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Da Fini parole grosse al Centro Seminà

Una posizione scomoda per il centrodestra quella assunta dal Presidente della camera Fini che visitando sabato il centro Seminà a Torpignattara in Roma, ha espresso commenti dai toni ‘forti’ di fronte ad una speciale platea.

Il Gianfranco nazionale (oltre che di Alleanza) parlando con un manipolo di giovani e bambini provenienti da vari continenti e frequentatori di questo centro di aggregazione ed integrazione ha posto loro domande come quelle di seguito riportate.

Qualche volta vi pesa essere qui? C’è qualcuno che ve lo fa pesare? O qualche volta c’è qualche stronzo che dice qualche parola di troppo? Uso questa parola perché se qualcuno dice che siete diversi la parolaccia se la merita: voi la pensate io la dico.

Semplici domande che non avrebbero nulla di particolarmente eclatante, se non fossero pronunciate ed apostrofate da un leader di uno schieramento che ha impostato la sua politica d’immigrazione con i respingimenti dei profughi e la demolizione unilaterale dei campi nomadi senza proporne alternative, dmonizzando lo status di ’immigrato’.

L’exploit di Gianfranco Fini esternato in un momento in cui la maggioranza comincia a mostrare segnali di indebolimento, ha pesato sull’unità dello schieramento come un macigno, generando una sequela di irriverenti e crude risposte in particolar modo dal gruppo della Lega con Calderoli e Bossi in testa.

I commenti con parole forti come ‘stronzo’ inserite nella discussione del Presidente della Camera con i giovani, hanno creato scalpore tra alcuni benpensanti, ma soprattutto in quella parte dello schieramento del PDL che ha recepito questo intervento come un’accusa diretta agli oltranzisti della Lega, generandone irritazione ed indignazione.

Insomma un vero e proprio ‘mea culpa’ inaspettato, non programmato e sfuggito al controllo del leader Berlusconi.

Accuse indirette, smentite, veri e propri conflitti interni che si ripetono, ma il Premier non cederà, sa di essere il pacere del gruppo, di poter diffondere tranquillità e sdrammatizzare, il suo pensiero sarà quello di tutti gli altri leader, al di là di ogni fatto o accadimento interno al suo vasto e variegato schieramento.

Quanto potrà tenere ancora ‘unito e coeso’ tutto il suo schieramento il Gran Silvio?

Forse ancora per molto tempo, ma è certo che le parole di distensione provenienti da palazzo Chigi ’dicono molto’, ma i fatti che stanno accadendo vanno esattamente dalla parte opposta.

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