Grecia tra rischio default e corruzione
L’analista di Fitch Christopher Pryce, che ha effettuato il declassamento della Grecia, ritiene che il rischio di default per la Grecia sia fortissimo, se non imminente e non confida nella capacità della BCE di intervenire. Sembra tuttavia che tali prospettiva catastrofiche dovranno essere smentite dal repentino intervento della UE e dei suoi organi.
Immediati dovranno essere i provvedimenti atti ad evitare il vero e proprio default della Grecia, che necessiterà di un netto intervento da parte della BCE. Inoltre sarà necessario riorganizzare e moralizzare i funzionari dello Stato che non possono perpetrare con una concezione distorta della gestione del potere per finalità personali.
Se la Grecia non fosse stata parte integrante della UE a 27 membri il default sarebbe stato inevitabile. Questa è purtroppo la conferma che la crisi finanziaria non ha mostrato ancora tutti i suoi effetti ma anche che l’Unione Europea, seppur non ancora pienamente matura, ha la capacità di tutelare gli Stati membri in difficoltà.
Rimane però un quadro di incertezza molto preoccupante per il futuro di tutto l’Occidente. Purtroppo anche i migliori analisti e macroeconomisti sembrano navigare a vista completamente impreparati ad analizzare una situazione tanto complessa come l’attuale. Da storico non posso che prendere atto della situazione ed esortare gli economisti ad abbandonare il paradigma per ricercare nuove strutture economiche. Gli strumenti economici tradizionali stanno perdendo inesorabilmente di efficacia.
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