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I processi di Mr.B: "CdM ad orologeria"

Il Tribunale di Milano ha deciso di fissare per venerdì 4 dicembre la prima udienza del processo a carico del Presidente del Consiglio imputato per corruzione nella vicenda Mills.

Se la maggioranza di governo, e gli stessi esponenti dell’Esecutivo, accusano i magistrati di inoltrare avvisi di garanzia o ordini di custodia cautelare in carcere in vista delle consultazioni elettorali per il rinnovo dei consigli regionali del prossimo marzo, non ci sembra meno inquietante la posizione difensiva del Cavaliere, il quale, tramite il suo fedele avvocato/parlamentare Niccolò Ghedini, fa sapere che per l’udienza del 4 dicembre verrà sollevato il "legittimo impedimento", perché impegnato proprio in quella data in un Consiglio dei Ministri. 
 
Livia Pomodoro, presidente del Tribunale, è già stata ascritta d’ufficio alla categoria delle "toghe rosse" in quanto ha dichiarato efficaci tutti gli atti processuali compiuti nel corso del dibattimento prima della separazione della posizione di Berlusconi da quella dell’avvocato inglese David Mills.
 
Lo stralcio della parte del processo inerente il Cavaliere è avvenuto il 4 ottobre dello scorso anno, in seguito al ricorso alla Corte Costituzionale in merito alla legittimità del Lodo Alfano.
 
Mills è già stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione in primo grado, pena confermata dalla Corte d’Appello, per essersi fatto corrompere al fine di dichiarare il falso in merito ai processi All Iberian.
 
Dura presa di posizione dell’avvocato Ghedini il quale afferma che "il fatto che il Tribunale di Milano abbia dichiarato efficaci gli atti dibattimentali raccolti prima dello stralcio non significa che siano utilizzabili".
 
Siamo in presenza dell’ennesima presa in giro. Il Presidente del Consiglio rivendica la sua volontà di partecipare ad ogni udienza dei processi nei quali è imputato, dai diritti tv Mediaset al seguito del processo Mills, ma di fatto è alla instancabile ricerca dei metodi più efficaci al fine di non essere processato. Anzi, cerca costantemente di trovare il modo per bloccare definitivamente i processi.
 
In questi giorni ha addiritturo annunciato un discorso agli italiani, in diretta tv naturalmente, in cui ci spiegherà la sua "Riforma della Giustizia". Naturalmente sarà una difesa personale al cospetto degli elettori, e sarà l’occasione per sferrare l’attacco decisivo alla magistratura. La stessa magistratura che da vent’anni conduce indagini su di lui e sui suoi "compari". 
 
Certo ci fa piacere che il Presidente del Consiglio ci dia delle spiegazioni, ma preferiremmo che ce le desse nelle opportune sedi costituzionalmente delegate, e cioè in Parlamento. Luogo angusto in cui lo stesso Cavaliere mette raramente piede.
 
Ma ritornando per un attimo al processo Mills, nel caso in cui le carte dibattimentali acquisite prima dello stralcio non dovessero essere utilizzabili dai magistrati, in tal caso dovrebbero essere riascoltati tutti i testimoni. L’intento è sempre lo stesso, arrivare alla prescrizione prevista per la primavera del 2011.
 
Di pari passo con il collegio difensivo di Mr.B procede la maggioranza parlamentare in tema di "Processo breve" e di imposizione del Lodo Alfano tramite una riforma costituzionale
 
 

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