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 Home page > Tribuna Libera > Il vero Emilio Fede è Antonio Ricci / 3° ed ultima parte

Il vero Emilio Fede è Antonio Ricci / 3° ed ultima parte

 
L’immagine ha un potere inestimabile.
Che supera quello della parola.
 
Basta apparire, anche senza parlare, e si esercita un potere. Il potere televisivo è il potere persuasivo, cioè il potere che induce a credere o a fare qualcosa. Ora se in Italia chi ha le tv ha anche il potere, un motivo ci sarà.

Il film Videocracy di Erik Gandini ci insegna proprio questo: tutto ciò che appare ed accade in tv ha un senso ed è importante, tutto ciò che non appare e non accade in tv, NON ESISTE.

Non esiste perchè non ha il potere di informarci, quindi di condizionarci; se non accade in tv non ne parleremo il giorno dopo a lavoro, nè lo leggeremo il giorno dopo sui giornali.

Il trucco è questo: la realtà non va censurata, va manipolata.
I cittadini non vanno disinformati, vanno indirizzati in altre direzioni.
(PS. Le tette e i culi saranno i loro navigatori GPS.)
Il resto, sarà l’Italia.

Politici papponi, Maghi truffatori, Comuni inadempienti, Appalti sprecati: ce ne parla un cittadino di quel piccolo paesino di quella piccola provincia. Dare la voce a chi ha voglia di urlare. A chi ha voglia di denunciare, smentire e sputtanare.

Questo è Striscia la Notizia: un tg satirico. Che però fa riflettere. Anzi no, un tg che dà un altro tipo di notizie, quelle che non danno i tg.

Ma parliamoci chiaro: se il programma di Antonio Ricci segue passo dopo passo il processo a Wanna Marchi, piuttosto che quello a Dell’Utri, il giorno dopo in ufficio o in piazza di cosa si parla? Di Wanna Marchi o di Dell’Utri?

Morale della favola: Wanna Marchi, accusata di essere una "teleimbonitrice", se passasse sotto casa vostra riceverebbe pernacchie, fischi e pomodori; Marcello Dell’Utri, politico accusato di associazione mafiosa, se passasse sotto casa vostra i più timidi gli chiederebbero solo un autografo, i più audaci gli stenderebbero anche il tappeto rosso.

Questa è la Videocrazia.

Rendiamoci conto che la maggior parte di noi Italiani siamo vittime della Videocrazia: abbiamo svenduto le nostre coscienze a questo potere invisibile, abbiamo messo la nostra cultura e la nostra moralità nelle mani di una decina di ciarlatani televisivi.

In Italia i conduttori tv come Mike Bongiorno hanno diritto ai funerali di Stato, mentre le grandi poetesse e scrittrici come Alda Merini al massimo meritano un ultimo trafiletto nei telegiornali.

Il potere di Berlusconi è il potere televisivo: c’è chi lo avalla esplicitamente tutti i giorni, come Fede, e c’è chi non lo avalla, ma soprattutto non lo contraddice come Antonio Ricci: intanto il più grande sostenitore di Berlusconi è Ricci, non Fede, ed è anche il più grande pioniere del Berlusconismo in Italia.

Per provare a chiarire ancora di più questi ed altri concetti oggi, in questo post finale, vi proporrò alcuni video. Il primo credo sia uno dei pochi attacchi frontali (se non altro l’unico degno di nota), che ha ricevuto il noto regista in vent’anni di Striscia la Notizia. E’ Piero Ricca che prova a porgli alcune semplici ma fondamentali domande, vediamo cosa succede.
 



Il punto cruciale di quest’intervista è al minuto 3’42. Ricci dice a Ricca: "Tu hai un padrone che sei te stesso per cui tu stai lanciando te stesso, io invece sono anch’io padrone di me stesso e lancio me stesso"; potremmo tranquillamente dire che Ricci mente sapendo di mentire: un padrone vero lui ce l’ha, quel tizio di Arcore, non serve ribadirlo sempre.

Ma intanto con il suo tg satirico, sempre "periferico e gossipparo", mai "centrale e sostanziale", Antonio Ricci si può considerare e può essere considerato autonomo e padrone di sé stesso.

Perchè ha dei suoi spazi ben precisi, che non scalfiggono e non devono scalfire nemmeno minimamente gli interessi e l’immagine dei suoi padroni e degli amici dei padroni, e che soprattutto sono diretti sempre a dei target specifici di utenza.

Ora voglio proporvi e voglio svelarvi, in realtà cosa mi ha spinto a scrivere e a parlare così prolissamente di Striscia la Notizia, e cioè questi due video:





In questi due video c’è tutta l’arte manipolativa di Antonio Ricci.

Ascoltate bene le parole di Erik Gandini: "Tutto iniziò così. Una delle prime televisioni commerciali. Usarono questo bar come studio televisivo, come idea per un quiz show in tarda serata. Gli spettatori chiamavano in diretta e se davano la risposta esatta una casalinga iniziava a spogliarsi. Il programma fu un gran successo, e quello che nessuno di noi immaginava era che questo era la nascita della televisione del Presidente".

"Era la nascita della tv del Presidente" non vuol dire "Era la tv del Presidente".

Gandini vorrebbe lasciar intendere la nascita della rivoluzione culturale della tv del Presidente, non della tv del Presidente, che sono due cose ben diverse.

Poi un’altra manipolazione artistica, ascoltate bene le parole di Iacchetti nel primo video: "Nella furia antiberlusconiana ha tesi questa trasmissione con tanto di scandaloso spogliarello di una casalinga: viene attribuita ad una rete del Cavaliere ma non è vero, questo programma andava in onda nel ’77 su Teletorino International invece la tv di Berlusconi TeleMilano58 è arrivata dopo ed era a colori".

 
E’ovvio e scontato dire che Iacchetti sta leggendo le parole di Antonio Ricci, che è bravissimo ad omettere ed a manipolare una sostanziale verità: "la tv di Berlusconi Telemilano58 è arrivata dopo".

Ora voi quel "dopo" come lo intendereste?

Telemilano58 è nata un anno dopo, non mille anni dopo, esattamente nel 1978, l’anno che viene comprata da Berlusconi, ed è stata la terza denominazione di Telemilanocavo, nata nel settembre del 1974. Leggete qui su wikipedia tutta la storia, da Telemilanocavo a Telemilano58.

Dieci anni dopo, nel 1988, arriverà il programma su misura del Presidente, Striscia la Notizia, che legittimerà Berlusconi non più e non solo come "Imprenditore", ma anche come "Potente". Poi non dimentichiamo che Ricci con i suoi programmi ha instaurato in Italia il Berlusconismo: quella rivoluzione socio-culturale per cui i giovani italiani sognano di fare i calciatori e le veline, piuttosto che gli ingegneri e le infermiere, e quel movimento socio-politico che ci impone e ci lascia tollerare i ministri come la Carfagna, da "I Fatti Vostri" alle "Pari Opportunità".

Striscia la Notizia è la vera apologia della Videocrazia, lo sponsor n°1 di Silvio Berlusconi e del Partito Azienda.
 
Il Vero Emilio Fede è Antonio Ricci.

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