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Giacca, cravatta e camorra

 

Stavo pensando a quello che un cittadino di Bassano del Grappa, di Orio al Serio, o di Alghero non potrebbe mai capire di Napoli e dei Napoletani.

Esiste un principio per cui ogni essere umano, ogni razza, ogni cittadino del mondo, ha delle precise caratteristiche somatico-comportamentali.

Per lo stesso principio riconosci subito, dopo un secondo, un capoverdiano se lo vedi a Pechino, un canadese se lo vedi in Nigeria, un australiano se lo vedi a Sharm el Sheik.

Ed è sempre per lo stesso principio che a Napoli, a vista d’occhio, immediatamente, non solo capisci se per strada, in un museo o in una piazza, hai a che fare non con un capoverdiano, un canadese o un australiano, a Napoli un napoletano capisce subito se vede un non-napoletano.

E’ qualcosa che forse dipenderà da un sesto senso particolare, sarà qualcosa di genetico, ma è un qualcosa che ti permette di comprendere subito, anche solo guardando qualcuno che guarda qualcosa, se quel qualcuno è delle tue parti o è di un altro mondo.

Luigi Esposito (nella foto) detto Luigi ’e Celeste aveva fregato un po’ tutti, napoletani e non: viveva con il falso nome di Fabrizio Caliendo. Non usciva mai dalla sua casa, in Via Orazio 31, tutti pensavano fosse un ricco ereditiero, che magari campasse di rendita, nella sua stupenda casa che ancora si affaccia, a differenza sua, su quel meraviglioso angolo di Paradiso, che si chiama golfo di Napoli.

Bruce Wayne e Batman. Clark Kent e Superman. Anzi no, credo che l’esempio migliore sia quello di Dr. Jekyll e Mr.Hyde, il celebre romanzo di Stevenson.


Per spiegare chi è Luigi Esposito, non potremmo non fare a meno di ricorrere alla fantasia grottesca.

Luigi Esposito, mente finanziaria del clan Nuvoletta negli anni ’80 aveva addirittura partecipato ad un summit con Toto Riina. Era ricercato dal 2003 per associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, e trasferimento fraudolento di valori. Il 26 ottobre 2006 era stato condannato a 9 anni di reclusione; aveva anche costruito, secondo alcune indagini della polizia spagnola e quella italiana, un villaggio turistico a Tenerife, nelle isole Canarie, sempre per conto dei Nuvoletta.

Travestito da Fabrizio Caliendo viveva tra imprenditori, avvocati e professionisti. Nel suo appartamento sono stati ritrovati sigari Cohiba, bottiglie di brandy Carde­nal Mendoza, libri di Sepulveda e di Oscar Wilde. Fabrizio Caliendo viveva nella sua piccola oasi un’altra vita, decisamente più serena e più tranquilla.

Nel caso di Dr. Jekill e Mr. Hyde, il famoso romanzo di Stevenson, finisce con Jekill che si suicida, uccidendo con sè stesso la sua parte malvagia.

Luigi Esposito, prima di essere arrestato, invece di suicidarsi forse avrebbe preferito latitare per sempre. Preferì bypassare quel gesto sovrannaturale, forse frutto di eccessiva abnegazione, che spesso si traduce in rinuncia alla vita: decise di trasferirsi direttamente nel Paradiso in terra, quello abitato dai profani che si affaccia sul mare.

Ma forse Dio, l’unico supremo artefice del Destino e dell’Universo, un po’ per vendetta, o forse per portare un po’ di ordine nelle cose, si incazzò visto il suo inglorioso passato.

E non potè fare altro, che cacciarlo a calci in culo.
Per Sempre.

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