• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > L’Aquila, 6 gennaio 2010 – ricordiamo le promesse (video)

L’Aquila, 6 gennaio 2010 – ricordiamo le promesse (video)

Fonte: http://www.6aprile2009.it
 
A 9 mesi dal terremoto ricordiamo una promessa del Presidente del Consiglio, e l’attuale realtà a L’Aquila.
 
"...per completare il tutto entro la fine di novembre, primi giorni di dicembre... il totale di persone sfollate che saranno sotto un tetto, con una villa o un appartamento dotati di tutti i comfort eccetera, alla fine saranno in totale 34-35.000" (Silvio Berlusconi) - Il video in fondo all’articolo.
 
L’Aquila, 30 dicembre 2009 (Dati Ufficiali pubblicati dalla Protezione Civile): 12.646 in CASE e MAP (gli appartamenti e "ville" promesse), 17.566 assistiti in alberghi, caserme, case private, di cui 13.297 fuori provincia. E non dimenticando le migliaia di sfollati di cui si è perso traccia e che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione.
 
Numeri ben differenti da quelli annunciati negli slogan mediatici. Numeri che rappresentano persone e famiglie, non schede elettorali, e determinanti per la reale rinascita della città. Persone che non vogliono essere più illuse o ingannate con promesse non mantenute.
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.91) 7 gennaio 2010 08:46

    Al di là dei numeri penso che una tragedia come quella aquilana non sia assolutamente paragonabile a nessun’altra e che quanto è stato fatto e si sta facendo sia un’ immane sforzo di uomini e di mezzi.
    Una cosa è porre mano a danni, rilevanti sì, ma sempre contenuti ed un’altra è trovarsi di fronte ad una folla di 70.000 e passa senza tetto!
    Le promesse? Mah! Purtroppo la politica è una brutta bestia e deve, per forza di cose, promettere. Ma , mi domando io, se Berlusconi avesse detto che al 7 gennaio 2010 le cose sarebbero state quelle attuali...quale guerra , e non solo mediatica, avrebbe scatenato? Quale scoramento avrebbe provocato nelle persone che dovevano invece rimboccarsi le maniche per fare e non solo parlare!
    Ma, poi, non credete che subito dopo il terremoto, quando la gente era spaventata, confusa, inebetita da lutti e crolli, qualunque persona avrebbe cercato di sollevare gli animi, di far vedere meno brutto il futuro, dare un po’ di speranza a quelli che non l’avevano più? E proprio l’articolista non avrà detto ad un amico, senza casa:
     "Dai, fatti forza! Vedrai che in poco tempo tutto tornerà normale!"
    Dare un po’ di speranza non è solo una bugia...ma un dovere verso il prossimo.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares