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"Festa" TAV: i messaggi inviati alla conferenza stampa di Bologna

Condivido totalmente la vostra battaglia in difesa dell’ambiente e della vita contro le devastazioni ambientali del TAV; da anni seguo la coraggiosa e irriducibile azione democratica e non-violenta che state conducendo, con grande senso di responsabilità, contro i disastri e le devastazioni provocate dai cantieri TAV che stanno compromettendo gli equilibri ambientali di diverse città e regioni italiane.
 
Sono sempre stato convinto che enormi interessi economici, trasversali a diverse forze politiche e imprese collettrici di risorse pubbliche, sono stati la ragione primaria di questa opera contro cui si battono anche i valsusini ai quali oggi ho confermato la mia solidarietà e la mia amicizia, che confermo a te e alla associazione IDRA con l’entusiasmo e la passione civile di sempre. Immense risorse che potrebbero essere destinate a potenziare e sostituire i vecchi treni che, specie nel centrosud, ma anche nel nord, devono dare la precedenza ai treni TAV costretti spesso sui vecchi binari, come accade a Bologna.
 
Da anni migliaia di cittadini sono costretti a subire lesioni al diritto alla salute, all’ambiente e al riposo, e a uno sviluppo sostenibile, a causa dei disagi di cantieri sotto le loro abitazioni, le polveri invasive, le notti in bianco, le lesioni e le evacuazioni degli edifici, i danni irreparabili alla salute e alla tutela delle loro proprietà. Mentre i pendolari restano in preda a disagi e a ritardi insopportabili.
 
Purtroppo anche l’informazione è al servizio delle potentissime lobbies che sono dietro la TAV: e voi potete svolgere opera di corretta informazione su progetti da realizzare nel rispetto dei diritti dei cittadini. Il dovere di solidarietà politica economica e sociale riguarda anche le migliaia di cittadini che non hanno voce e che sono vittime della TAV, subendone i disagi gravissimi, che sono provati anche dai processi penali e civili, oltre che contabili, che però non sono in grado di ristabilire la situazione ambientale distrutta o gravemente deteriorata. A tutti costoro va la mia fraterna solidarietà e la mia amicizia, che si associa alla indignazione per le coperture e le protezioni di cui godono i potenti gestori dell’AV, mentre restano le condizioni di insicurezza e di pericolo che riguardano i cittadini dei luoghi attraversati dalla TAV.
 
Per questo mi unisco a voi nella denuncia civile, corretta e nonviolenta che vi accingete a portare avanti in modo democratico e rispettoso delle regole.
 
FERDINANDO IMPOSIMATO
Giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, si è occupato di processi contro mafia e camorra e di sequestri di persona; eletto al Senato ed alla Camera dei Deputati per tre legislature, è stato membro della Commissione antimafia;
è stato inoltre Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.
 
 
 
I costi della Alta Velocità Torino-Milano-Napoli sono giudicati esorbitanti da qualsiasi studioso del settore. Come economista, una analisi ex-post dell’opera, per quanto di per sé la più utile tra le molte indifendibili che sono sul tavolo politico, dimostrerebbe risultati clamorosamente negativi se sottoposta a una analisi ex-post fatta secondo standard internazionali.
 
Sarebbe indispensabile per lo meno una seria riflessione sulle responsabilità di questo risultato (che ovviamente ad alcuni non dispiace affatto), e sull’opportunità di avviare le altre linee allo studio, che presentano certo traffici molto più modesti di questa.
 
MARCO PONTI
Ordinario di Economia Applicata al Politecnico di Milano e membro della SIET, Società Italiana degli Economisti dei Trasporti.
 
 
 
Approvo di tutto cuore la vostra iniziativa di sabato 5 dicembre cui non ho la possibilità di partecipare. Nell’augurarvi, e augurarmi, il massimo successo nell’interesse di tutti i cittadini vi invio un paio di considerazioni relative al sistema TAV italiano.
 
Credo che il nocciolo del problema non sia in definitiva né trasportistico né ambientale. Il vero problema è la presenza di una classe dirigente nazionale del tutto irresponsabile. Questa classe dirigente è composta da un segmento politico che ha per bandiera ignoranza ed arroganza e da un segmento economico-industriale abituato ad utilizzare il settore pubblico, e le risorse pubbliche in particolare, per ricavare vantaggi lasciando gli svantaggi alla collettività.
 
Nel nostro Paese mediamente 1 cittadino su 5 manifesta l’esigenza di viaggi lunghi e 4 su 5 di viaggi brevi. In questa situazione che, in termini economici, si definirebbe “di mercato” la decisione che è stata assunta nella più completa irresponsabilità è stata quella di concentrare gli investimenti per rispondere alle ipotetiche richieste del cittadino numero 1, lasciando da parte quelle degli altri 4. Tutto ciò è avvenuto dando a intendere, con messaggi trionfalistici, che si sarebbe in realtà provveduto a tutti. Così ovviamente non è, perché le risorse non ci sono e pertanto gli investimenti nel sistema TAV sono necessariamente in competizione con quelli nel sistema complessivo dei trasporti di massa. Non essendoci le risorse questa classe dirigente ha provveduto a reperirle indebitando le due prossime generazioni e garantendo cospicui vantaggi agli intermediari finanziari.
 
Tutti gli altri “effetti collaterali” (impatto ambientale, disagio per la popolazione, disservizi…) è in aggiunta come “regalo di Natale”, per usare la vostra immagine. Queste considerazioni che sono state formulate da più parti già da parecchi anni hanno un carattere di evidenza elementare che contrasta con il cinismo e la dabbenaggine di cui la classe politica dà prova nei suoi esponenti di vario livello. Ci troviamo di fronte soggetti che continuano a ripetere slogan stupidi e vuoti e che, pur rivendicando altezzosamente la prerogativa politica di “decidere”, non sarebbero in grado di argomentare le proprie decisioni nemmeno con mezza parola che vada al di là dello slogan.
 
I più, purtroppo, hanno sempre risposto agli strumenti, disgraziatamente efficaci, della propaganda piuttosto che ad una informazione sistematicamente soppressa. Ora l’emergere delle contraddizioni si sta pian piano incaricando di far capire al pubblico come stanno le cose. Speriamo che non tutto sia perso.
 
ANGELO TARTAGLIA
Docente di Fisica al Politecnico di Torino; membro dell’Osservatorio tecnico sul collegamento Torino-Lione, per conto della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia.
 

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