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 Home page > Attualità > Politica > Il corpo ferito del Capo

Il corpo ferito del Capo

di Marco Belpoliti

Che cosa suggerisce la visione del viso insanguinato del Presidente del Consiglio? Quello di un uomo che ha subito un incidente, che si è rotto il labbro, che si è fratturato il naso, che sanguina copiosamente. Un accidente casalingo, un incidente d’auto, un’effrazione improvvisa e inattesa. Qualcosa di fortuito e casuale. In realtà, come sappiamo tutti per averlo visto nei telegiornali, o su You Tube, Silvio Berlusconi è stato colpito da un oggetto scagliato con forza da un uomo.

Un attentato dissennato, dato l’oggetto usato per ferirlo – un souvenir, un simbolo della città di Milano in miniatura –, e vista la situazione. Un gesto folle, eclatante, assurdo. Un attentato in miniatura, si dovrebbe dire, perché non mortale, nonostante la situazione e il contesto, simile a quello di mille altri attentati a uomini politici negli ultimi due secoli: all’aperto, tra la folla, all’inizio o alla fine di un comizio. Qualcuno si sporge tra la massa dei sostenitori e compie l’atto fatale. Ma qui non accade.

La follia ha sempre metodo, e più di una ragione. Chi ha scagliato l’oggetto contro il Presidente del Consiglio, Massimo Tartaglia, voleva violare il corpo del Re, un corpo sacro, che diventa tale attraverso l’investitura del potere, i rituali della vestizione, le cerimonie della proclamazione, il culto che lo circonda. In queste settimane Silvio Berlusconi ha spesso parlato dell’investitura che avrebbe ricevuto dal Popolo; ha parlato, seppure con metodi mediatici da telegiornale e tele-spot, del proprio potere in termini sacrali, simili a quelli dei sovrani medievali e rinascimentali. Ha caricato di segni e simboli la sua stessa persona.

Si tratta di un processo che va avanti da tempo, in modo postmoderno, e non più medievale, attraverso tecniche che tendono a rendere giovane e quasi eterno il suo corpo: fitness, lifting, liposuzioni, trapianti dei capelli, cure di vario tipo e grado. L’eternità del corpo di Berlusconi sfida la mortalità stessa del corpo tradizionale del Re, destinato, alla pari di tutti i corpi, a invecchiare e morire. Nella tradizione medievale e moderna la regalità, il corpo immortale del Re, è trasmessa ai discendenti: “Il Re è morto, viva il Re”, si proclama quando muore il vecchio re e gli succede il nuovo.

Nel caso di Berlusconi il corpo vivo coincide con la regalità. Il corpo del Capo è diventato il corpo politico stesso, la sua regalità riposa sul suo stesso corpo che egli cerca di sottrarre al passare del tempo, al suo naturale logoramento, per renderlo, e qui sta il paradosso, eterno nel tempo: “una giovinezza eterna senza passato”.

È una mescolanza di aspetti antichi e moderni, medievali e postmoderni. L’aver posto tutta l’attenzione sul proprio corpo, in sintonia con quello che accade all’intera società occidentale, fondata sul “narcisismo di massa” e sulla cura ossessiva del corpo, è l’elemento centrale della sua politica. Abbiamo un solo corpo, ci dice continuamente la pubblicità, bisogna curarlo. Si tratta dell’unico bene di cui disponiamo, per questo va conservato, modellato, ringiovanito. Berlusconi si trova al culmine di questo processo, lo incarna e lo orienta con i suoi stessi comportamenti.


Ma la sacralizzazione del corpo mortale del Capo ha sempre messo in moto meccanismi opposti di desacralizzazione, come è accaduto molte volte nella storia. Nel 1990 a Sofia, la folla inferocita assaltò il mausoleo del Capo, Gheorghi Dimitrov, fondatore del Partito comunista bulgaro, e cercò di bruciare la sua mummia. Nel 1945 il corpo morto di Benito Mussolini fu gettato sul selciato di Piazzale Loreto, e dissacrato mediante una sconcia impiccagione a testa in giù. La folla l’aveva acclamato, ora la folla l’ha deturpato. Sono tanti i gesti del genere che traggono la loro motivazione nel rovesciamento della sacralità stessa del leader.

