 indagini indipendenti, ma non tutte queste indagini coprono tutti i Paesi.

L’Italia dov’è?

Al numero 63. Ciò significa che, oltre a sembrare, secondo questo indice, più corrotti di praticamente tutta l’Europa occidentale - eccetto quella balcanica compresa la Grecia - siamo comunque messi peggio della Turchia, che ci sopravanza di una posizione, di Cuba, della Namibia. Non solo, ma salendo di posizione, meno corrotte dell’Italia sono la Malesia, il Bhutan, il Botswana - spesso negli ultimi anni eccellente in queste classifiche - e tutte le repubbliche baltiche - anche se sono in grave crisi economica, tanto da essere a rischio default come l’Ucraina.

La Cina non ci segue da lontano, al 79° posto, mentre l’India è all’84°. Male i Paesi balcanici, come detto, tra l’80° e la 90° posizione, ma ancora peggio l’Argentina (106° posizione) che deve ancora recuperare dal tracollo economico.


I nostri partner preferiti, i libici di Gheddafi, guidati da quello che è un rispettabile dittatore dal nostro governo e "leader rivoluzionario", si attestano in 138° posizione. Più si scende in classifica, più si nota che i Paesi più corrotti sono quelli guidati da dittature, al contrario di come qualcuno crede che una leadership forte crei anche una lotta potente alla corruzione. Per non parlare della Russia, al 146° posto.


Nel fondo della classifica, con valori di corruzione percepita inferiori al 2 - quindi molto alta - vi sono Paesi in guerra o da cui la guerra è appena passata. Dei peggiori, la prima nazione è la Somalia - in cui in realtà non vi è un vero e proprio governo - seguita da Afghanista, Myanmar (Birmania), Sudan, Iraq, Chad, alcuni Paesi centro-asiatici e l’Iran (168° posizione).

Secondo l’Indice, comunque, i Paesi industrializzati e democratici non sono affatto esenti da corruzione. In queste parti del Mondo, però, essa deriva principalmente dalla possibilità di uscire dalle leggi sfruttando i paradisi fiscali, che dovrebbero essere interdetti, e usufruendo del segreto bancario, come quello ormai abolito in Svizzera, con la conseguente fuga di capitali dal Paese.

Dal 1990 al 2005, sono stati smascherati 283 cartelli internazionali, che sono costati ai consumatori circa 300 miliardi di dollari in sovrapprezzi.


Un ultimo appunto. Tra i paesi dell’Europa Occidentale e Unione Europea, l’Italia è quartultima. Peggio solo Bulgaria, Grecia, passata da un punteggio di 4.7 nel 2008 a 3.6 oggi, e Romania.

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