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 Home page > Attualità > Economia > Istat: passata è la tempesta, odo Scajola far festa

Istat: passata è la tempesta, odo Scajola far festa

Ieri Istat ha comunicato che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo al mese di agosto 2009, presenta una variazione di più 0,4 per cento rispetto al mese di luglio 2009 e di più 0,2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

In base alla stima provvisoria, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di agosto una variazione di più 0,3 per cento rispetto al mese precedente e una variazione di più 0,2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

A questo punto, come da copione, scattano i riflessi pavloviani.

Le sedicenti associazioni dei consumatori ed i sindacati hanno già mandato a memoria la filastrocca: l’inflazione sale? Il governo deve fare qualcosa, le famiglie non ce la fanno più, accorruomo. L’inflazione scende? Bisogna fare qualcosa, questa è deflazione, i consumi sono morti, le famiglie non ce la fanno più, accorruomo. Poco importa analizzare il dato e valutare il peso delle componenti volatili rappresentate da alimentari ed energia, e soprattutto essere consapevoli che un singolo dato non fa un trend.

L’immagine speculare di queste meditate prese di posizione è di solito data dai commenti degli esponenti governativi. Bisogna dire che con Claudio Scajola al ministero dello Sviluppo Economico ci si diverte molti di più che ai tempi di Pierluigi Bersani. Oggi Scajola, non prima di aver liquidato l’ormai vetusto dato sulle vendite al dettaglio di giugno (che sono comunque uscite negative mese su mese contro attese positive, con buona pace del ministro, che ha segnalato il buon tendenziale della grande distribuzione) ha estratto il suo manualetto del piccolo economista pavloviano ed ha dettato alle agenzie di stampa:

“Il lieve aumento dei prezzi in agosto ha confermato le indicazioni di ripresa economica e attenuato i rischi di deflazione”

Che detta così fa un certo effetto. Purtroppo per lui, il ministro si è precipitato a dettare il testo del comunicato senza soffermarsi sulla scomposizione del dato sui prezzi al consumo. Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che il maggior incremento mensile si è avuto nel capitolo Trasporti (che include i carburanti), che variazioni nulle si sono avute per Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione, mentre vi è deflazione mensile per Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Comunicazioni (meno 0,3 per cento per entrambi), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Abbigliamento e calzature (meno 0,1 per cento per entrambi).

Si può quindi inferire che gli italiani hanno percepito l’imminente fine della recessione ed hanno deciso di farsi un bel giro in auto per festeggiare. Alla faccia dei corvi.

Commenti all'articolo

  • Di miki (---.---.---.218) 1 settembre 2009 11:09

     e la gallina.

  • Di pv21 (---.---.---.239) 1 settembre 2009 11:53

    Per capire cosa ci attende basta pensare alla recente filippica di Tremonti contro l’incapacità degli economisti (tutti meno lui) di prevedere le crisi e, magari, di curarle. Suona tanto come il prologo di una storia per niente rassicurante. Ora almeno sappiamo perchè non ha avuto alcun effetto il reiterato "interessamento" di Scaiola sui prezzi dei carburanti. Forse interessa di più tenere su l’inflazione. Chissà come e perchè Francia e Germania (inflazione sotto zero) hanno registrato un aumento del PIL. Se, come da noi, il PIL (ricavo) cala e l’inflazione (costo) cresce non vedo cosa ci sia da rallegrarsi. Una previsione? Ci aspetta un autunno "freddo" per milioni di cittadini e "caldo" per la coalizione di governo ... => http://forum.wineuropa.it

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