Il messaggio sacrale della ritualità moderna, ci spiegano gli antropologi, fa a meno della sfera religiosa tradizionale, e non ha più bisogno di ricorrere alle magie e alle superstizioni del medioevo, quando ai Re di Francia veniva attribuito il potere taumaturgico del tocco che guariva dalle malattie perniciose della pelle. Tuttavia il sacro non è scomparso, si è solo trasformato. Meglio: si è travestito, è entrato a far parte della nostra vita quotidiana attraverso gli schermi televisivi, le riviste patinate, i messaggi pubblicitari, i personal computer. Che lo sappia o no, che sia studiato o meno, Silvio Berlusconi mette in moto meccanismi che funzionano per gli attori come per i santi, per Marylin Monroe e per Padre Pio. Il corpo è sacro nella sua stessa materialità, in quanto corpo che muore, per questo viene investito di una significato totale e totalizzante.

Due gesti compiuti da Silvio Berlusconi ferito dall’atto del folle di ieri colpiscono. Col primo egli si china, si copre il viso con un pezzo di stoffa. Qui c’è il gesto umano, della persona ferita, che cerca riparo, che è stordita, che non capisce cosa gli è accaduto, e vacilla. Col secondo il Capo ritorna tale: dopo essere entrato nell’auto, spinto dai suoi guardiaspalle, esce di nuovo. Si mostra alla folla. Vuole far vedere che è vivo, certo, rassicurare i suoi sostenitori, ma vuole anche compiere un gesto di ostensione. Una sorta di Sacra Sindone al vivo: viva e sanguinolenta.

Si mostra perché è nell’ostensione che il suo potere corporale esiste e prospera. Ha compiuto tutto questo in modo istintivo, senza ripensamenti. Fossimo stati negli Stati Uniti, la sicurezza lo avrebbe caricato in auto e sarebbe partita a tutta velocità. Poteva esserci ancora pericolo. No, Silvio Berlusconi sfida il pericolo, si espone di nuovo, seppur dolorante, col sangue sul viso, atterrito ma vivo, allo sguardo dei fedeli, perché questo è la natura stessa del patto che ha stretto con loro.
La politica dell’immagine di Silvio Berlusconi, che passa attraverso sempre più attraverso la politica del proprio corpo, mostra qui qualcosa d’inquietante: il suo legame con la vita e insieme con la morte.

Il folle gesto simbolico di Tartaglia rivela quel lato in ombra che la sacralizzazione quotidiana delle immagini televisive e fotografiche nasconde, e che al tempo stesso ne è il rovescio: l’inconscio desiderio di desacralizzazione. Lo sfregio, l’abrasione, il colpo al viso sono antropologicamente – sacralmente, si dovrebbe dire – parte stessa di quella politica d’incentivazione del corpo. L’ostensione chiama implacabilmente la violazione. Il gesto di ieri a Milano è stato compiuto da un folle, che nella sua follia ci manifesta qualcosa di terribile. Il potere del sacro non perdona.

 

Quest’articolo è uscito ieri su Nazione Indiana (ringraziamo la redazione e Piero Sorrentino, in particolare)

Ringraziamo Marco Belpoliti (autore de "Il corpo del capo" edito da Guanda nel 2009) per averci dato la possibilità di pubblicarlo anche su AgoraVox Italia,

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.51) 15 dicembre 2009 10:13
    Damiano Mazzotti

    Il gesto è stato molto simbolico e molto reale.. Forse si voleva semplicemente dimostrare che Berlusconi era un uomo, con tutti i suoi limiti da ammettere..

    Chi si loda, s’imbroda... Chi non ha nulla da perdere può permettersi tutto..

    Gli psicolabili molto spesso sono più sensibili al cambiamento del vento dello spirito del tempo....

    La situazione è molto delicata: gli uomini politici di tutte le altitudini e latitudini devono fare molto attenzione a preparare un cambio delle consegne indolore...

