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 Home page > Attualità > Economia > Dati sulla disoccupazione. Il tempo si è fermato

Dati sulla disoccupazione. Il tempo si è fermato

Su il Giornale, il professor Francesco Forte argomenta in confutazione dell’allarme lanciato dal presidente della Repubblica circa le “serie conseguenze” che la crisi eserciterà nei prossimi mesi sul mercato italiano del lavoro. Per Forte, invece, riguardo la disoccupazione “il quadro in Italia è molto meno grave che nel resto dei paesi industriali”. A supporto della tesi, l’ex ministro socialista delle Finanze del governo Fanfani V, noto editorialista e professore emerito dell’Università Sapienza (e molto, molto altro), cita i dati Eurostat relativi alla disoccupazione in luglio, e così commenta:

In Italia la disoccupazione, secondo i dati ultimi è al 7,4 per cento, o al 7,9 per cento mentre nei 16 Paesi dell’area euro è arrivata in media del 9,5 per cento

Vero. Sfortunatamente per la tesi di Forte, il dato italiano è quello del primo trimestre di quest’anno, un’era geologica addietro, mentre per la maggior parte degli altri paesi il dato è effettivamente aggiornato a luglio.

La prossima rilevazione sulle forze di lavoro in Italia sarà pubblicata il 22 settembre, e riguarderà il secondo trimestre di quest’anno. Sarebbe auspicabile intervenire sulla frequenza di rilevazione (anche se a qualcuno potrebbe dispiacere), ma è piuttosto sconfortante vedere il ritardo di pubblicazione di questi dati rispetto ai nostri partner europei. Senza contare che, per colpa nostra, il dato Eurostat è irrimediabilmente sporcato.

Riguardo il ricorso alla cassa integrazione nella grande impresa (industria e servizi), gli ultimi dati ufficiali Istat di cui disponiamo (qui, tabella 17), aggiornati al 30 giugno, mostrano un nuovo massimo a 40,8 ore per 1000 ore effettivamente lavorate (ordinarie e straordinarie), contraddicendo il lieve ridimensionamento fatto segnare in maggio. Anche questi sono dati obsoleti, magari la piccola e media impresa sta facendo molto meglio. Ma un po’ più di prudenza e riscontro dei dati non guasterebbe, soprattutto se si ha il curriculum di Francesco Forte.

P.S. Si potrebbe anche discutere sull’affermazione di Forte, secondo il quale strumenti quali la cassa integrazione “non distorcono il funzionamento del sistema economico”, e sarebbero quindi intrinsecamente superiori ad altre forme di ammortizzatore sociale. A noi (e a qualcun altro) non pare sia esattamente così, ma ci sarà modo di riparlarne.

Commenti all'articolo

  • Di massimo (---.---.---.131) 7 settembre 2009 12:37

    Non trovo particolarmente interessante una disputa sul valore esatto della disoccupazione. Probabilmente ha ragione l’autore dell’articolo.
    Ma , a maggior ragione se il dato vero è più grave del dichiarato, ciò che interessa dovrebbero essere i provvedimenti da prendere per contrastare questo dramma.
    L’attuale governo ha puntato direi su due aspetti, il mantenimento formale del posto di lavoro , con il ricorso alla cassa integrazione, nell’attesa della ripresa, ed una serie di pressioni ed incentivi ai finanziamenti per l’impresa . Un terzo aspetto potrebbe essere il rilancio di alcune opere pubbliche.
    Dalle opposizioni non ho colto nessuna proposta di un certo respiro, in grado di dare una svolta significativa.
    Allora dobbiamo accettare che non c’è nulla da fare salvo attendere di essere trainati dalla ripresa di altri ?
    Sarebbe ben triste.





    • Di Antonio DS (---.---.---.42) 7 settembre 2009 13:53

      ma perchè questo governo ha mai mostrato di tenere in conto ciò che dice l’opposizione?
      e dove sono tutti gli investimenti che ha fatto sto governo? dove sono gli effetti?
      è per caso boicottando il termicosolare e denigrando le rinnovabili in genere senza tener conto che è l’unico settore, oltre a quello dell’assistenza agli aziani, a crescere in questo paese?

      smettiamola con le smadolinate al governo per piacere e ricordiamo piuttosto come è costruito lo strumento che misura la disoccupazione, campioni statistici su campionature statistiche, perchè a nessuno viene in mente di fare un riscontro sui valori assoluti che sono in mano all’INPS??? Forse che quelli dell’opposizione vogliono mantenere inalterata la possibilità di taroccare le statistiche quando saranno eventualmente loro al governo?

      ho solo una parola: VERGOGNA!!!

  • Di pv21 (---.---.---.52) 7 settembre 2009 18:06

    Uno dei passatempi preferiti dai "portavoce" è quello di scegliere con cura tra i dati statistici quelli che meglio corrispondano allo "scenario" da trasmettere. La Crisi-Atto secondo si prepara ad affrontare l’autunno. In altri tempi avrebbe destato stupore e meraviglia la recente "apertura al dialogo" di Confindustria verso Cgil. C’è di che preoccuparsi??!! .... segue => http://forum.wineuropa.it 

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