Indonesia: attivisti di Greenpeace e giornalisti italiani fermati dalla polizia
’’Riteniamo che la polizia indonesiana stia mettendo in atto una grave violazione dei diritti civili - ha commentato Giuseppe Onufrio, di Greenpeace - non c’è nessuna ragione per sottoporre a ispezioni corporali, esponenti di Greenpeace che non hanno nemmeno preso parte alle precedenti azioni dimostrative. Chiediamo - ha concluso Onufrio - che Chiara e gli altri attivisti appena arrivati al Campo, vengano subito rilasciati e possano continuare a manifestare per difendere uno degli ultimi polmoni del pianeta’’.
’’E’ in atto una grave violazione dei diritti civili, perché - ha aggiunto il Senatore Francesco Ferrante, del Partito Democratico - gli esponenti di Greenpeace, che non hanno nemmeno preso parte alle precedenti azioni dimostrative, sono stati messi in stato di fermo e sottoposti ad ispezioni corporali. I nostri concittadini, in Indonesia a manifestare per difendere uno degli ultimi polmoni del pianeta, sono vittime di un trattamento da stato di polizia che richiede una urgente presa di posizione ufficiale da parte del nostro governo. Chiediamo dunque che il ministro Frattini intervenga immediatamente perché i nostri concittadini ricevano tutto il sostegno necessario e vengano al piu’ presto rilasciati’’.
Nei giorni scorsi più di cinquanta attivisti hanno bloccato gli escavatori della multinazionale della carta Asia Pacific Resource International Holdings (APRIL). Obiettivo: proteggere una preziosa foresta torbiera che la APRIL ha intenzione di distruggere per far spazio a piantagioni di alberi per la produzione di carta da vendere ai propri clienti a livello internazionale. Fermati dalla polizia per diverse ore, gli attivisti sono stati poi rilasciati.
Fonte: Salva le Foreste
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