    Gli italiani, a parte qualche infervorato e qualche tesserato di partito, hanno il portafolgio o lo stomaco vuoto e le palle piene...

    Rassegnatevi tutti o voi che entrate in Parlamento... Avete i mesi contati...

  • Di (---.---.---.193) 15 dicembre 2009 10:48

    Come d’incanto, la pigra congrega del web abbandona la sedia e il monitor per aderire al corteo di Roma contro il Presidente del Consiglio, dopo un disperato appello dell’ex magistrato Di Pietro. L’uomo che fece pubblicare un’inserzione su un quotidiano inglese per diffamare e screditare l’Italia agli occhi del mondo. Il popolo dei byte, avvezzo col computer a distruggere nemici e mostri virtuali, questa volta si è scomodato con l’intento di mandare a casa Berlusconi. Quei giovani che hanno aderito a disonorare l’Italia con bandiere rosse fregiate ancora da simboli ormai lontani dalla realtà, avrebbero fatto bene se fossero rimasti a casa. Di Pietro, con la smania di esistere e farsi sentire le escogita tutte pur di disonorare la nostra Nazione. Di Pietro sa bene che è in balia delle onde, è ormai condannato alla deriva. Il leader dell’Idv (Italia dei Veleni) dopo aver scomodato quei poveracci del web non ha risolto nulla, anzi, Berlusconi ne esce sempre più forte. Silvio è il condottiero che guiderà l’Italia verso fulgidi orizzonti. La stella di Di Pietro muore lentamente, si estingue come una cero funerario esposto al vento della democrazia. Silvio Berlusconi, che negli ultimi mesi aveva perso quattro punti percentuali, li ha recuperati in cinque minuti a Piazza Duomo a Milano. Grondante sangue, ha rialzato il capo e riaffermato, con quel gesto, il perchè di una leadership così forte. A 73 anni e con molti acciacchi sia fisici che morali è sempre lì alla barra di comando, è sempre lui il capo, forte come un leone! Fini deve riconsiderare le sue prese di posizioni e almeno per un po’ abbozzare o fare fagotto e cercarsi casa! Pier Ferdy (alias Casini, tradotto: "il genero di Caltagirone") vede svanire il suo tentativo di creare un "fronte unico contro la monarchia". Bersani, da par suo, è rimasto ai suoi "senza se e senza ma"!
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  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.51) 15 dicembre 2009 10:57
    Damiano Mazzotti

    Occorre rivedere molti studi sul cervello...

    Le parole dei Leader dogmatici e la loro visione favoriscono la produzione di droghe naturali endogene che sconvolgono la mente di milioni di persone...

    E’ un po’ come quello che descrivono i soldati in guerra: la sete di sangue che acceca,,

    In questo siamo simili alle scimmie che gridano e impazziscono quasi a sentire il sangue di altre scimmie...

    Che tristezza... Tanti anni di investimenti statali negli studi e i risultati sono ancora questi...

  • Di carlo aragonese (---.---.---.219) 15 dicembre 2009 11:19
    carlo aragonese

