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Craxi e la Seconda Repubblica (cronache dal fronte)

Se c’è qualcosa di buono nel dibattito (sono in fase ottimista così definisco una rissa un dibattito) sul decennale della morte di Bettino Craxi, è rintracciabile nel aver riesumato il famoso intervento dell’allora leader del Psi alla in cui ammettendo che il suo partito viveva del finanziamento illecito spiegava che questa prassi apparteneva a tutti i partiti ed era sistemica sin dopo la fase Costituente del 1947/48. Un intervento del 1992, se non ricordo male.
 
Ovviamente non parliamo, e non parlava allora Craxi, di quei partiti sotto il 5% che erano all’, ma deile organizzazioni che pesavano, determinavano, facevano appunto sistema. Non era una novità. Perfino un galantuomo come Riccardo Lombardi, risultato poi del tutto estraneo, era tirato dentro una delle prime grosse inchieste che cercavano di contrastare il finanziamento illegale alla . Sto parlando dello scandalo petroli del 1982. Si sapeva, si intuiva, si sospettava.
 
Craxi, forse anche proprio per quell’intervento alla camera di denuncia e di assunzione di responsabiltà, fu il leader politico che più pagò in termini personali e umani. Altri pagarono, certo, perfino con la vita come nel caso del suicidio di Raul Gardini, altri ancora furono appena sfiorati, molti si riorganizzarono per garantire continuità al sistema. Ma il simbolo negativo della stagione di Tangentopoli, che lo si voglia o no, è e rimane il leader del Psi.

Personalmente sono uno di quelli che ritiene che Bettino Craxi mori da latitante. Rifiutando il processo, espatriando, si pose in una condizione di assoluto svantaggio, danneggiando enormemente la sua residua credibilità e autorevolezza. E fornendo, invece, un’ottima copertura a tutti quelli che senza modificare la reale, e non formale, prassi dell’illegalità come fonte di finanziamento della si apprestavano a riempire i vuoti del vecchio sistema avviando una presunta Seconda Repubblica identica nella sostanza alla Prima nella continuità dell’esercizio dei poteri reali.

Poi, a dieci anni di distanza, un pezzo della , di quel centrodestra forzaitaliota figlio della stagione degli allori craxiani e poi del crollo del leader e del disfacimento di un’identità autonoma socialista, ha deciso di riappropiarsi dell’icona craxiana per ridare lustro a una leadership, quella di , che ormai mostra crepe che nessun lifting chirurgico o mediatico potrà più nascondere. Nonostante Craxi e siano stati uniti non solo da un viscerale anticomunismo, ma anche da una lunga amicizia personale e da un ripetuto scambio di favori ampiamente documentato, penso che se oggi Craxi fosse vivo avrebbe enormi difficoltà a schierarsi per Silvio. Perché nonostamte i tanti errori, le illegalità da lui stesso ammesse, Craxi fu, perfino nel male, una persona “seria”, un politico coerente nel suo percorso. Un partito e una fatti di viscere e umori, di un padrone e di tanti sottoposti, di un aziendalismo brianzolo trasformato in ideologia che vuole a tutti i costi sostituirsi alla democrazia, non avrebbero fatto per Craxi. Di quel Craxi, tanto per intenderci, che ci piace ricordare mentre diceva no a Reagan sulla vicenda di Sigonella e che contemporaneamente diceva si alla trattativa nel caso del rapimento Moro.

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 19 gennaio 2010 18:54
    Rocco Pellegrini

     Che Craxi sia morto da latitante è un fatto e non un giudizio. Che ciò sia stata o meno una cosa giusta è una questione aperta che non riesce ad essere discussa come un fatto di storia perchè molti dei protagonisti o coprotagonisti di allora sono ancora in politica e, dunque, manca il necessario distacco che è un dovere per gli storici.

