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 Home page > Attualità > Economia > Credito al consumo, se lo conosci lo eviti!

Credito al consumo, se lo conosci lo eviti!

Il business del credito al consumo si basa sulla pratica di alcune società di intermediazione, sempre più numerose in verità, di vendere denaro ad un alto tasso d’interesse ad individui che non dispongono di solide garanzie o comunque di una posizione tale per ottenere il medesimo denaro ad un tasso molto più concorrenziale direttamente in banca.
 
Tali società prendono il nome di finanziarie e sono spesso emanazione di gruppi bancari che in tal modo possono speculare sotto mentite spoglie. Una finanziaria compensa il maggior rischio di insolvenza dei suoi clienti applicando un tasso molto più alto di quello ottenibile in banca da chi disponga di garanzie granitiche e di una buona posizione patrimoniale.
 
Le finanziarie in sostanza offrono la possibilità di ottenere denaro a chi non avrebbe altro modo di farlo. Il problema è che nella maggior parte dei casi vengono accordati prestiti per acquisti del tutto futili. Molte famiglie in difficoltà pur di non rinunciare a qualche “lusso” ricorrono al credito al consumo in maniera smodata mettendo ancor più a rischio il già disastroso bilancio familiare.
 
Le finanziarie più grandi dispongono di proprie postazioni direttamente all’interno dei centri commerciali, in tal modo al cliente non viene chiesto neanche di recarsi in un luogo fisico per ottenere un finanziamento, basta accodarsi alle apposite casse.
 
Certo non si può accusare le finanziarie per la leggerezza di molte persone nel ricorrere al credito al consumo, però ci sono comunque dei comportamenti poco corretti, anche se legali, che le finanziarie utilizzano per accalappiare clienti. I più diffusi sono messaggi pubblicitari poco chiari e l’invio di carte revolving ai clienti già acquisiti.
 
Al momento, con un tasso BCE saldamente all’1%, il tasso globale, T.A.E.G., mediamente applicato al credito al consumo è del 9% mentre quello applicato alle carte revolving è del 25%.
 
Il messaggio è chiaro, le carte revolving non vanno utilizzate in nessun caso e sarebbe quanto mai auspicabile che il loro utilizzo venisse vietato all’interno della UE.
 
Per quanto riguarda il credito spetta al cliente il compito di valutare attentamente le proprie possibilità economiche e la reale necessità della spesa che ci si accinge a fare previo indebitamento.
 
Certamente indebitarsi, ad esempio, per ristrutturare la propria abitazione è sicuramente una scelta sensata. In questo caso si sceglie di migliorare le proprie condizioni di vita a lungo termine e si aumenta il valore della propria abitazione. In una tale circostanza è sicuramente legittimo chiedere un preventivo sia alle banche della propria zona sia alle finanziarie e scegliere chiaramente il finanziamento più vantaggioso.
 
In linea generale si dovrebbero ottenere condizioni migliori in banca, c’è comunque la possibilità che una finanziaria abbia delle particolari promozioni effettivamente vantaggiose. Discorso analogo può essere fatto per i mutui, anche in questo caso nel momento in cui si decida saggiamente di fare un investimento immobiliare è addirittura consigliabile chiedere più preventivi scegliendo quello più vantaggioso. Ci sono oggi molte finanziarie che si occupano propri di mutui ed è sempre possibile trovare una particolare offerta.
 
Ciò che invece si dovrebbe evitare di fare è indebitarsi finanziando beni del tutto superflui, che non ci si potrebbe evidentemente permettere, acquistati spesso più per sfizio o per questioni d’immagine che per necessità. Stare alla larga il più possibile dal credito al consumo migliora la vita.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.166) 29 dicembre 2009 13:03

    Pur non essendo nè un utilizzatore nè un sostenitore del credito al consumo, non condivido la demonizzazione semplicistica dell’articolo.
    Da un punto di vista squisitamente morale, ad esempio, non mi pare che l’attività svolta dalle finanziarie sia peggiore o più ingannevole rispetto ad esempio al monopolio dei giochi a premi allegramente praticato dal nostro stato.
    Oltre che cose futili, con il credito al consumo si possono acquistare anche beni utili, come ad es computer portatili utilizzabili per lavoro o per l’istruzione.
    Inoltre in un momento di recessione, il sostegno alla domanda proveniente dalla possibilità di avere un pagamento dilazionato contribuisce ad accelerare la ripresa e sostenere l’economia.

    Se qualcuno abusa del credito al consumo e si rovina è un altra storia. Istituzioni più evolute e preparate dei singoli consumatori hanno abusato del ricorso al credito portandoci sull’orlo del collasso l’intero sistema finanziario globale. Fa parte della natura che alcuni soggetti sbaglino.
    Quello che è innaturale e diseducativo è non sottolineare la responsabilità individuale: se chi sbaglia paga sarà di esempio per gli altri.

    Non mi accanirei quindi contro degli intermediari finanziari, che per definizione mettono in contatto due soggetti. Occorre educare le persone ad assumersi le proprie responsabilità e non caricarsi di impegni che non possono onorare. E’ questa la strada migliore per un utilizzo sano e consapevole dello strumento offerto dal credito.

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.47) 29 dicembre 2009 13:36
    Francesco Rossolini

    Caro xxx.xxx.xxx.166 (certo che parlare ad un I.P è abbastanza bizzarro);


    Questa tua affermazione è indiscutibilmente vera:

    "Occorre educare le persone ad assumersi le proprie responsabilità e non caricarsi di impegni che non possono onorare. E’ questa la strada migliore per un utilizzo sano e consapevole dello strumento offerto dal credito"

    Concordo anche sul fatto che il credito sia uno strumento fondamentale in situazioni come l’acquisto di immobili, sia ad uso commerciale sia ad uso abitativo, la ristrutturazione degli stessi e per l’acquisto di strumenti lavorativi che generino profitto. é opportuno pertanto indebitarsi quando la motivazione dell’indebitamento sia il miglioramento reale e duraturo della propria condizione e di quella della propria famiglia.

    Fatta questa dovuta premessa ribadisco e lo farò fino allo sfinimento che è pura follia indebitarsi per acquistare beni di consumo non essenziali il cui acquisto è dettato unicamente dalla pubblicità e dal culto dell’immagine. 

    Purtroppo in quest’ultimo contesto ha un forte peso la mancanza di cultura e di consapevolezza di chi mediamente si indebita fino al collo per un tv da 50", una borsetta di coccodrillo o un’auto alla moda. 

    Quindi pur concordando sulle responsabilità individuali non posso però non biasimare quegli addetti ai lavori che molto spesso guardano solo ai risultati, lavorando spesso a provvigione è vero, senza la benché minima etica professionale.

    Credo che questa non sia demonizzazione ma presa di coscienza sociale da ambo le parti.

    Sulla carte revolving credo che non si possa che concordare che siano uno strumento da abolire. Tutte le persone che conosco nel settore Bancario, tra cui funzionari e dirigenti, la pensano in questo modo. C’è un limite anche al profitto. 

    Saluti.

    Francesco Rossolini



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