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È la resa dei conti per i mercenari di Blackwater

Era solo questione di tempo e oggi si è saputo di una pesantissima inchiesta a carico della compagnia mercenaria Blackwater (che ora si chiama Xe, cambiano spesso nome queste "aziende"). A testimoniare la pessima reputazione pregressa dell’azienda contribuisce direttamente il fatto che nella pagina dedicata al "Media coverage" nel sito dell’azienda ci sia un solo articolo, di una rivista che si occupa di armi, probabilmente l’unico di tendenza positiva che sono riusciti a reperire in tutto il mondo durante gli anni di attività dell’azienda.

Secondo le accuse il capo di Blackwater, Erik Prince (nella foto) si considera un crociato cristiano e ha spinto l’azienda a diventare strumento di "punizione" dei musulmani in Iraq.

Pensieri da estremista cristiano e da suprematista bianco, non esattamente da "portatore di democrazia", pensieri già noti e che hanno tenuto alla larga da Blackwater anche i giornalisti più inclini a vendersi per un tozzo di pane.


Questo oltre ad estese malversazioni, truffe contabili e all’evasione di quante più tasse possibili. Resta da vedere come finirà l’inchiesta (che esiste e si fonda su due testimoni subito nascosti e protetti e su numerosi riscontri) che richiama la commissione di decine di omicidi e l’invio (doloso) sul campo di personale affetto da disturbi psichiatrici o da altre patologie quali l’alcolismo, in quanto più "adatto" allo scopo prefisso: quello di portare morte e distruzione in un paese popolato da musulmani.

Che Blackwater non fosse una "semplice" compagnia mercenaria e che ci fosse qualcosa di profondo che non andava, lo avevano capito da anni sia gli iracheni che gli osservatori non compromessi con i governi dei paesi della coalizione che ha invaso l’Iraq. Coalizione ora disciolta, sono rimasti solo gli americani, ma non ditelo a nessuno, potrebbe risultare sgradevole sapere che sono rimasti solo oltre 200.000 americani (con i mercenari) e che le loro basi resteranno almeno quanto sono rimaste quelle in Italia. Meglio che nel silenzio la maggioranza continui a credere nella favola della "coalizione dei volenterosi". Conviene a tutti, destra e sinistra parlamentare, nessuno ha voglia di discutere la nostra partecipazione accanto a soggetti del genere in quello che è oggi il maggior crimine del secolo.



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