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 Home page > Attualità > Ambiente > “Donne in lutto”. E’ morta la democrazia

“Donne in lutto”. E’ morta la democrazia


Siamo tornate.

Le donne in lutto, seppure in numero esiguo hanno fatto di nuovo sentire la loro voce oggi pomeriggio.
Con un corteo silenzioso che ha sfilato lungo Via Toledo. Eravamo forse trenta ma dovevamo sembrare trentamila a giudicare dallo schieramento di forze dell’ordine messo insieme a vigilare su di noi.
Appena uscita dalla stazione di Piazza Dante ho notato due grossi cellulari dei carabinieri. Mi sono guardata intorno cercando la folla di donne vestite di nero da tenere a bada, ho incontrato solo Rita con un gran mazzo di rose.
Davide contro Golia.
Finalmente sono arrivate le altre e ci siamo messe in cammino, non prima di aver scattato la foto di rito con i cartelloni di protesta e aver risposto a qualche domanda di una giornalista del Roma.
Molti curiosi si sono fermati a guardarci, qualcuno ha letto i cartelloni, qualcuno ha chiesto spiegazioni.
Nel frattempo un signore tanto carino attaccava vari volantini informativi sui muri.


Tutto liscio fino all’altezza di via Diaz, dove un mezzo esercito di poliziotti con tanto di mitra spianati, ci ha bloccate. Le ragazze hanno iniziato a protestare (d’altra parte eravamo lì per quello) soprattutto perché nel frattempo gli “altri” potevano passare liberamente, e dopo un po’ di contrattazione abbiamo raggiunto il compromesso, saremmo potute arrivare fino alla fine di Via Toledo ma senza cartelloni e megafono.
Giunte a destinazione altro blocco, qualche momento di tensione e poi tutte a terra, o almeno quelle che ce l’hanno fatta, stese con le rose sul petto.
A questo punto è iniziato l’assolo di Serena, che se l’è cavata benissimo pure senza megafono.
Ha informato ad alta voce tutti i passanti, che si sono fermati numerosi per ascoltare, e quando non ce l’ha fatta più a parlare sono intervenute egregiamente anche le altre delle quali mi dispiace non ricordare i nomi.
Il momento topico è stato raggiunto quando una passante è intervenuta con tutto il suo dolore e la partecipazione, donna dei quartieri non di chiaiano. A dimostrazione che il problema è sentito anche lontano dalla cava.
Molti hanno sentito parlare per la prima volta di Compostaggio, Cip6, Fibe e Impregilo. Hanno saputo che c’è un sito, questo, dove si possono trovare tutte le informazioni volute.
Per la prima volta c’è stata vera informazione, non filtrata dai centri di potere il cui unico interesse è economico.
Il tutto mentre il premier annunciava all’Italia intera che la spazzatura di Napoli ha arrecato tanto danno all’export del Paese, e mentre quattro sgallettate inneggiavano in Piazza del Plebiscito (loro hanno potuto raggiungerla) alla Carfagna.

Giovanna F.

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