    Nulla di nuovo sotto il melograno, direi. Nel senso che antropologicamente non si è aggiunto nulla, nella questione Berlusconi, che già non sapevamo. La violazione del corpo del Re! Ma almeno quest’uomo, Berlusconi, non si nasconde dietro una seriosità di maniera, che mostra se stesso in un modo e poi cova le sue idee in un altro modo. Quanti narcisisti inconsci abbiamo in politica? Basterebbe applicare la psicanalisi per stanarli. Quante sorprese avremmo. Berlusconi è così come lo vediamo: Re? Vabbè Re, ormai si percorre questa strada… monarchica. E percorriamola. Ma Re lo vedono coloro che lo vogliono vedere Re: questioni di raggi solari che colpiscono gli occhi, questione di indossare gli occhiali… giusti. Ma non mi riferisco mica all’autore di questo articolo eh. Penso a Beppe Grillo. Costui ha un’impellente necessità: deve fare satira (che squisita parola: satira). Come il Poeta, lui sente che deve scavare da qualche parte. Lui, però, il Grillo sparlante, non è Poeta e non scava da nessuna parte: sgretola in superficie il classico muro dell’opportunismo. La politica lo ha nutrito. È uno che fa ridere, però. E chi fa ridere non ha necessità impellenti: le spara alla come viene viene. Lui non si vede allo specchio quando addita Berlusconi, non si accorge che il suo volto assume ogni volta delle sembianze comiche: e fa ridere. Perché il vero comico – è risaputo – per raggiungere l’acme del risibile deve essere inconscio. Pertanto taluni fanno ridere sì: ma per motivi che loro stessi non immaginano. Sono dei Buster Keaton della situazione. Magari scopriremo che sono dei narcisisti conclamati. Pertanto se Berlusconi è il Re, e incarna il corpo del Re che deve essere violato, non dobbiamo sforzarci di individuare i buffoni di corte. Poi, è vero: l’illuminismo ha portato la caduta degli dèi, non si ragiona più diciamo “religiosamente”, si ragiona a colpi di razionalità. Ma dalla psicanalisi sappiamo che l’uomo non può essere solo razionale: l’irrazionale è necessario. E in questo squilibrio (laddove un equilibrio è necessario) che cova l’inconscio collettivo. Un inconscio che esplode per mancanza di equilibri e che prende alle spalle e i cui effetti sono devastanti. Quello stesso inconscio collettivo che, dal medioevo in poi e con la caduta degli dèi, porta alla rivoluzione francese prima e alle due guerre mondiali dopo. Ecco, noi moderni indossiamo ancora quell’inconscio collettivo di cui parlo (di cui parla Jung): più che pensare al Re, abbiamo il disperato bisogno (noi) di credere in qualcosa.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 15 dicembre 2009 11:27
    Rocco Pellegrini

     Chi dice, come l’autore anonimo del post sopra, che Berlusconi ha riguadagnato in un giorno tutto quello che ha perduto in mesi evocando simboli, giudica l’apparenza ed il tempo breve ma non la sostanza vera, a mio parere, di quel che sta accadendo.

     Berlusconi resterà a lungo colpito da quel che è avvenuto e questo non soltanto perchè, come ogni uomo ferito, sta soffrendo ma soprattutto perchè dal 13 dicembre 2009 anche lui ha capito che per quante arie si dia, per quanta importanza si attribuisca, in realtà è uno come tutti noi, un poveraccio esposto alla sorte di tutti i viventi, cioè fragile, precario, intrinsecamente debole, esposto alla violenza nè più nè meno come l’ultima delle creature di questo pianeta.
     Oggi questo aspetto viene occultato da frasi roboanti come "il leone ferito, il combattente della libertà indomito" ed altre amenità ridicole dei suoi seguaci esterrefatti ma tutti sanno benissimo che la lezione dei fatti è un’altra, inesorabile e crudele come un bicchiere di cicuta.
     Se non abbasserà, lui per primo i toni, e non ridimensionerà il suo spirito gladiatorio da stadio che tanto piace alla pancia schifosa di questo paese, dovrà mettere in cantiere che potrà morire come è successo prima di lui a tante personalità della storia, come ad esempio Cesare.
     Spero siano chiare le mie parole, occorre precisarle perchè tira un brutto vento in questo paese. Ciò che sto dicendo non vuol dire che la cosa mi piace, che io condivida l’atto orribile di un povero malato di mente. Sto soltanto analizzando le implicazioni reali del fatto che oggi calamita la nostra attenzione, naturalmente secondo il mio modesto parere.
     Il fatto che l’autore dell’aggressione sia uno psicolabile convalida la sostanza del mio ragionamento. Dalla testimonianza del padre dell’aggressore risulta che non c’è alcun piano organizzato, nessuna trama dei nemici bolscevichi o dipietristi che essi siano. 
     Una persona fragile vede la televisione ed osserva il capo del governo che attacca tutti, capo dello stato, autorità di garanzia, istituzioni in senso stretto e lato, si dichiara l’uomo con le palle e decide che quest’uomo va punito, solo nel segreto della sua coscienza malata. E’ come se "l’invidia degli dei" attraverso i comportamento di uno senza arte nè parte gli avesse detto: "Stai ben attento, non esaltarti che non sei nessuno". Questo penseranno Berlusconi ed i suoi e spero che li aiuti a migliorare se stessi perchè, lo sappiamo bene, finchè la colpa è sempre degli altri non c’è evoluzione per nessuno di noi.
     
