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Figli di Celli e figli di Nessuno

I figli di Celli sono appena svegli. Si alzano dal letto e fanno colazione con un ottimo brunch. Accendono il notebook e si accorgono di aver ricevuto una mail, ma non nella posta elettronica, su La Repubblica . E’ il Papi che li invita ad ad andare via, l’Italia non li merita. 
 
I figli di Nessuno stanotte non hanno dormito. Hanno passato tutta la notte a bere caffè e a cercare lavoro. Accendono la luce e si accorgono di aver ricevuto una lettera, ma non nella cassetta della posta, sotto la porta. E’ l’Ufficiale Giudiziario che li invita ad andare via, è un’ingiunzione di sfratto.
 
I figli di Celli sono preoccupati, mancano gli ultimi esami all’Uni. Ora ci mancava solo il Papi con queste menate epistolari . Controllano l’I-phone, preparano l’I-pod, e per smaltire un pò di stress da tesi, vanno in giro a fare un pò di jogging.

I figli di Nessuno non sono preoccupati, sono perennemente fuori corso. Ora ci mancava solo il babbo in cassa integrazione. Controllano le referenze, preparano i curriculum, e per smaltire un pò di stress da crisi, vanno in giro ad elemosinare un po’ di lavoro.

I figli di Celli hanno appena finito lo jogging. Prima di tornare a casa, fanno l’ultimo giro per le solite agenzie di viaggio. Controllano gli ultimi cataloghi, in cerca di nuove mete, magari da raggiungere per i week-end.

I figli di Nessuno hanno appena finito il giro dei negozi. Prima di tornare a casa, fanno l’ultimo giro per le solite agenzie interinali. Controllano le ultime richieste, in cerca di lavoretti, magari per arrivare a fine mese.

I figli di Celli sono appena tornati a casa e qualcuno già ha pensato al pranzo per loro. Un bel piatto di spaghetti con le vongole, bagnati rigorosamente da un’ottima falanghina del beneventano. Ora si riposano un pò per ricaricare le energie per il prossimo aperitivo, a base di tanta buona musica e fiumi di spritz.


I figli di Nessuno sono appena tornati a casa ma per pranzare non c’è proprio niente. Scongelano un pò di pane, scartano un paio di fettine di prosciutto cotto e riempiono la solita bottiglia con l’acqua della fontana. Ora si riposano un pò per ricaricare le energie per il prossimo giro, a base di tanti padroni e fiumi di parole.

I figli di Celli sono pronti per uscire. Fa un pò freschetto, indossano giacca a doppio petto, con rigoroso foulard di seta. Un giro giù in centro, un bicchierino tra gli amici, ed un paio di occhiolini a quella figa laggiù.

I figli di Nessuno sono pronti per uscire. Fa molto freddo, indossano un maglione in più, con rigoroso sciarpone della nonna. Un giro giù in centro, una raccomandata da spedire, ed un paio di curriculum a quell’azienda laggiù.

E’ tardi. E’ trascorsa un’altra giornata per i figli di Celli e per i figli di Nessuno. Sono entrambi disoccupati, ma siccome hanno esigenze diverse e padri diversi, hanno sempre avuto giornate diverse.
 
Ecco un lavoro. Oggi sulla scrivania di un datore c’è un unico lavoro e un unico curriculum. Intestato ovviamente a un figlio di Nessuno. Ma improvvisamente squilla un telefono.
 
"Prego, non si preoccupi, scenda pure domani..."
 
"...Signor Celli".

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