     Personalmente penso che Craxi, come dice anche il presidente Napolitano il cui intervento condivido in pieno, abbia pagato per tutti perchè non riuscì a dissimularsi nel momento iniziale di tangentopoli e divenne capro espiatorio di una giustizia sommaria.
     Quel famoso discorso che anche tu ricordi, Pietro, finì ne silenzio generale perchè quel che disse Craxi era vero e noto a tutti quelli che seguivano la politica a quei tempi.
     Ma il "vero" non si può dire in Italia e si è preferito non cambiare le cose e non varare leggi nuove condannando il cinghialone che si era esposto in mezzo ai farisei.
     E’ cambiato qualcosa da allora? No, tutto è peggiorato secondo il mio modesto parere.
     Dunque trovo disdicevoli sia chi lo vuole santo sia chi lo vuole demonio perchè entrambi continuano a nascondere la malattia del sistema Italia che Bettino, tardivamente, ebbe il coraggio di diagnosticare.
  • Di Doriana Goracci (---.---.---.254) 19 gennaio 2010 18:58
    Doriana Goracci
    Ricevo e vi chiedo la più ampia diffusione. Doriana Goracci

    Dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

    Appello dell’Anpi
    per ripristinare Piazza 25 aprile a Pecorara. Per aderire all’appello dell’Anpi inviare una e-mail a
    [email protected].
    Le prime adesioni di... associazioni
    e di singoli
    cittadini.

    http://www.anpi.it/index.htm

    http://www.anpi.it/documenti/pecorara_anpi.pdf

    http://www.anpi.it/documenti/pecorara_associazioni.pdf

    http://www.anpi.it/documenti/pecorara_cittadini.pdf

    «La libertà è come
    l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.
    Ricordatevi, ogni giorno, che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare
    dando il proprio contributo alla vita politica» Piero Calamandrei,
    discorso agli studenti, Gennaio 1955

  • Di Renzo Riva (---.---.---.178) 20 gennaio 2010 17:44
    Renzo Riva

    L’Italia e gli italiani avranno tutto quello che si sono meritati: il comunismo povero; che come il comunismo ricco assicurato dalla DC nei primi qurant’anni dal dopoguerra sarà assicurato anche stavolta da non comunisti.
    Quando gli italiani saranno maturi: pronti a denunciarsi l’un l’altro come ai tempi di Stalin in Russia, allora, i comunisti, potranno reggere questo Paese oramai divenuto inutile a tutti e gestiranno le lotte fratricide le uniche che loro s’addicono.
    Ci sarà solo pianto e stridor di denti.
    Della serie e dopo la Cambogia venne...
    Mandi,
    Renzo Riva

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.214) 20 gennaio 2010 18:09
    Pietro Orsatti

    qualcuno mi spiega che c’entra il comunismo, la cambogia, stalin etc????

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.117)  0:0
    Pietro Orsatti

    Che sia chiaro, non sto difendendo Craxi. L’ho considerato e lo considero tuttora uno dei principali responsabili del sistema di potere e di corruzione di quegli anni. Ma ti inviterei a guardare i documenti dell’epoca (che anagraficamente mi ricordo molto bene) e vedere stile, linguaggio, coerenza. Nel Psi dell’epoca continuavano ad esserci voci "diverse", come ad esempio quella di Ruffolo, e il dibattito, nonostante il gigantismo del personaggio, c’era, era vero.

    E non mi parlare di Comiso, visto che io c’ero a battermi contro gli euromissili. E ti ricordo che, al contrario di quello che scrivi, prima vengono gli euromissili e poi la crisi di Sigonella. La differenza c’è ed è macroscopica.

    p.s. interessante, questo post sta facendo irritare gente da una parte e dall’altra ;)
  • Di pv21 (---.---.---.11)  0:0

    Berlinguer parlava di "questione morale" e Craxi rispondeva con la "grande riforma". Non abbiamo visto nè l’una, nè l’altra. Craxi si auto-assolse perchè aveva fatto (disse) quello che tutti facevano. Molti altri conobbero mesi di carcere, perfino in attesa di giudizio. Altri politici si suicidarono per la vergogna. Craxi decise di sottrarsi alla "giustizia politica" rivendicando il giudizio della storia. Domanda: cosa c’è rimasto? Una casta di Primi Super Cives che rivendica privilegi e perduta immunità. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

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