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Heitzer: "Opel non è rilevante per l’economia tedesca". Addio Lancia?

Così si è espresso il presidente dell’Autorità Antitrust tedesco sulla possibilità di un intervento del governo federale attraverso sovvenzioni alla casa di Russelsheim nel caso in cui i piani di acquisto da parte di Fiat o Magna dovessero essere valutati insufficienti.

Nel corso di un’intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, Bernhard Heitzer ha affermato: << Ogni sovvenzione o sostegno per un’impresa dell’economia reale produce fondamentalmente danni alle imprese operanti nello stesso settore. Opel non è rilevante per l’equilibrio sistemico del paese e per questo una partecipazione pubblica nella casa automobilistica non è auspicabile>>.

Gia il 27 aprile la stessa Autorità Antitrust si era pronunciata contro aiuti di stato alle aziende in difficoltà. Lo stesso Heitzer in quella data aveva sottolineato come la politica di intervento non potesse costituire la line di condotta dello stato, ad eccezione del settore finanziario dove gli aiuti erano "inevitabili". 

Le dichiarazioni di Heitzer seguono altre dichiarazioni rese dal ministro federale dell’economia, zu Guttenberg, e dallo stesso cancelliere tedesco, Angela Merkel, per i quali non si escluderebbe un’amministrazione fiduciaria della Opel nel caso in cui si prospettasse la procedura fallimentare per la Gm. 

Mercoledì 20 maggio è la data fissata dal governo di Berlino per la presentazione dei piani Opel da parte dei rivali Fiat e Magna: non si fermano le indiscrezioni sugli organi di stampa tedeschi.

Marchionne avrebbe dato rassicurazioni sul mantenimento di tutti gli stabilimenti in Germania.

Alcuni titoli hanno parlato invece della chiusura della Lancia proprio per favorire il mantenimento dei livelli occupazionali tedeschi.

Intanto in Italia, dopo gli eventi della manifestazione degli operai Fiat a Torino che ha visto la frangia sindacale dei Cobas impegnati a zittire e far scendere dal palco il segretario nazionale Fiom, Gianni Rinaldini, non si placano le polemiche, con inaspettate dichiarazioni di solidarietà al leader sindacale da parte sia del ministro Scajola che dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.


Purtroppo si continua ancora a livello istituzionale a non parlare della situazione occupazionale nei siti italiani del Lingotto, e a cogliere l’occasione della protesta Cobas per portare il discorso da tutt’altra parte.

Addirittura si sono fatte analogie con il ’77 quando fu impedito a Lama di parlare nel corso di una manifestazione davanti allo stabilimento di Mirafiori.

I lavoratori aspettano di sapere quale sarà il destino delle fabbriche dove lavorano, soprattutto a Pomigliano e a Termini Imerese, e le forme di protesta, nel caso le loro richieste dovessero risultare ancora inattese, potrebbero essere portate all’esasperazione.

Lo stesso segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, alla domanda se teme una deriva violenta della conflittualità sociale ha risposto: <<La situazione è delicata e si può aggravare, soprattutto se non si fa nulla>>.

E se la protesta da pacifica diventa violenta coloro che ci perdono sono soltanto i lavoratori: in tal caso ad avvantaggiarsene sarebbe solo il governo attraverso la propaganda mediatica del suo Presidente del Consiglio, sul quale però ricadrebbero tutte le responsabilità.

Da mesi i lavoratori, attraverso i loro rappresentanti sindacali, chiedono un incontro, ma nessuno risponde.

Nel frattempo si "lucidano" i manganelli in vista dello scoppio della rabbia che monterà quando i piani definitivi saranno per forza di cose svelati.

Manganelli che saranno utilizzati anche in vista del prossimo G8 in Italia: intanto sulla pelle degli studenti che protestano a Torino oggi si stanno facendo le prove generali

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.133) 18 maggio 2009 22:53

    Continuano a lisciargli la coda a Marchionne: invece a domande precise dovrebbe fornire risposte altrettanto precise, concise ed esaurienti. Ma a quanto pare ci sono solo giornalisti che pensano solo al gossip e non sanno o non vogliono porgli gli interrogativi che tutti coviamo dentro. Certo si sa che preparano qualche cosa per il g8, qualcosa che serva per sviare ancora una volta l’attenzione dai veri problemi...quelli che non sanno affrontare e dai quali fuggono.

  • Di Frattaglia (---.---.---.50) 19 maggio 2009 01:52

    Il mercato dell’auto è un mercato morto. Questi che stanno (s)vendendo tutti gli impinati, non fanno altro che avere capitali per reinvestire il tutto in produzioni che nel futuro renderanno (le macchine elettriche).

    Sembrano acquisizioni redditizie, ma la realtà è che si investe sul "vapore".

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