  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 15 dicembre 2009 14:26
    maurizio carena

     questo articolo, bello peraltro, mi ha fatto riflettere.
     Il tiranno, paradossalmente, e’ proprio quando viene colpito, che, con l’orrore nello sguardo spaurito, smette, per un momento, di essere "il corpo del re" (nel senso piu’ focaultiano) e torna "essere umano".
      Proprio un atto violento, quella violenza che non vorremmo facesse parte dell’ "umanita’ ", ci ha invece disvelato, per un istante, l’uomo Berlusconi, per una volta sincero e non bugiardo e costruito come sempre.
     e i sui sodali, vedendo il SUO sange, hanno visto il LORO...

  • Di pv21 (---.---.---.178) 15 dicembre 2009 18:47

    Da condannare è l’atto inconsulto di un soggetto tanto isolato quanto instabile. Deprecabile è la sua strumentalizzazione a fini politici. Deprecabile è usare lo scranno parlamentare, di una casta di PRIMI SUPER CIVES, per minacciare di ritorsione (facendo nomi e cognomi) esponenti di stampa e media additati come "mandanti e fomentatori" di diffamazione e di odio. Deprecabile è sottacere un fenomeno risaputo e verificato. Accendere le passioni della gente è la cifra del Tribuno. Se monta la FEBBRE del Tribuno la dialettica politica diventa un fiume in piena che .. trascina di tutto. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.8) 16 dicembre 2009 12:03
    Damiano Mazzotti

    Però forse c’è troppo retorica in tutto questo scrivere...

    Molti italiani hanno semplicemente visto un uomo sofferente, un vecchio che sanguinava, un potente impotente...

    Tutto questo affiancare la figura di Cristo a un uomo che possiede più di mezza Italia e che può fare quasi tutto quello che vuole me sembra voler legittimare il suo presunto ruolo di salvatore...

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 19 dicembre 2009 13:10
    maurizio carena

     ...e gli articoli in solidarieta’ alla (ben piu’ grave)aggressione mediatica di cui e’ vittima Marco Travaglio (il "terrorista") non hanno la stessa velocita’ di pubblicazione (semmai l’avranno)) di quelli che analizzano l’aggressione all’ "Unto del Signore". Nemmeno su AV.... mah...

  • Di Antonio DS (---.---.---.188) 20 dicembre 2009 20:45

    Per me son tutte palle, riguardatevi i video al rallenty e se vi rendete conto che nessun essere può perdere tanto sangue dal viso senza sporcare minimanete la camicia.....
    (mia madre, 76enne invalida e ipovedente, solo a sentire la notizia aveva sbottato: "ma quello è un’attore!!! capace che è tutta una finzione!!!" al momento l’ho presa in giro, oggi me ne pento!)

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.55) 20 dicembre 2009 23:26
    Damiano Mazzotti

    In effetti se non c’è sangue sulla camicia la cosa è strana... Forse il freddo ha influito...

    Forse c’è da scoprire dell’altro...

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.55) 20 dicembre 2009 23:34
    Damiano Mazzotti

    E a riguardare meglio sembra che il sangue sia andato verso l’alto...

    Contro la legge di gravità...

    Berlusconi è un vero fenomeno soprannaturale...

    In realtà il sangue sarebbe dovuto colare dal naso e dalla bocca in modo fluente...

    E invece il sangue ha ricoperto il volto in modo molto più teatrale...

    dil parere di medici obiettivi e neutrali

    Secondo me qualcuno ha spalmato il sangue sulla faccia di Berlusconi e poi gli ha dato l’Ok per apparire davanti alle telecamere... Con la stranezza di una giacca che sembra intonsa...




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