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Europa. Invasa dalla droga, primato del consumo spetta al bel paese

Il consumo si è moltiplicato a livelli incontrollabili, come anche il traffico alla capacità di controllo dell’economia e della società da parte dei trafficanti. Per i narcotrafficanti l’Europa è un luogo ideale per ripulire il denaro sporco della droga.

L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), in questi giorni ha presentato la relazione annuale dal titolo evoluzione del fenomeno della droga in Europa, con dei dati che ci lasciano riflettere. Infatti, Circa 13 milioni di europei adulti (15–64 anni) hanno provato la cocaina nella loro vita.

 
Di questi, 7,5 milioni sono giovani (15–34 anni), 3 milioni dei quali l’hanno usata nell’ultimo anno. Il consumo di cocaina nell’Unione europea resta concentrato nei paesi occidentali, mentre rimane basso in altre parti d’Europa. Nei paesi a più elevata prevalenza (Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia e Regno Unito) recenti indagini indicano che nell’ultimo anno l’uso tra i giovani si è attestato tra il 3,1 % e il 5,5 %. Nella maggior parte dei paesi partecipanti all’indagine, dati recenti evidenziano una tendenza alla stabilizzazione o all’aumento dell’uso nell’ultimo anno nel gruppo di età 15–34 anni.
 
Nel 2007 il numero di sequestri di cocaina in Europa ha raggiunto quota 92000 (rispetto a 84 000 nel 2006), benché il quantitativo complessivo recuperato si sia ridotto a 77 tonnellate (rispetto a 121 tonnellate nel 2006).
 
Tra i pazienti che entrano per la prima volta in terapia per la disintossicazione, il 22% ha indicato la cocaina come sostanza problematica primaria. Nel 2007 sono stati segnalati circa 500 decessi associati all’uso di cocaina.
 
Tossicodipendenze “multiple”, aumento nel consumo di cocaina ed eroina e canali per la vendita di stupefacenti online sono in espansione. Queste sono le nuove, allarmanti tendenze riscontrate dal Rapporto 2009 dell’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (OEDT). La relazione è stata presentata ieri al Parlamento europeo.
 
"Spesso le persone che fanno uso di sostanze stupefacenti diventano dipendenti da droghe legali e illegali, in molti casi dall’alcol. Questo aumenta il rischio e obbliga ad utilizzare trattamenti più complessi. E’ una vera emergenza a cui dobbiamo rispondere", ha detto il direttore dell’OEDT presentando la relazione alla commissione Libertà civili del Parlamento.
 
Un altro dato allarmante del Rapporto 2009 è che l’uso di cocaina e di eroina è aumentato nell’ultimo anno, anche se quello di cannabis è diminuito, specialmente fra i più giovani.

 
E tutti gli altri dati che emergono sono allarmanti.
 
Tutti criticano o fanno finta di criticare, come hanno fatto i deputati europei che hanno criticato la mancanza di cooperazione fra le autorità nazionali dei Paesi europei nella lotta alla droga e, di conseguenza, hanno scaricato la problematica alle polizie europee, come se le leggi di cooperazione delle forze di polizia non dovrebbero essere emanate dal Parlamento Europeo.
 
Anche i media hanno riportato la notizia con una certa preoccupazione.
 
I politici del paese in via di sviluppo di ogni schieramento e colore politico, (che continuano a promulgare leggi che vanno sempre verso il proibizionismo e si accontentano di far braccare i consumatori abituali o i ragazzi ignari che vogliono provare queste sostanze proibite) dopo il caso umano dell’ex Presidente della Regione Lazio, si stanno sottoponendo al test antidroga per dimostrare che loro non hanno mai o non fanno uso di sostanze stupefacenti. Qualche anno fa, però, i politici sono stati sottoposti ad un test antidroga in modo anonimo e di nascosto dal programma televisivo “le iene”, ma il servizio non è stato mai mandato in onda, dunque censurato! e sarei curioso di sapere quanti di questi politici sono risultati risultati positivi al test, ma questa è un’altra storia!.
 
Ho letto queste notizie e mi è tornato alla mente il libro “IO SONO IL MERCATO” di Luca Rastrello, giornalista di “Repubblica”, direttore di www.osservatoriobalcani.org, esperto di economia criminale e relazionale internazionali; già direttore di una comaschi e del mensile “l’indice”, ha lavorato in Asia, Africa, in Sudamerica in particolare in Argentina, Bolivia Venezuela e Antille olandesi. È anche un apprezzato autore di libri. L’ultimo dei quali è, appunto, “Io sono il mercato”: un manuale di difesa contro il narcotraffico, dove il racconto di storie vere mette sotto i riflettori la trasformazione dell’economia mondiale.
 
Ho letto i dati con gli occhi di un narcotrafficante e di conseguenza questi dati si potrebbero definire uno studio di settore per i narcotrafficanti visto che secondo il rapporto 1999 del centro di investigazione e sicurezza nazionale USA riportava: “se il narcotraffico venisse eliminato, l’economia degli Stai Uniti subirebbe perdite comprese tra il 19 e 22 per cento, mentre quella messicana vedrebbe un crollo del 63 per cento.
 
E di conseguenza, i narcotrafficanti sono convinti di godere di una sostanziale impunità e di vivere in un regime di negoziazione continua con un avversario che, in realtà, ha troppo bisogno della loro ricchezza per poter essere veramente efficace nel contrastarli.
 
Per concludere e non dilungarmi su questo argomento, mi permetto di suggerire il libro alle persone che lavorano per contrastare il narcotraffico, ai politici e tutte le persone che vogliono conoscere tanti retroscena di questa piaga che è entrata da anni nel tessuto sociale mondiale. IO SONO IL MERCATO. Di Luca Rastrello, 164 pagine di uno sguardo criminale sul mondo.

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