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Il Governo blinda la Finanziaria così i beni confiscati possono tornare ai boss

Notte calda in Commissione Bilancio. Dopo 12 ore di dibattito non si è riusciti a bloccare la vendita dei beni confiscati alla mafia.

Intervista all’onorevole del Partito Democratico e capogruppo del PD Commissione Antimafia.

Il governo ha blindato i lavori sulla finanziaria e ha espresso parere negativo per tutti gli emendamenti che sono stati presentati dall’opposizione respingendoli e facendo sì che non si giungesse nemmeno al voto. Sono circa 150 gli emendamenti dell’opposizione bocciati, e così tra quelli cestinati è finito anche quello che cercava di bloccare la messa in vendita dei beni confiscati alle mafie.
 
Ora sicuramente si arriverà al ricorso alla fiducia per la votazione sulla finanziaria. Giuseppe Vegas, viceministro dell’economia afferma sulla fiducia: "Se l’opposizione presenterà numerosi emendamenti è probabile, altrimenti non sarà posta".
 
La legge 109/96, nata tredici anni fa da una petizione firmata da più di un milione di cittadini, e votata da tutte le forze politiche, prevedeva la riappropriazione da parte della società civile delle ricchezze sporche di sangue dei clan. La legge che fu fortemente desiderata da Pio La Torre, il quale pagò con la propria vita l’impegno per sottrarre alla mafia capitali e beni ottenuti illegalmente, da questa settimana non sarà più la stessa.
 
Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria prevede infatti la vendita dei beni confiscati che non si riescono ad assegnare entro tre o sei mesi. Al posto del riutilizzo sociale di quei beni orde di prestanome delle organizzazioni criminali si faranno avanti per accapparrarsi case e terreni, ville e altri immobili appartenuti ai boss e ottenuti con sangue, violenza e sopraffazione su intere comunità.
 
Siamo andati a intervistare Laura Garavini, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Antimafia, che questa notte si è battuta in Commissione Bilancio affinché l’emendamento nella finanziaria della maggioranza venisse ritirato.
 
 
Ci può raccontare cos’è successo stanotte? A quanto pare è stata un po’ movimentata.

Abbiamo trascorso tutta la notte in Commissione Bilancio, dove avevamo all’esame la finanziaria. La maggioranza però ha blindato la finanziaria impedendoci di andare a dibattere e votare i singoli emendamenti da noi proposti. E’ la prima volta che avviene una cosa di questo tipo ed è un vero attacco alla democrazia. Sembra quasi che sia stata posta la fiducia in Commissione, cosa che non era mai avvenuta fino ad oggi, compromette seriamente l’iter dei lavori parlamentari e va ad espropriare il Parlamento dei poteri che competono al Parlamento stesso. Abbiamo comunque fatto tutta una serie di interventi, proprio relativi a quello che è stata la relazione del relatore di maggioranza. Io personalmente sono intervenuta denunciando la proposta ribadita ancora in Commissione bilancio sulla vendita dei beni confiscati alle mafie, ho denunciato questa volontà che rischia di avere degli effetti devastanti perché si rischia di dare la possibilità alle mafie di tornare in possesso dei beni che sono stati confiscati loro con grandi sacrifici e con grandi difficoltà dalle forze dell’ordine e dalla magistratura.

Ci sono stati dei parlamentari di altri schieramenti che hanno aderito alla sua proposta o è stata una iniziativa esclusiva delle opposizioni?

Io mi ero resa promotrice di questa iniziativa bipartisan preliminare, avevo appunto presentato un emendamento finalizzato a sopprimere questa parte della finanziaria che prevede la vendita dei beni e avevo raccolto tutta una serie di adesioni trasversali, tra tutte le forze partitiche presenti in Parlamento: componenti del PdL, esponenti della Lega, esponenti dell’UdC, dell’Italia dei Valori, del Gruppo Misto, oltre che naturalmente del Partito Democratico.

Allora lei come se la spiega questa blindatura della legge?

Il problema è che il governo in realtà al proprio interno è molto spaccato, molto diviso, ci sono gli stessi colleghi della maggioranza che erano in grande imbarazzo rispetto a questo tipo di posizione ma da parte del gruppo della maggioranza, quindi sia del PdL che della Lega, c’è stata una fortissima pressione nei confronti dei propri componenti con l’obbligo in sostanza di non apportare modifiche, non accettare emendamenti, non tollerare variazioni nella proposta di cui loro si sono resi artefici. Hanno presentato due maxi emendamenti proprio come Governo.

Quindi non siete andati neppure al voto, alla fine?

No, non siamo andati al voto. Questa mattina abbiamo appunto posto la drammaticità della situazione anche all’attenzione del Presidente della Camera Fini, il quale ha preso atto della situazione ma non ha avuto modo di intervenire e attualmente noi in Commissione Bilancio abbiamo lasciato dei colleghi che adesso stanno votando ma stanno votando da soli.

Quindi praticamente oggi non potete più far niente?

No, da parte del governo c’è questo atteggiamento di totale chiusura contro la quale noi non possiamo accettare che si continui in questi termini, proprio perché vi è una messa in discussione della democrazia e dei doveri e poteri del Parlamento.

Secondo lei adesso cosa ci aspetta?

Questa finanziaria purtroppo andrà avanti in questo modo, è una finanziaria che ha delle conseguenze devastanti non soltanto su questo provvedimento, che è appunto estremamente negativo, perché non consentirà di andare a incassare denaro - quello che è l’obiettivo del governo - dal momento che spesso sono beni che sono gravati da ipoteche e quindi in realtà anche nella misura in cui si va a venderli, i proventi andranno dritti alle banche, sulle quali sono state stilate queste ipoteche, quindi non si arriverà a degli introiti notevoli. Ma non è solamente relativo a questa questione, la cosa comunque grave è che si da l’impressione alle mafie di potere vincere lo Stato, questa è la cosa più grave di questo provvedimento. Ma non è grave soltanto questo, c’è tutta una serie di aspetti legati a questa finanziaria, per esempio il fatto che si va a coprire le spese gestionali con delle entrate occasionali, come quelle derivate dallo scudo fiscale, un altro dramma, con delle conseguenze davvero molto negative.

Quindi un’antimafia a parole quella del governo?

Questo nel modo più assoluto. Anzi, soltanto parole e nei fatti invece è un governo che sta favorendo le mafie. Lo si è visto appunto con lo scudo fiscale, lo si è visto con questo drammatico provvedimento col quale si va a prevedere la vendita dei beni, lo si vede nella misura in cui vogliono limitare le intercettazioni anche per tutta una serie di reati che sono legati comunque alle mafie, lo si vede anche nel fatto che ci sono stati dei tagli, anche riconfermati in questa finanziaria alle forze dell’ordine, per cui le forze dell’ordine sono in ginocchio, c’è una riduzione del personale di quarantamila unità. Quindi solo danni e l’antimafia soltanto del fumo, soltanto dei grandi paroloni ma non certo dei fatti.

Non si può più far niente quindi per evitare questa legge?

Adesso arriverà in aula mercoledì, dopodiché è già sicuro che metteranno la fiducia.

E quindi non ci sarà più niente da fare.

Infatti.

Le sue ultime considerazioni?

E’ molto preoccupante che da parte del governo continui ad esserci questa completa sfacciataggine nei confronti dei principi basilari della democrazia e che si approfitti in questo modo dittatoriale di smantellare leggi e di creare leggi che addirittura favoriscono la mafie.

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